Criteri per la stesura del progetto illuminotecnico
Come applicare la norma UNI 11630 nel progetto illuminotecnico
La pubblicazione nel 2016 della norma UNI 11630 “Luce e illuminazione – criteri per stesura del progetto illuminotecnico” rappresenta un’iniziativa all’avanguardia nello scenario europeo e anche un importante traguardo per la Commissione Tecnica Luce e Illuminazione dell’UNI.
Nella nuova norma numeri e calcoli illuminotecnici sono soltanto uno dei tanti aspetti che il progetto deve prendere in considerazione.
La Commissione Luce ed Illuminazione nella stesura della norma ha voluto enfatizzare gli aspetti legati alla conoscenza della luce e dell’illuminazione, dell’influenza sugli esseri umani (aspetti visivi, ritmo circadiano, influenza sull’umore, sull’attenzione…), dell’impatto estetico in riferimento all’ambiente in cui sono inseriti e, infine, dell’importanza per la sicurezza e il comfort visivo.
L’evoluzione tecnologica e le recenti scoperte scientifiche legate agli effetti della luce sugli individui hanno evidenziato quanto sia complesso illuminare l’ambiento umano. In questo contesto le responsabilità di coloro che si occupano di progettare e definire l’illuminazione sono diventate particolarmente significative. Pertanto, è necessario che il progetto illuminotecnico sia in grado di soddisfare quanto sopra premesso, oltre che i requisiti previsti dalle norme di settore (comprendendo aspetti fotometrici, ergonomici ed energetici).
La nuova Norma UNI definisce il processo di elaborazione del progetto illuminotecnico per opere in ambito pubblico e/o privato, ne specifica la relativa documentazione e si applica sia per la realizzazione di nuovi impianti illuminotecnici sia per un eventuale adeguamento e/o trasformazione di impianti esistenti. Fra gli obiettivi della norma vi è anche quello di semplificare la valutazione o il confronto di più ipotesi progettuali, fornendo così dei riferimenti di confronto sia in termini di completezza o meno della documentazione sia in merito al rispetto o meno dei livelli di dettaglio minimi previsti dalla legislazione vigente (seppure alcune semplificazioni in tal senso siano state recentemente introdotte dal nuovo codice degli appalti).
Il CEN ha successivamente avviato a livello europeo, nel 2016, i lavori che hanno portato a pubblicare la CEN/TS 17165:2019 “Light and lighting — Lighting system design process”, una specifica tecnica relativa al processo di progettazione degli impianti d’illuminazione. Per questo processo, che è iterativo, entrambi i due documenti, per ciascuna fase progettuale, ne descrivono le considerazioni spettanti alla figura del progettista (che qui non viene definita ma solo genericamente indicata) come il “lighting system designer”, ovvero quella “persona competente con adeguate qualifiche educative e professionali ed esperienza pertinente in progettazione d’impianti d’illuminazione, in grado di gestire sia le problematiche tecniche sia estetiche di un progetto”.
Il processo oggetto della norma non si applica a:
• sistemi di illuminazione specifici quali ad esempio edifici storici, palcoscenici, studi teatrali/cinematografici, medicali specialistici (es. dentista, tavolo operatorio, ecc.);
• illuminazione integrata in macchinari o attrezzature mediche;
• impianti di illuminazione temporanea.
Inoltre, è opportuno evidenziare che la norma non è intesa per essere estesa alla progettazione dell’impianto elettrico e delle strutture pertinenti, che sono regolati dalla legislazione in vigore e dalle norme internazionali, europee e nazionali applicabili del CEI.
La struttura della documentazione da produrre per un progetto illuminotecnico, necessaria per trasferire tutte le previsioni del progettista, così come riportata nella norma UNI è stata pienamente riconosciuta nella sua valenza dal CEN/TC169 Light and Lighting, in quanto una volta tradotta in inglese è stata inserita come unico riferimento d’esempio nell’Annex A della corrispondente Specifica Tecnica CEN. Si tratta dunque di una chiara conferma di come i progettisti illuminotecnici italiani abbiano lavorato in eccellenza, trovando il pieno consenso in ambito europeo CEN.
Un primo e importante “endorsment” della norma UNI è stato realizzato dal MATTM che già nel DM 27 settembre 2017 “Criteri Ambientali Minimi per l’acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione pubblica, l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica, l’affidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica” in relazione al servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica prevede l’inserimento nel bando di gara l’obbligo di produrre la documentazione di progetto secondo le specifiche della norma UNI 11630.