10 designer a colloquio

Le tappe del progetto e le tesi dei progettisti: dieci designer raccontano qual è la loro visione e come il design segue – o guida – la trasformazione degli spazi di lavoro, fra riflessi sui prodotti e innovazioni all’orizzonte

Dieci personalità propongono la loro interpretazione del design negli spazi per uffici. Il dibattito è vivace e i temi sono davvero molti, da quelli più legati al processo progettuale, finalizzati a garantire modularità, personalizzazione e riconfigurabilità, a quelli più tecnici rivolti alla scelta della componentistica, alla miniaturizzazione, all’aggiornamento sui materiali, fra innovazione e ricerca. In un approccio olistico emergono anche temi come le collaborative innovation, la tensione verso progetti dirompenti e la preferenza di approcci a ‘PH neutro’, che lasciano lo spazio al divenire. Non ultima, la sostenibilità, parte integrante del processo, che quasi non ha più bisogno di essere citata, tanto è insita nel percorso. Rimane però una voce importante da dichiarare per ottenere le certificazioni di prodotto, fondamentali per competere sui diversi mercati.

Inquadra il tema il designer francese Jean Marie Massaud, affermando che: “Il progetto di design è una questione di canoni e proporzioni, un lavoro di ricerca e sviluppo, dove si implementa un ricco vocabolario di parole e si aggiungono note musicali che articolano la struttura dello spazio”.

Sposta il focus sullo spazio ufficio Debra Lehman Smith, designer e founding partner di LSM Studio, sottolineando: “Il design è un elemento di differenziazione fondamentale, che dà forma agli ambienti di lavoro e definisce l’esperienza in ufficio. Abbraccia e riflette gli obiettivi e i valori di un’azienda. Crea spazi per l’interazione sociale e lo scambio di idee”. Di particolare importanza il ‘fattore umano’, inteso come empatia fra collaboratori, soprattutto se con specializzazioni diverse, e come capacità di costruire relazioni costruttive fra designer e aziende: “Oggi i rapporti sono più collaborativi e i risultati desiderati sono più personalizzati. Abbiamo riscontrato il maggior successo e costruito relazioni di lunga durata con clienti che condividono la nostra visione e la nostra passione per l’eccellenza del design” conclude la designer.

Con queste premesse abbiamo coinvolto i designer che hanno dato vita ad alcuni tra i più significativi prodotti per l’ufficio presentati all’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano e durante i fuorisaloni. A tutti abbiamo posto le stesse domande, mettendo in relazione il ruolo del design con la trasformazione in atto nei luoghi di lavoro.

Domande

1. Che ruolo gioca il design nella trasformazione dell’ufficio? Guida o interpreta?

2. Che temi sono oggi al centro dello sviluppo di una nuova soluzione destinata agli spazi di lavoro contemporanei?

3. Quali i riflessi nello sviluppo dei prodotti?

4. Quali maggiori innovazioni riconoscete
in questo ambito?

Cesare Chichi e Stefano Maestri, fondatori dello studio 967arch.

Realtà che si è occupata della progettazione degli ambienti di lavoro di HP, Google, Campari, Ferrero, Cisco, Fc Internazionale. Il loro approccio è artigianale, da ‘bottega creativa’, e mescola con i canoni di un processo produttivo efficiente e contemporaneo. Hanno disegnato prodotti per marchi come MDF Italia, Davide Groppi, Zumtobel e Dieffebi. Dal 2021 lo studio è direttore creativo di MDF Italia Contract Office.

Giorgio Donà, partner e director di Stefano Boeri Interiors.

Formatosi presso lo IUAV di Venezia, ha iniziato la sua carriera al fianco di Stefano Boeri nel 2012. Nel 2018 hanno fondato lo studio Stefano Boeri Interiors, realtà multidisciplinare autrice di progetti a livello nazionale e internazionale. Si occupa di interior design, design di mostre ed eventi, product design, ricerca e direzione artistica.

Alberto Artesani, partner DWA Design Studio

Realtà nata nel 2005 dalla visione di Fredrik De Wachter e Alberto Artesani, dopo anni di esperienza in studi a Barcellona, Milano e Anversa. Il duo ha collaborato con realtà come Jannelli&Volpi, Olivieri Mobili, Gruppo Industriale Busnelli, Lea Ceramiche e diverse firme nel settore della moda. Crediti fotografici: Alberto Strada

Klaus Nolting, interior designer, docente presso l’AMBD, Accademia di Moda e Design di Amburgo.

Ha fondato lo studio ON3D con Sarah Buchholz e collabora come designer di prodotto con aziende come Lapalma, Möller Design, Infiniti, Sedus, Zumtobel. I suoi progetti hanno sono stati premiati con riconoscimenti come l’If Award, il Red Dot, l’Iconic Design Award e il German Design Award.

Diego Tobalina, head of innovation and design Norman Foster Foundation (NFF)

È un designer di interni con formazione presso la London School of Economics and Political Science. Fa parte della fondazione dalla sua nascita, nel 2016, e si occupa di progetti a diversa scala, promuovendo una progettazione sostenibile e collaborativa attraverso un pensiero interdisciplinare capace di mettere in relazione architettura, design, tecnologia e arti.

Ferruccio Laviani

Cremonese con una formazione iniziata presso l’Istituto per L’Artigianato Liutario e del Legno e proseguita presso la Scuola Politecnica di Design e la facoltà di Architettura del Politecnico, dove ha seguito i corsi di Marco Zanuso e Achille Castiglioni. Dopo anni di collaborazione con Michele de Lucchi, ha aperto il proprio studio di progettazione. Collabora con numerose aziende, fra cui Kartell, Foscarini, Mara, 4 Mariani, Illulian, Lea Ceramiche, Londonart, Frigerio, Gervasoni.

Folco Orlandini, Orlandini Design

Toscano, laureato al Politecnico di Milano, dal 2009 – assieme al padre e a un team di creativi – porta avanti l’attività dello studio Orlandini Design. L’approccio progettuale è votato alla pulizia formale e al pragmatismo. Lo studio si occupa di industrial design in ambito contract/ufficio e residenziale. Fra i riconoscimenti ricevuti, il German Design Award e il Good Design Award.

Giulio Iacchetti e Matteo Ragni

Industrial designer dal 1992, Giulio Iacchetti ha collaborazioni con diverse aziende, sia come designer che come direttore artistico. Con Matteo Ragni ha vinto due Compassi d’Oro, nel 2001 con Pandora Design e nel 2014 con la serie di tombini Sfera. Matteo Ragni, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dal 1994 si occupa di progetti di design per industria e artigianato. Ha ottenuto riconoscimenti internazionali: tra questi il Wallpaper Design Award per la lampada da tavolo/fermalibri “Leti”, di Danese, il Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi” per il progetto “W-eye” e il Good Design Award, per il sistema HUB disegnato per Fantoni.


Antonia Solari

Architetto e giornalista professionista, si occupa da diversi anni di contenuti relativi all'edilizia, a progetti di architettura e design e all'innovazione in questi ambiti, con particolare approfondimento sulle soluzioni sviluppate per contenere l'impatto sull'ambiente. Come freelance, scrive per diverse testate e si occupa di branded content

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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