Il nuovo volto di Rexite, nel segno della continuità
Con un cambio al vertice, ha preso avvio il nuovo corso di Rexite che fa tesoro del passato per aprirsi alla ricerca e all’innovazione con un obiettivo preciso: dare efficaci risposte alle trasformazioni in atto nel mondo dell’ufficio
Semplice, ma non banale. Originale ma non bizzarro. Questa la filosofia che ha guidato per cinquant’anni l’attività di Rexite nel settore dell’arredamento di design, con prodotti made in Italy che si sono distinti per l’originalità del disegno e la cura dei materiali, senza trascurare la valenza funzionale. Valori che ancora oggi ispirano l’attività dell’azienda, lo scorso mese di marzo passata dalla guida di Rino Pirovano, fondatore di Rexite insieme a Rino Boschet, all’ingegnere Davide Radrizzani, giovane industriale di grande successo proveniente dal comparto della meccanica. Officelayout ha incontrato i protagonisti di questa svolta per ripercorrere le tappe del passato e conoscere le strategie future. Era il 1968 quando, a seguito dell’incontro tra Rino Pirovano e Rino Boschet, viene fondata Rexite. “Ci si presentò l’occasione di acquistare una piccola azienda artigianale che produceva stampi per materie plastiche e per la tranciatura dei metalli – racconta Rino Pirovano – così ha avuto inizio questa avventura. Dopo i primi durissimi anni impiegati sostanzialmente ad apprendere le regole di un’attività a noi prima sconosciuta, riuscimmo a rinnovare i macchinari obsoleti e ad acquisire i primi grandi clienti (Philips, Bticino, Remington, Zoppas, Ronson, ecc) come fornitori terzisti di componenti di precisione. È stato però l’incontro con l’architetto Raul Barbieri a segnare una svolta decisiva, proiettandoci nel settore del design e del complemento d’arredo”. Nel corso degli anni, il rapporto con Raul Barbieri divenne sempre più importante e prolifico, fino a fargli assumere il ruolo di direttore artistico, incarico che porterà l’azienda a collaborare con designer di fama internazionale, tra cui Giotto Stoppino, Julian Brown, Enzo Mari, Kuno Prey, Bruno Munari, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi, Gabriella Montaguti e la coppia Alberto Basaglia e Natalia Rota Nodari.
La produzione di Rexite si estende così dai piccoli complementi e accessori da scrivania con i quali aveva esordito, ad appendiabiti, portaombrelli, sedute, tavoli e sistemi modulari, che nel corso degli anni procureranno all’azienda più di un centinaio di riconoscimenti e segnalazioni internazionali. Alla soglia dei cinquant’anni dalla fondazione, la decisione di cedere la società a precise condizioni. “Volevo preservare lo spirito che ha guidato Rexite in questi anni e soprattutto il patrimonio di preziose competenze maturato da una fedelissima compagine aziendale – prosegue Pirovano –. Sin dal primo incontro con Davide Radrizzani c’è stata grande intesa. In lui ho riscontrato una eccezionale competenza tecnica e gestionale, passione per le sfide e una profonda conoscenza dei mercati internazionali, sviluppata a tutto beneficio dell’azienda multinazionale di famiglia. A colpirmi è stata poi la determinazione dimostrata nel voler intraprendere questa nuova avventura”. Intesa confermata anche dall’Ingegnere Davide Radrizzani, nuovo CEO dell’azienda, che descrive così le peculiarità di Rexite che hanno catturato la sua attenzione: “sin dal primo incontro con Pirovano si è sviluppata una grande empatia e al suo fianco ho trovato un gruppo di persone molto esperte e fidelizzate all’azienda, con tante idee da condividere. Mi hanno colpito anche la cura messa nella realizzazione dei prodotti, frutto di una produzione realizzata quasi completamente all’interno, e la forte apertura verso i mercati esteri dove viene realizzato l’80% del fatturato. In definitiva, mi ha affascinato il passato dell’azienda e quello che è stato costruito negli anni, ed è proprio preservando questa ricchezza che voglio guardare al futuro”. Dopo un periodo transitorio di analisi e studio del contesto operativo aziendale, condotto anche attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore, in Italia e all’estero, vengono intraprese nuove strade finalizzate al rilancio dell’azienda, rafforzandone l’immagine e ampliandone l’offerta. La direzione artistica, affidata all’equipe dello studio Gherardi e Associati guidata dell’architetto Edoardo Gherardi, è preludio di nuove collaborazioni con giovani designer italiani ed esteri. Parallelamente, la partecipazione alle fiere di settore continuerà a rappresentare un’importante vetrina. Nel 2020 Rexite parteciperà infatti alla parigina Workspace Expo, al Salone del Mobile di Milano, al Neocon di Chicago e all’Orgatec di Colonia, in linea con quelli che continuano a essere considerati i mercati di riferimento per l’azienda. In tempi rapidissimi sono stati messi in campo anche i primi interventi su alcuni prodotti a catalogo, rivisti in chiave attualizzata, e nuove proposte sviluppate per rispondere alle richieste del mercato. Tra questi ultimi il sistema di contenitori per la raccolta differenziata Unix, disponibile in diverse dimensioni. Iniziative che si inseriscono in un piano di sviluppo con chiare direttrici come racconta Radrizzani: “in primo luogo ci focalizzeremo sull’evoluzione della domanda andando a scandagliare le esigenze dell’ufficio del futuro. Stiamo inoltre analizzando le possibilità offerte dall’integrazione di tecnologie IoT per dare connettività ai nostri prodotti. Un altro obiettivo su cui stiamo lavorando è anche la ricerca di nuovi materiali che possano sostituire l’utilizzo della plastica tradizionale, pur garantendone le caratteristiche di durata e resistenza. Siamo infatti in fase di campionatura di alcuni polimeri di origine vegetale compostabili, che testeremo con parti terze, come il Politecnico di Milano, per la verifica delle resistenze. Tutto questo con un unico obiettivo: creare oggetti che non seguano una moda effimera, ma che siano destinati a durare nel tempo”.