Dall’intelligenza delle api un principio di luce ottimizzata
Una sagoma a nido d’ape caratterizza le ottiche refractive di Helgoland, l’apparecchio sviluppato da Artemide per ottenere un principio di luce, efficiente e perfettamente controllata
La tecnologia brevettata delle ottiche refractive Hegoland prende il nome dall’isola nel Mare del Nord dove, nel 1925, il fisico tedesco Werner Heisenberg iniziò a elaborare la sua teoria sulla meccanica quantistica”. A raccontarlo Carlotta de Bevilacqua, vice presidente di Artemide e autrice del progetto, sottolineando il principio fisico alla base del concept: “È un principio di luce, efficiente e perfettamente controllata, che si applica a una geometria incrementale, compatta e ottimizzata, capace di portare una buona luce in qualsiasi spazio. La geometria esagonale consente di accostare gli elementi senza nessuno spreco di spazio, massimizzando la densità del flusso emesso. Questa geometria consente una crescita libera, lineare o radiocentrica come è stata sviluppata nelle prime versioni”.
La parcellizzazione delle potenze dei led contribuisce a garantire una buona dissipazione permettendo una riduzione degli ingombri. Al contempo le diverse celle ottiche collaborano nel raggiungimento di un flusso elevato che si esprime con un’emissione uniforme. Le dimensioni estremamente ridotte e la geometria esagonale con cui si combinano garantiscono infatti l’eliminazione di effetti multiombra.
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La tecnologia alla base del concept
Attorno alla lente tonda che cattura il 100% del flusso emesso dal led e lo controlla, si sviluppa uno schermo di geometria esagonale essenziale per il comfort che evita l’abbagliamento. Il risultato è un motore ottico di dimensioni ridottissime, soli 12.5mm mm di spessore che diventa un principio universale di luce applicabile in infinite situazioni. Helgoland ha una costruzione ottimizzata anche rispetto alla struttura delle diverse versioni. Il motore luminoso è infatti un elemento che si combina a diversi accessori per un’installazione a soffitto, ad incasso con o senza cornice, o con un braccio orientabile che lo collega ad altri sistemi e binari della collezione come Sylt.
Ulteriore plus è la sostenibilità ottenuta attraverso la riduzione dei materiali, degli ingombri, dei pesi, nell’ottimizzazione delle componenti, nell’uso responsabile dell’energia grazie ad una efficienza pari a 150lm/W.
“Helgoland testimonia come progettare non è uno stile, ma un pensiero ricco di competenze. Non è un’idea formale ma una soluzione avanzata che, nel silenzio dell’oggetto che si integra all’architettura, attiene al saper far luce” conclude Carlotta de Bevilacqua.