Dalla creatività individuale alle reti creative
Se per lungo tempo si è avvalorata l’”impronta” genetica della creatività, impersonata dal genio creativo, isolato e irraggiungibile, oggi la ricerca è approdata a una visione più “democratica” della creatività: con le giuste condizioni, chiunque può potenziare ed esprimere il proprio potenziale creativo, meglio se in team. Nasce così con il contributo di studiosi e ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano un modello in grado di spiegare come ha origine la creatività di rete: il Networked Flow