Un ufficio dinamico orientato a favorire il benessere e la creatività di chi vi lavora e in grado adattarsi, camaleonticamente, al cambiamento. Un ufficio che, in una logica di activity based working, amplia l’offerta di spazi e reinterpreta vecchie funzioni, attraverso collezioni di arredo “trasformiste” che supportano l’attività lavorativa e momenti di socializzazione, come anche l’esigenza di una formazione continua. Ma soprattutto, un efficiente contenitore di tecnologie che si è progressivamente evoluto per diventare un luogo dedicato alle relazioni. In quest’ottica la ricerca delle aziende produttrici ha mirato a dare risposta a esigenze di comfort acustico e di privacy, a valorizzare l’evoluzione tecnologica in una logica di Internet of Things, senza dimenticare ergonomia e appeal estetico. In linea con le precedenti edizioni, la grande protagonista è stata l’acustica interpretata con soluzioni fonoassorbenti che migliorano il comfort negli open space e con cabine acustiche, pod, che rendono disponibili ambienti con un fonoisolamento ottimale. Nel primo caso le novità sono rappresentate dall’uso diretto del tessuto che, sotto forma di tendaggio, crea divisioni estemporanee. Tende che, al venire meno dell’esigenza di privacy acustica e visiva, possono scorrere ed essere raccolte, pronte per essere stese nuovamente, con poche e semplici mosse, nel momento in cui se ne presenterà l’esigenza. L’offerta delle cabine acustiche si amplia invece con soluzioni di “grossa taglia”. Se infatti nella precedente edizione della fiera i pod erano concepiti principalmente come phone booth, oggi vengono declinati in versioni che rendono disponibili piccoli ambienti per meeting, da 4/8 posti a sedere, in alcuni casi anche spostabili nello spazio senza dover essere smontati e rimontati. Non sono mancate interpretazioni originali in cui la phone booth si trasforma in un percorso segnato da una struttura rivestita da pannelli fonoassorbenti per “telefonate in movimento”. L’ergonomia rimane il focus nello sviluppo di postazioni e sedute. Il tavolo elevabile in altezza è ormai un must anche nelle postazioni condivise. Numerosi anche gli strumenti che, permettendo l’elevazione di una porzione ridotta del piano con computer e tastiera, consentono di rendere dinamiche postazioni non concepite in una logica sit-stand. Nel campo delle sedute, le aziende proseguono la strada della semplificazione puntando su meccanismi autoregolanti e nuovi materiali che seguono i movimenti della persona garantendo un supporto continuo. La seduta attiva è promossa anche attraverso l’inserimento di sensori che registrano i movimenti effettuati dalla persona nell’arco giornata, rendendoli visibili su apposite app che ricordano di variare la postura. Sempre in una logica IoT sono in aumento le proposte di arredi e partizioni mobili intelligenti che, rilevando dati sull’occupazione e permettendo la prenotazione a distanza da device mobili, favoriscono una corretta gestione delle postazioni e delle meeting room. Il passaggio dalla scrivania assegnata, con oggettistica privata personalizzata, a una postazione condivisa, minimale e ordinata, ha portato a una crescente domanda di armadi e locker dove riporre oggetti personali. Le proposte più innovative includono soluzioni di “storage in motion”, su ruote, e sistemi modulari dotati di tecnologie che ne consentono l’apertura avvicinando il proprio smartphone e ne registrano il grado di utilizzo. La convergenza tra mondo dell’ufficio e spazi pubblici viene invece interpretata dai produttori con arredi ibridi che danno risposte concrete alle nuove abitudini lavorative dei mobile worker. Ne sono un esempio le diverse proposte di soft seating che prendono come punto di partenza il classico divanetto per evolvere in soluzioni modulari integrabili con piani d’appoggio, punti di ricarica, pannelli divisori che creano angoli riservati, ecc. Infine una nota sui colori sempre più ispirati alle tonalità calde della natura e abbinati a essenze lignee che esaltano la matericità dell’oggetto d’arredo.
Paola Cecco
Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.