Evoluzione degli spazi di lavoro e controllo del rumore

Per tenere il passo del cambiamento il progetto degli spazi di lavoro si evolve con nuovi obiettivi e strategie.
A questo proposito la società di ricerca Leesman, che valuta l’esperienza dei dipendenti nel luogo di lavoro, ha recentemente pubblicato un articolo sul cambiamento quale processo inevitabile nella vita dell’individuo e come ciò si riflette sulle aziende e sul progetto degli spazi di lavoro.
Relativamente agli spazi aziendali, un caso studio che esprime come applicare i cambiamenti della società agli spazi lavorativi è quello della nuova sede londinese di Boston Consulting Group, realizzata coinvolgendo le persone in azienda in tutte le fasi di progetto. È risultato importante garantire che le persone siano “mobili e fluide”, nello spazio destinato esclusivamente all’interazione umana, con l’idea di collaborazione e condivisione della conoscenza. L’ufficio, dunque, è inteso non solo come luogo di lavoro, ma come spazio di connessione con gli altri. Tra gli ambienti più richiesti dai lavoratori gli spazi per la collaborazione, le aree di incontro e “le stanze silenziose” la cui richiesta è aumentata di 41,2% dal 2018 al 2022.
Dal 2020, a seguito del covid 19, la metodologia Leesman include l’Home Working raccogliendo dati da più di 380.000 dipendenti nel mondo dai quali emerge che il lavoro da casa è considerata la migliore opzione per le attività che richiedono privacy acustica.
Nel 2013 il 76% dei dipendenti ha affermato che i livelli di rumore sul posto di lavoro rappresentavano un aspetto importante, ma solo il 28% ne risultava soddisfatto. Nel 2022, l’importanza è scesa al 68% e la soddisfazione è salita al 36%. L’aumento della soddisfazione rimane tuttavia legato al fatto che la maggior parte delle attività vengono svolte fuori dall’ufficio.
Per richiamare le persone in azienda, diviene dunque imperativo rendere disponibili gli spazi ufficio che superino l’ambiente domestico dal punto di vista del comfort acustico.

.
Realizzare un design sonoro ottimale

Un controsoffitto acustico, da parete a parete, rappresenta la soluzione ideale negli spazi ufficio, in particolare quelli a pianta aperta, come suggerito dallo standard ISO 22955 “Guida alla progettazione della qualità acustica negli open space”.
“Il soffitto è la superficie più importante da trattare e dovrebbe essere il più possibile fonoassorbente – spiega Cristina Carrus, technical and marketing coordinator Ecophon – Saint Gobain –. In alcuni casi però il solo controsoffitto fonoassorbente non è sufficiente a garantire una buona acustica, diventa quindi necessario intervenire anche sulle superfici verticali.
Lo si evince attraverso una progettazione che, per valutare l’acustica ambientale di uno spazio, tiene conto non solo del tempo di riverbero, ma anche di parametri derivanti dalla valutazione dello “stato stazionario” e della “situazione di decadimento”. Se infatti durante lo “stato stazionario”, con sorgente sonora che emette suono in modo continuo e di livello sonoro costante, la presenza di controsoffitti fonoassorbenti porta ad avere un suono diffuso in modo omogeneo nella stanza. Nel momento in cui viene spenta la sorgente sonora, “situazione di decadimento”, le onde sonore che colpiscono il controsoffitto acustico scompaiono per prime, mentre le onde sonore che si riflettono sulle pareti rigide rimangono più a lungo nell’ambiente, viaggiando prevalentemente in senso orizzontale, quasi parallelamente al soffitto. Si evince dunque il ruolo giocato dalle pareti verticali fonoassorbenti nella correzione acustica di questa tipologia di ambienti”.

.
L’effetto dei sistemi fonoassorbenti a parete e degli schermi acustici

Negli uffici open space dove le onde sonore radenti si diffondono senza essere assorbite dal controsoffitto acustico, l’utilizzo di schermi e pannelli fonoassorbenti a parete permette di migliorare efficacemente la situazione. Le onde sonore radenti vengono assorbite in modo efficace e il campo sonoro totale decade più velocemente, riducendo anche il tempo di riverberazione. Tra i vantaggi vi è anche una maggiore chiarezza del parlato, conseguente alla minore propagazione del suono e all’eliminazione degli echi attraverso sistemi fonoassorbenti a parete correttamente posizionati.
Per un migliore risultato è infatti preferibile posizionare i sistemi fonoassorbenti a parete il ​​più vicino possibile alla sorgente sonora, all’altezza della testa delle persone e a una distanza di circa un metro tra il pannello verticale e le persone.

.
Soluzioni acustiche verticali che lasciano spazio alla creatività

Per il trattamento delle superfici verticali Ecophon propone i pannelli della serie Akusto che risolve le sfide imposte dall’acustica, garantendo al contempo opportunità di design in base ai trend del momento e diverse possibilità di installazione. Diverse le opzioni tra cui scegliere da Ecophon Akusto Wall A che prevede profili a vista con una varietà di superfici di finitura, mentre Wall C è caratterizzato da una griglia nascosta e da un bordo smussato che consente di creare una scanalatura stretta tra i pannelli. Giochi formali possono essere creati con pannelli di forma quadrata, triangolare ed esagonale, oppure progettando forme personalizzate grazie alle possibilità offerte da Ecophon Akusto Freedom.