Arredo ufficio: verso una nuova trasformazione
Le previsioni per il consumo di mobili per ufficio in tutta l’area europea segnano un -30% per il 2020. Una ripresa, seppur debole, è prevista per il 2021
In crescita anche nel 2019
Secondo dati CSIL, la produzione europea di mobili per ufficio ha raggiunto i 9.1 miliardi di euro nel 2019 con una crescita più debole rispetto agli anni precedenti (+0.8%). I paesi dell’area ovest hanno mostrato addirittura un lieve segnale negativo (-0,2%), mentre i paesi dell’Est Europeo (trainati principalmente dalla Polonia) sono cresciuti di oltre il 6%. Nel corso degli ultimi vent’anni la produzione è scesa in modo significativo nel 2002 e in maniera drammatica nel 2009, per poi riprendere lentamente nell’ultimo decennio senza, tuttavia, raggiungere i livelli del 2008.
Tra i principali paesi consumatori del comparto, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi sono cresciuti al di sopra della media. L’Italia è rimasta sostanzialmente stabile mentre Svezia e Finlandia hanno registrato un calo. Complessivamente, anche nel 2019 si assiste a una crescita del mercato, sostenuta soprattutto da un forte incremento delle importazioni, che rappresentano circa il 42% del consumo di arredo ufficio in Europa.
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Andamento dell’occupazione e degli investimenti
Nel corso dell’ultimo decennio l’evoluzione del tessuto industriale ha evidenziato numerose operazioni di accorpamento che hanno finito per incidere in modo significativo sull’occupazione. In paesi come il Regno Unito, l’Italia, la Francia e la Spagna il trend è stato particolarmente negativo, mentre in Polonia, Repubblica Ceca e altri paesi dell’Est Europeo si è registrata una crescita evidente. In totale oggi si stimano oltre 73 mila addetti impiegati nella produzione di arredi ufficio.
Anche l’incidenza degli investimenti è cresciuta notevolmente, basti pensare che attualmente le imprese del comparto dedicano quasi il 6% del proprio giro d’affari a spese di investimento (4% nel 2010). L’incidenza tecnologica nelle attività produttive è aumentata notevolmente, visto che la voce “impianti e macchinari” è passata dal rappresentare appena l’1% del fatturato nel 2010 a oltre il 2% nel 2019. Le spese di promozione costituiscono mediamente l’1.6% del fatturato (erano appena allo 0.6% nel 2010) mentre le spese per design, ricerca e sviluppo sono costantemente rimaste intorno al 2% del giro d’affari.
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Prospettive fortemente condizionate dalla pandemia
Le conseguenze della pandemia di Covid-19 sul consumo del settore variano da paese a paese, a seconda della durata dei lockdown, dello stato dell’economia all’inizio del 2020, della capacità di mobilitare risorse per favorire la ripresa e, per i paesi esportatori di mobili per ufficio, dell’opportunità di stimolare il consumo locale per assorbire la disponibilità dei prodotti. Le previsioni attuali per il consumo di mobili per ufficio in tutta l’area europea sono di forte calo (-30% circa) per il 2020, con un impatto su tutti i principali mercati. Una ripresa, seppur debole, è prevista per il 2021.
Il cambiamento inatteso della funzione dello spazio ufficio, causato dalla diffusione del coronavirus, potrebbe avere un impatto duraturo sulla progettazione e sull’utilizzo dei luoghi di lavoro. Uffici e spazi pubblici si modificheranno nel tempo, in emergenza, con l’adozione di soluzioni immediate, successivamente, con soluzioni di medio e lungo termine. Con l’epidemia di Covid-19 inoltre, il lavoro a distanza si è diffuso enormemente in tutto il mondo, costringendo alcuni paesi ad adottare questa modalità in modo improvviso dopo anni di sperimentazioni.