Ufficio: un comparto che sa mettersi in discussione
Nuovi approcci distributivi e sguardo all’utilizzatore finale
La crisi pandemica che stiamo ancora affrontando ci ha ormai convinto che lo stravolgimento repentino delle nostre abitudini avrà degli effetti di lungo periodo. Le trasformazioni avvenute negli ultimi mesi, e il nostro conseguente adattamento, alle modalità, agli spazi e alla tecnologia, sono e resteranno in larga parte componenti del nostro vivere quotidiano anche nei prossimi anni.
L’ufficio è certamente, fra i comparti dell’arredo, quello che più viene messo in discussione e proprio per questo vale davvero la pena di osservarlo da vicino per capire a cosa stiamo andando incontro. La narrazione predominante su “come saranno gli uffici nel futuro” rappresenta una parte importante del discorso, ma non è l’unica. Le aziende del settore, in realtà, sono concentrate su diversi altri aspetti che hanno necessità di essere affrontati con urgenza fra i quali: la riorganizzazione dei canali distributivi e la logistica di una parte di mercato che si va frammentando in piccole commesse, la risoluzione delle problematiche legate all’e-commerce e gli investimenti in tal senso, la comunicazione verso l’utilizzatore finale (BtoC) che, attualmente, non è in grado di riconoscere marchi, caratteristiche e qualità dei prodotti.
Secondo i dati Eurostat, riferiti al 2019, ci sono oltre 230 milioni di occupati in Europa, se restringiamo l’ottica alle categorie manageriali, professionali e di supporto, possiamo grossolanamente stimare che la platea potenziale dei tele-lavoratori può essere compresa fra i 60 e gli 80 milioni di utenti. Se teniamo in considerazione le ultime dichiarazioni sulle intenzioni di alcune grandi aziende di attivare forme stabili di “remote working” potremmo dire che nel medio periodo circa 30 milioni di persone saranno chiamate a lavorare per gran parte della settimana in un luogo diverso dall’ufficio aziendale.
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Non è possibile dire oggi in che tempi e con quali modalità avverrà questa parziale transizione, in ogni caso il mercato delle grandi commesse potrebbe subire un restringimento in favore di un mercato più parcellizzato. Il che non vuol dire, solo uffici domestici, ma anche uffici distaccati di dimensioni minori e, certamente, spazi co-working.
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Per questo diventa fondamentale adeguare la logistica e la distribuzione a tali mutate condizioni e diventa importante anche comunicare direttamente all’utente finale, come sta già avvenendo con le nuove campagne social attivate dai produttori di arredo ufficio. Le nuove strategie mirano anche all’incremento del canale e-commerce che nell’ufficio ha registrato un’impennata, soprattutto riguardo il prodotto sedute girevoli. Si tratta di un terreno difficile, se osservato allo stato attuale, in larga parte in mano alla grande distribuzione, ma è ragionevole immaginare che questo mercato andrà strutturandosi, sia con la maggiore conoscenza e consapevolezza degli utenti, sia attraverso l’azione dei datori di lavoro che saranno chiamati a svolgere un ruolo attivo (anche con sostegni economici) nei confronti dei propri dipendenti affinché utilizzino arredi e attrezzature di livello adeguato.