Creazioni di luce
Flos Bespoke realizza il progetto di illuminazione di Ronan e Erwan Bouroullec per la Bourse de Commerce — Collezione Pinault di Parigi
La Bourse de Commerce è il nuovo museo della Collezione Pinault a Parigi. L'edificio è una summa di quattro secoli di storia dell’innovazione architettonica e di abilità tecnica. Dopo la ristrutturazione guidata da Tadao Ando Architect & Associates con le agenzie NeM / Niney & Marca Architectes e Pierre-Antoine Gatier, capo architetto del patrimonio nazionale francese, la Bourse aprirà al pubblico sabato 22 maggio prossimo.
Gli interventi contemporanei su un tessuto storico sono sempre una sfida importante per i designer. Ma il progetto della luce che Ronan ed Erwan Bouroullec hanno sviluppato alla Bourse de Commerce – Collezione Pinault di Parigi insieme a Flos Bespoke lo è stato doppiamente. Da un lato per l’eccezionalità dello spazio, originariamente concepito nel XVIII secolo: con la sua enorme cupola in vetro, la Bourse è un landmark assoluto della capitale francese, imponente e carico di storia. Dall’altro per l’impianto con cui il progetto della luce dei Bouroullec avrebbe dovuto dialogare: la rivisitazione architettonica di Tadao Ando, l’uomo che già in altre occasioni, e spesso per François Pinault, ha trasformato con grande sobrietà mescolata a poesia palazzi d’epoca in templi in grado di accogliere l’arte contemporanea e darle una voce potente.
Le sfide progettuali: il dialogo con l’architettura e la creazione di un’atmosfera
Il dialogo con l’architettura, antica e moderna, e la creazione di un’atmosfera adatta ad accompagnare il visitatore nel suo viaggio di scoperta dell’edificio, della sua storia e del suo contenuto: sono stati questi i nodi centrali su cui si è sviluppato il progetto di illuminazione di Ronan ed Erwan Bouroullec ai quali François Pinault ha affidato l’allestimento completo di interni ed esterni della Bourse.
«Non abbiamo dovuto illuminare gli spazi espositivi ma quelli di passaggio», spiegano i designer. «Le scale e l’androne che sono aree di architettura d’epoca, e il ristorante che è completamente nuovo. Per questo ci siamo concentrati non solo sul disegno della luce per governare il rapporto con ciò che illumina ma anche sulla presenza scenica delle fonti luminose quando la luce artificiale non c’è: di giorno, nel momento delle visite. Quello che allestisce oggi scale e androne è quindi stato lavorato, progettato, immaginato per essere acceso ma soprattutto spento».
Quale forma, allora, quale potenza, personalità e carattere dare alla luce perché sia una presenza importante ma allo stesso tempo delicata e atmosferica in tutte le situazioni?
L’androne: una luce fluttuante e vibrante
Per l’androne d’entrata, la risposta è stata una Horizontal Light: una struttura luminosa a incastro composta da cinque elementi tubolari di vetro e alluminio di sei metri l’uno, paralleli tra loro. Le Horizontal Light sono installazioni sospese al soffitto sopra l’entrata, in un groupage di cinque. Ogni cilindro in vetro è stato realizzato in Veneto con la tecnologia del vetro colato, e presenta una forma semplice ma anche “organica”. «Non si tratta di un vetro tecnico», spiegano Ronan e Erwan Bouroullec, «ma di un materiale mai uguale a se stesso, inserito in estrusioni di alluminio. Il risultato che volevamo ottenere era preciso ma allo stesso tempo fluttuante e vibrante, proprio come lo spazio che lo accoglie».
L’effetto finale è delicatissimo ma ad alto impatto estetico. «Non dovendoci occupare delle aree tecniche abbiamo lavorato sulla sensualità, sul colore della luce e sul modo in cui dialoga con i dettagli dell’architettura d’epoca che Tadao Ando ha riportato agli antichi splendori”.