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Affrontare lo stress nei luoghi di lavoro

I principali fattori che possono causare tensione negli ambienti lavorativi e le soluzioni per ridurli e promuovere un ambiente lavorativo più sereno e produttivo

Lo spazio che ci circonda è un fattore determinante per la nostra qualità di vita. Così come la casa rispecchia e contribuisce a creare l’identità dei suoi abitanti, gli ambienti di lavoro possono influenzare significativamente la prestazione e la soddisfazione di coloro che vi operano. 

Un’adeguata progettazione comunica attenzione e cura da parte dell’azienda nei confronti dei dipendenti, promuovendo benessere. Al contrario, uno spazio scomodo e trascurato genera stress psicofisico e un rendimento qualitativamente inferiore. 

Secondo l’International Workplace Studies Program dell’Università di Cornell (McCoy, 2002), le aziende dovrebbero allestire ambienti che riflettano e supportino il senso di identità del gruppo, facilitino la comunicazione, sostengano il raggiungimento degli obiettivi lavorativi e si adattino facilmente ai cambiamenti del singolo o dell’intera organizzazione. 

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Soluzioni per la progettazione di un ambiente rigenerativo

Diversi sono gli elementi da considerare nella progettazione e organizzazione degli spazi lavorativi che, se applicati correttamente, possono risultare molto efficaci per ridurre la presenza di fattori di stress. 

La dimensione degli ambienti e delle singole postazioni di lavoro, per esempio, è fondamentale: uno spazio angusto rischia di causare sensazioni di oppressione e disagio, limitando la libertà di movimento e compromettendo l’efficienza. D’altra parte, un’eccessiva ampiezza, potrebbe diluire la concentrazione e creare una sensazione di dispersione, mentre gli ambienti aperti, come gli uffici open plan, promuovono la collaborazione e lo scambio di idee, ma non garantiscono privacy visiva e acustica. 

È necessario quindi predisporre varie tipologie di ambienti in base all’attività che vi verrà svolta e la necessità, o meno, di interagire con altre persone. 

Riepiloghiamo di seguito una selezione di possibili disposizioni: 

• Alveare: ideale quando il lavoro richiede la suddivisione in piccole parti e ai dipendenti vengono fornite istruzioni precise. Gli spazi consistono in cubicoli aperti disposti lungo un percorso, la necessità di interazione e il grado di autonomia sono relativamente basse. 

• Cella: perfetta per prestazioni di alto livello gestite quasi totalmente in autonomia all’interno di uffici chiusi o di postazioni con schermi alti. 

• Covo: questa configurazione è particolarmente indicata per gruppi di lavoro che svolgono compiti diversi ma interdipendenti. L’ambiente è caratterizzato da stanze comuni e spazi adiacenti poiché vi è un’elevata interazione. 

• Club: l’organizzazione più adatta per prestazioni di alto livello di individui indipendenti che occasionalmente lavorano in gruppo. Si tratta di un processo in continua evoluzione che richiede un ambiente flessibile in grado di garantire interazione e autonomia in egual misura. 

Laddove realizzabile, sarebbe inoltre interessante spingersi un passo oltre la mera funzionalità, proporre ambienti che possano stimolare la creatività ma, allo stesso tempo, sostenere la ripetitività di un lavoro di concentrazione, attraverso, per esempio, l’inserimento di elementi di design innovativi o la possibilità di personalizzare la propria postazione. 

La personalizzazione dello spazio aiuta, infatti, a creare una maggiore sensazione di privacy, permette al dipendente di esprimere la propria autonomia e il proprio controllo sull’ambiente circostante e migliora la percezione dell’esperienza lavorativa, generando così un aumento della produttività. 

L’illuminazione è un altro fattore di estrema importanza al fine di garantire un ambiente di lavoro confortevole ed efficiente. Un’attenta pianificazione illuminotecnica è sinonimo di comfort visivo ed evita problemi di affaticamento dovuti a una scarsa o un’eccessiva esposizione. 

È pertanto necessario calibrare il tipo e l’intensità della luce in funzione dell’attività lavorativa da svolgere affinché i dipendenti possano eseguire le proprie mansioni in condizioni ottimali. 

E, sebbene sia impossibile prescindere dall’illuminazione artificiale, bisogna sempre garantire accesso alla luce naturale che ha effetti benefici sul nostro stato d’animo poiché ci mantiene in contatto con il mondo esterno e sostiene i ritmi circadiani. 

Last but not least, uno degli aspetti più stressogeni in assoluto e ancor più temibile in ambito lavorativo: il rumore. 

L’inquinamento acustico presente in spazi poco definiti o sovraffollati rispetto alle loro dimensioni e rumori frequenti, intensi e inaspettati, possono causare perdita di concentrazione, aumento della risposta di stress e un concomitante peggioramento del tono dell’umore che influisce negativamente sulle relazioni interpersonali e la cooperazione. 

Il risultato è uno stato di frustrazione diffuso che compromette considerevolmente la prestazione lavorativa. E allora? 

La buona notizia è che bastano dei semplici ma significativi accorgimenti, eccone alcuni: 

1. Design degli ambienti: integrare elementi che riducano la propagazione del rumore all’interno dell’ufficio, come tappeti, tende o pareti divisorie insonorizzate.

2. Sistemazione degli spazi: organizzare strategicamente le postazioni di lavoro in modo da ridurre l’esposizione a rumori fastidiosi e garantire una migliore separazione tra le diverse aree dell’ufficio.

3. Isolamento acustico: investire in un adeguato isolamento per le stanze più sensibili al rumore, come le sale riunioni o gli spazi comuni, per limitare interferenze sonore indesiderate.

4. Utilizzo di arredi fonoassorbenti: scegliere mobili e arredi progettati per assorbire il rumore, come poltrone e divani imbottiti, per contribuire a creare un ambiente lavorativo più tranquillo e confortevole.

Del resto, si sa, sono sempre i dettagli a fare la differenza: una finestra tra un ufficio e l’altro per allungare lo sguardo, l’introduzione di elementi biofili per creare connessione tra natura e spazi di lavoro, la variazione di livelli di luce percepiti durante il corso della giornata.

Facili soluzioni che aiutano a ridurre lo stress sul luogo di lavoro poiché, come in ogni sistema, il cambiamento di un singolo elemento influisce su tutti gli altri a esso connessi. 

Prestare attenzione — ed eventualmente modificare lo spazio di lavoro — significa modificare la percezione delle persone che lo vivono, migliorare la qualità del loro benessere psicofisico e, conseguentemente, dell’attività del lavoro stesso. 


A cura della redazione

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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