Prodotti identitari e trasversali, in equilibrio tra office e home
Quattro nuove collezioni, frutto di collaborazioni con designer di fama mondiale, segnano il cammino di crescita intrapreso da Mara, che mette al servizio la propria expertise tecnica per lo sviluppo di prodotti dinamici e sostenibili che portano un valore aggiunto negli ambienti ufficio, contract come nella casa
C’è forte volontà di sperimentare, di osare, di mettere il proprio know how al servizio del design per aggiungere qualcosa di inedito, alla base delle scelte strategiche di Mara volta a innovare e ampliare la propria offerta con prodotti trasversali e fortemente identitari.
Il risultato sono quattro nuove collezioni che l’azienda bresciana, specializzata nella produzione di sistemi ed elementi d’arredo dalla forte componente tecnica, ha realizzato attraverso la collaborazione con i designer Ferruccio Laviani, Christophe Pillet, Marcello Ziliani e AMDL CIRCLE, lo studio fondato da Michele De Lucchi. Nuove collaborazioni che hanno portato Mara a percorrere strade inesplorate e a confermare, anche attraverso queste nuove esperienze, la capacità produttiva, di innovazione e tecnologica che è parte del DNA dell’azienda.
“Mara è una storica azienda che ha sempre messo al servizio delle aziende il proprio know-how e la propria capacità produttiva – racconta Laura Marchina, managing director di Mara –. Nel corso degli anni, con l’introduzione di prodotti innovativi dotati di meccanismi integrati brevettati capaci di assecondare nuovi bisogni, l’azienda è emersa come un brand dalla forte personalità. Gli step futuri saranno orientati a un ampliamento dell’offerta con prodotti che possano portare un valore aggiunto, essere “dinamici” e sostenibili.
Con questo fine continueremo a investire nell’ampliamento della struttura aziendale e nella sperimentazione di nuove tecnologie produttive per offrire sempre prodotti innovativi realizzati a “kilometro zero”. Sul fronte commerciale stiamo investendo in fiere internazionali, eventi e in consulenze dedicate ai nostri interlocutori che trovano in Mara un partner capace di offrire un servizio a 360 gradi. Investiamo anche nel territorio perché crediamo che la crescita aziendale debba essere parallela a una crescita locale del territorio in cui viviamo”.
In questo percorso di crescita la sostenibilità gioca un ruolo chiave. L’impegno di Mara in tal senso è duplice. Da una parte riguarda i molti investimenti effettuati nel corso degli anni in azienda e tutt’ora portati avanti, come la totale autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e il nuovo impianto di verniciatura a polveri. Parallelamente, l’azienda è impegnata nella realizzazione di prodotti che rappresentano la coesione di bellezza, funzionalità e responsabilità ambientale. Prodotti concepiti per essere durevoli e riciclabili a fine vita. Basti pensare ad alcuni degli ultimi prodotti presentati realizzati interamente in metallo, materiale naturale e 100% riciclabile.
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Un effetto inedito da una lavorazione non convenzionale
“Sbagliando si impara, come giustamente si dice, e non si subisce la paralisi di chi ha paura di tentare il nuovo e rimane inutilmente ad aspettare di saper nuotare prima di entrare in acqua”.
È riassunta in questa dichiarazione dell’architetto Michele De Lucchi, la chiave di lettura della progettualità da cui nasce Typo, la nuova seduta di Mara firmata da AMDL CIRCLE, lo studio fondato dall’architetto.
Tutto ha origine dallo studio delle tecniche di piegatura dei profili in acciaio, che ha portato alla messa a punto di una lavorazione non convenzionale in grado di restituire un effetto inedito: piegando un tubo di acciaio a sezione quadrata lungo la diagonale, il materiale si deforma, arricciandosi e drappeggiando pieghe nette. Questo dettaglio genera “l’errore”, voluto e ricercato, che è l’anima del progetto.
Linee morbide disegnano lo schienale e la seduta, entrambi in legno, e si contrappongono alla spigolosità della struttura metallica, dando forma a una composizione dalla silhouette sintesi di contrasti, non solo in termini di linee ma anche di materiali. Da una parte il legno, elemento materico duttile e caldo, materiale di elezione di AMDL CIRCLE; dall’altra il metallo, parte del DNA di Mara, la cui solidità e malleabilità è divenuta negli anni una sfida a cui l’azienda risponde con capacità di lavorazione. Due materiali non solo fortemente identitari, ma anche estremamente sostenibili e riciclabili a fine vita.
Giocando sui contrasti materici, è stato inserito un dettaglio tessile, morbido, una fettuccia in cotone rigenerato che spunta dalla struttura, quale finezza caratterizzante, ma ancor più funzionale: grazie a questo gancio, collegato a un meccanismo innestato nel tubo a sezione quadrata, è infatti possibile regolare l’altezza dello schienale.
Declinata nella versione sedia e sgabello, Typo si presta ad arredare una molteplicità di contesti: il mondo ufficio, in cui si inserisce con funzionalità ed ergonomia; la dimensione eterogenea dell’hospitality, a cui si allinea attraverso un’estrema versatilità e un appeal originale, e i contesti residenziali, sempre più aperti a un design ibrido e dinamico.
Appartengono alla speciale Limited Edition, realizzata in collaborazione con Alpi Wood, tre distinti modelli, ognuno realizzato con un legno differente: il legno Alpi Sottsass Grey, Alpi Arcobaleno progettato da Konstantin Grcic, e Alpi Wavy Fir Blue di Raw Edges.
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Un omaggio alla leggerezza
Ad avvicinare Mara e Ferruccio Laviani c’è un’ideale di innovazione, di razionalità, di audacia che guida i rispettivi percorsi, e persino un’anima bresciana, un territorio in cui entrambi affondano le radici e la loro cultura.
Frutto di questo incontro il sistema libreria Elle, un’architettura traversale, componibile e moderna. La sua struttura modulare permette numerose composizioni, assecondando così spazi ed esigenze.
«Ho creato questa collezione pensando al mio quotidiano e alle mie necessità – rivela l’architetto – e ne è nato un passe-partout per l’arredo contemporaneo». La cifra stilistica è racchiusa nell’elemento a “L” che dà forma ai piani: giocando con gli orientamenti è possibile creare forme chiuse, quindi contenitori o divisori, oppure aperte per ripiani a vista. Cambiando disposizioni e altezze, implementabili nel tempo anche con nuove attrezzature, si ottengono sistemi sempre nuovi e personalizzabili.
Ogni componente della libreria è realizzato in metallo, un materiale che non solo asseconda il DNA Mara, ma permette una armonia stilistica con le altre collezioni del brand.
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Sintesi di bellezza essenziale e funzionale
La prima collaborazione fra l’azienda e il designer francese Christophe Pillet nasce da una filosofia comune, basata su un design che coniuga un’estetica lineare a un alto grado di tecnologia. Il risultato di questo sodalizio creativo è rappresentato dalla nuova collezione di tavoli Foil, un archetipo dell’arredo che rivela la sua natura attraverso un’apparente semplicità formale.
«In Mara ho trovato un’idea molto moderna dell’uso della tecnologia – racconta il designer –. C’è, ma è accuratamente nascosta. La meccanica sparisce e il prodotto risulta perfettamente funzionante. Questa semplicità, questa chiarezza e questa “maestria invisibile” mi hanno fin da subito conquistato».
Il tavolo Foil appare infatti come “un piano con quattro gambe”, tutto in metallo: una superficie piana delimitata da una cornice minima e sostenuta da quattro gambe dagli spessori ultra sottili. Questo risulta tanto nella versione fissa, quanto nel modello con piano integrato ai meccanismi Mara che consentono al piano stesso di traslare e rivelare al di sotto lo spazio portacavi.
Concepito per essere completamente monocromatico, Foil si presta a vivere da solo in ambienti residenziali o in contesti corporate, dove può essere allestito in composizioni multiple che dilatano lo spazio.
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L’evoluzione
(verticale)
di un’icona
Il frutto della collaborazione con Marcello Ziliani è un progetto di ricerca e di innovazione lungimirante e sostenibile, che porta all’ampliamento della famiglia Icon con due nuove sedute che richiamano il concept della collezione adattandolo a nuove funzioni.
Le linee della seduta sono ora plasmate in una scocca in polipropilene che la rende ideale per i contesti ufficio, contract e outdoor.
A garantire il comfort l’attenta articolazione fra seduta e schienale attraverso la giunzione del bracciolo che conferisce elasticità al prodotto mantenendo estrema robustezza. Ulteriore elemento di comfort è il design calibrato della seduta, il cui volume e spessore creano un effetto “imbottito” alla vista e di “morbidezza” nell’uso. Inoltre, la fenditura fra seduta e schienale, oltre a riprendere la caratteristica estetica della versione imbottita, è funzionale a rendere la sedia impilabile – un vantaggio notevole nel mondo contract, così nella logistica di trasporto del prodotto.
Nella versione Icon High-back, dotata di schienale alto, la combinazione fra la solidità plastica e una morbida tattilità oltre all’uso dei colori, che dipingono struttura e rivestimenti, danno vita a effetti differenti chiaroscurali o di armoniosa continuità. Una soluzione per chi è alla ricerca di un comfort quotidiano, per un tempo prolungato, sia in contesti office che home-office.
“Abbiamo creato un oggetto fluido che attraversa diversi mondi occupandoli tutti – spiega il designer – Queste due sedute hanno tratti comuni, ma assumono connotazioni formali, espressive, tipologiche e funzionali diverse. Di fatto sono imparentate ma sono prodotti distinti”.