Cronaca di un successo meritato
Ha compiuto vent’anni Freedom di Humanscale che ha superato un milione di unità vendute nel mondo. Un numero destinato a crescere, così come la soddisfazione di chi ha scelto di acquistarla
Nel 1999, mentre il mondo si apprestava a entrare nel Terzo Millennio, Niels Diffrient (1928-2013) disegnava per Humanscale il sedile ergonomico Freedom, concentrandosi lungo tutto il percorso progettuale su tre aspetti fondamentali: funzionalità, semplicità e longevità. Un approccio storico in armonia con la filosofia che da sempre Humanscale persegue nella creazione delle soluzioni ergonomiche che arricchiscono la propria offerta. Funzionalità finalizzata non solo a offrire un comfort incomparabile, ma anche per rendere intuitive le regolazioni di schienale e sedile, spesso obbligate da leve e pulsanti ingombranti e di complicato utilizzo.
Semplicità d’uso, ma intesa anche come impiego di un numero minimo di parti componenti e selezione di materiali rigorosamente riciclati e riciclabili, uniti a un coerente rispetto per l’ambiente dato da cicli produttivi essenziali e da volumi e pesi minori che comportano un responsabile impatto anche nella lavorazione, gestione, manutenzione e vita del prodotto stesso. Longevità che significa lunga durata nel tempo di tutte le parti componenti a tutela di chi ha preferito Freedom non solo per il suo comfort ma anche per un minore impatto sull’ambiente. Come testimoniano i 15 anni di Garanzia che accompagnano il prodotto.
“Freedom ha già compiuto 20 anni superando il milione di unità vendute nel mondo che, per il segmento di mercato a cui fa riferimento, è un grande e meritato successo – sottolinea Luciano Guglielmini, Country Manager Italy, Greece, Turkey and Malta di Humanscale –. Determinante è stato l’ampliamento delle destinazioni d’uso, se infatti fino a qualche anno fa Freedom era preferita principalmente nel settore direzionale, da qualche tempo viene data in dotazione anche a operatori PC/VDT particolarmente esposti a una serie di disagi muscolo-scheletrici e visivi, che possono diventare cronici, a causa di una postura protratta e fin troppo ravvicinata allo schermo del computer. In particolare cresce l’apprezzamento per le aree in cui è richiesta una presenza 24/24 h: call center, control e dealing room, security service e molte altre ancora dove la presenza degli operatori è variabile per fisiologia ed età. Troppo spesso le persone assumono una postura assisa non appropriata, quindi molto più faticosa. La maggior parte degli operatori ‘dimentica’ infatti di avvalersi del supporto che può dare lo schienale, occupando la sola parte anteriore del sedile, contrariamente a quanto avviene quando si guida la propria autovettura. Di conseguenza la postura protratta in avanti si trasforma in postura dannosa per l’organismo. Anche il poggiatesta, laddove è presente, è più decorativo che operativo, perché il più delle volte non sfruttato. Partendo da queste considerazioni il design di Freedom invita ad appoggiare spontaneamente la colonna allo schienale, per favorire un confortevole supporto al tratto lombare e dorsale, con benefici anche in termini di una maggiore efficienza e un minore stato di affaticamento generale. In questo modo si è portati a sfruttare al meglio il solido poggia nuca per un opportuno sostegno del tratto cervicale e dei braccioli sincronizzati che permettono un benefico appoggio degli avambracci e dei gomiti durante l’utilizzo continuato di mouse e tastiera. Un’altra criticità che spesso si verifica è la tendenza ad avvicinare la tastiera allo schermo, assumendo una postura protratta in avanti, che significa schiena curva e distanza ravvicinata degli occhi allo schermo, con conseguente difficoltà di accomodamento visivo e un maggiore rischio di miopia, come anche sottolineato dalle recenti Linee Guida SIML – Società Italiana Medicina del Lavoro che mettono in guardia dai rischi connessi all’ apparato visivo considerando anche il notevole aumento delle “near work activities” su smartphone, tablet, palmari, etc. In conclusione, non intendo dire che Freedom sia la soluzione assoluta a tutte le problematiche derivanti da una postura sbagliata, certo è che chi la utilizza è incentivato ad assumere una postura confortevole nel più ampio senso del termine e, col tempo, forse senza accorgersi, si ritroverà a ‘guidare’ il suo PC/VDT così come è abituato a guidare la propria auto”.
Certificazioni e riconoscimenti internazionali
Nel corso di questi vent’anni, Freedom, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, così come in Italia, per qualità ergonomica, design ed ecologia. Tra questi l’Omologazione Ministeriale CRF Classe di Reazione al Fuoco 1IM (Obbligo di Legge) – Parere Tecnico Scientifico redatto dal Prof. Bruno Piccoli, Medico del Lavoro e membro attivo di ICOH, International Commission on Occupational Health e già Presidente del Comitato Scientifico “Work and Vision”. Di attuale rilevanza il Certificato di Qualità Ergonomica rilasciato da ERGOCERT, Spin-Off Accademico dell’Università di Udine. L’ultimo elogio, in ordine di tempo in Italia, durante la 46^ edizione del Premio Sulmona “Gaetano Pallozzi”, l’attribuzione del premio relativo alla sezione Design, quale riconoscimento dell’impegno del designer Niels Diffrient in termini di Sostenibilità ed Ergonomia. In ambito Green Design, Freedom è apprezzata per il costante impegno a non utilizzare parti componenti nocive per la salute; nelle versioni rivestite, la pelle è stata sviluppata totalmente esente da cromo a ulteriore conferma del rispetto anche di chi procede alla sua lavorazione. Inoltre, come previsto dai Living Building Challenge Criteria, Freedom dispone dell’etichetta Declare, un elenco trasparente dei materiali utilizzati a conferma che è sostenibile per la salute e per l’ambiente. Si chiude così la cronaca di un successo destinato a crescere ancora per molti anni, come attiene a un prodotto iconico che ha la capacità di non mutare nel tempo.