Digitalizzazione del building, tutto passa attraverso la rete
Per supportare il necessario livello di informatizzazione, digitalizzazione e automazione richiesta dai moderni ambienti lavorativi, è indispensabile disporre di tecnologie intelligenti, pronte a sostenere le sfide operative attuali e future. Un quadro in cui si inserisce la tecnologia LiFi (Light Fidelity) che attraverso la modulazione della luce Led è in grado di trasmettere e ricevere informazioni in formato dati. Il punto della situazione nell’incontro organizzato da Panduit con i partner Signify e To Be
Dietro ogni processo e servizio all’interno del building c’è sempre una rete con componenti spesso nascosti, ma non per questo poco importanti. Sono infatti sempre più numerosi i sistemi che condividono il medesimo media trasmissivo: la LAN Ethernet come rete unificata sulla quale appoggiare interamente le proprie funzionalità, uniformando protocolli di comunicazione e competenze.
Comunicazioni, sicurezza, trasmissione di informazioni e dati, gestione ambientale, audio-video e illuminazione sono alcune delle applicazioni rese possibili dal network fisico.
A questo si aggiunge l’evoluzione dei metodi e mezzi trasmissivi che non si ferma all’invio dei soli segnali elettrici attraverso cavi in rame. Nel corso del tempo abbiamo conosciuto trasmissioni via radio/wireless e trasferimento di dati attraverso la fibra ottica sfruttando la luce; quella stessa luce che, modulata a una frequenza non visibile all’occhio umano (InfraRossa), attraverso la tecnologia LiFi (Light Fidelity), è in grado anche di inviare e ricevere informazioni in formato-dati.
“Quando 15 anni Panduit fa ha presentato a livello globale il modello UPI (Unified Physical Infrastructure), non poteva prevedere in dettaglio ogni singola e nuova applicazione che la stessa infrastruttura avrebbe poi ospitato a distanza di anni, la poteva solo immaginare – ha raccontato Gian Piero De Martino, business units manager Panduit –. Oggi parliamo di LiFi, di come funziona e dei suoi benefici, ma i collegamenti fisici sono i medesimi del passato che continuano ad abilitare servizi sempre più sfidanti, conosciuti e di prossima generazione”.
Nel corso degli ultimi trent’anni si è assistito anche al fenomeno di “dematerializzazione” che ha trasformato in applicazioni molte delle risorse fisiche presenti in molti luoghi di lavoro.
Un passaggio quello tra fisico/analogico al digitale, che contribuisce a divulgare la conoscenza globale, attraverso la digitalizzazione di preziosi documenti, come avvenuto per i manoscritti custoditi presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, che grazie alla collaborazione con Panduit sono stati resi fruibili al mondo intero, attraverso la consultazione online.
“Con il medesimo spirito con il quale abbiamo affrontato la sfida prospettata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana – prosegue De Martino – dove abbiamo contribuito alla conservazione secolare delle conoscenze, attraverso la salvaguardia, la conservazione, la digitalizzazione e la divulgazione online dei contenuti di un manoscritto, altrettanto continuiamo a fare attraverso un data-network aziendale, progettato e realizzato per operare appieno nel presente, ma soprattutto nel futuro”.
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Migliorare le prestazioni della rete
Cosa implica l’incremento delle funzioni a livello di cablaggio? Uno stress prestazionale al quale il data-network è costantemente sottoposto ed esposto, per via del crescente numero di applicazioni che deve supportare e del ricorso sempre più frequente al Power over Ethernet (PoE) per alimentare dispositivi connessi alla rete, come telefoni VoIP, telecamere IP ed access point. Utilizzando lo stesso cavo che li collega alla rete locale, si genera infatti un problema di surriscaldamento del cablaggio con rischi di danneggiamento alla stessa.
La tecnologia Single Pair Ethernet alleggerirà il peso sostenuto da un tradizionale cablaggio a quattro coppie, grazie alla possibilità di collegarvi alcuni dei molteplici dispositivi presenti in ogni azienda e industria, orientata all’innovazione e all’ottimizzazione delle risorse.
“Da semplici collegamenti voce e dati, fino ad arrivare al LiFi, con tutti i benefici garantiti dalla tecnologia led e dagli infrarossi, la rete ha visto incrementare le funzioni connesse. Una nuova responsabilità per i manager dell’IT aziendale, che dispongono di nuovi punti di intelligenza della rete da collegare, gestire e sfruttare – ha raccontato Daniele Tordin, system engineer di Panduit. Prima di promuovere queste nuove applicazioni, le abbiamo volute sperimentare, dotando i nostri briefing center di Londra e di Milano di questi sistemi, integrandole con i nostri controller Atlona Velocity. Applicazioni indicate sia per realizzazioni ex-novo greenfield che per il brownfield e come nel caso italiano, con un ulteriore livello di integrazione dell’architettura DALI (Digital Addressable Lighting Interface).
Per tutti, si è reso necessario non sottovalutare i quattro fattori critici dell’Infrastruttura, come la capacità di dissipazione termica di un fascio di cavi utilizzati anche per l’alimentazione elettrica in PoE dei corpi illuminanti; l’innesco di archi elettrici durante il distacco delle patch cord dai connettori RJ45 alimentati; la possibilità di realizzare architetture sia centralizzate che distribuite in zone ed infine la possibilità di collegare direttamente i vari dispositivi, senza la necessità di predisporre placche portafrutto e sezionamenti aggiuntivi dei link interessati”.
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Il LiFi negli uffici Panduit
Con il partner illuminotecnico Signify, Panduit ha scelto di implementare nella propria sede di Milano la tecnologia wireless LiFi in grado di fornire una connessione a banda larga attraverso la luce.
Tra i vantaggi del sistema LiFi, che rendono questa tecnologia l’ideale per i contesti aziendali, e non solo, vi è in primis la sicurezza: non potendo, infatti, le onde luminose penetrare nei muri, questo sistema è sicuro quanto le comunicazioni cablate. È ideale, inoltre, in luoghi in cui molte reti si sovrappongono, essendo immune alle interferenze del segnale radio, e perfetto anche dove i sistemi di comunicazione radio non funzionano bene o sono vietati. Non solo sicurezza, anche affidabilità e velocità rientrano tra i benefici che contraddistinguono il sistema LiFi che, grazie alla connettività wireless, assicura una elevata velocità di trasferimento dati e una ridotta latenza per le applicazioni in tempo reale.
Nello specifico, troviamo all’interno della sede italiana di Panduit il sistema Signify 6002. Si tratta di un Sistema Point-to-Multipoint scalabile che, a seconda del modello, può raggiungere una trasmissione dati fino a 150/140 Mbit/s o 220/160Mbit/s. È composto da un Access Point, che ne rappresenta la spina dorsale, collegato attraverso un cavo ethernet alla rete principale. All’Access Point si potranno collegare fino ad un massimo di 6 trasmettitori che provvederanno a trasferire e ricevere i dati con l’integrazione da 1 a 16 Access Key collegati ai devices. I trasmettitori infrarossi possono essere sia integrati negli apparecchi di illuminazione Philips o in supporti ad hoc montati a soffitto. Completa l’installazione il sistema Point-to-Point Signify 6014. Anche in questo caso, a seconda del modello, si può raggiungere una trasmissione dati fino a 520 Mbit/s @2m, 20m, IR e 840 Mbit/s @1m, 12m, IR.
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I vantaggi del LiFi
Il LiFi, acronimo di Light Fidelity, è in grado di offrire numerosi vantaggi, tra i quali una maggiore larghezza di banda e un’alta velocità di trasmissione dati che arriva oggi a 1Gb/s, e che arriverà secondo gli studi di settore, nel 2025 ad 1 Tbit/s. In laboratorio si raggiungono già oggi queste velocità che commercialmente si riusciranno ad ottenere soltanto con l’avvento del 6G di cui il LiFi è un precursore, in quanto la sesta generazione di connettività abbraccerà pienamente le frequenze Thz della luce. Questa tecnologia, utilizzando la luce e non emettendo radiofrequenze, può essere utilizzata in ambienti sensibili e ostili alle interferenze come ospedali, aerei e basi militari. Inoltre, l’utilizzo di una soluzione che per fornire connettività sfrutta la luce per sua natura circoscritta ossia non in grado di oltrepassare le barriere fisiche, tutela maggiormente da potenziali attacchi hacker dall’esterno, rendendo la trasmissione di informazioni e dati veloce e sicura.
Altra importante caratteristica del LiFi è la precisione in termini di Geolocalizzazione. È possibile rilevare la posizione di un device, e quindi anche di un utente, con un margine di errore di pochi centimetri. Un benchmark per il settore, soprattutto considerando che la tecnologia ad oggi più utilizzata per la localizzazione è il Bluetooth che presenta margini di errore nell’ordine del metro. Partendo da queste potenzialità del LiFi, To Be – PMI Innovativa nata nel 2016 e System Integrator certificato di Signify (Euronext: LIGHT), ha svolto un lavoro di evangelizzazione della tecnologia in ambiti che vanno dalla Sanità all’Istruzione, dai Beni Culturali alla Difesa e proposto tre soluzioni applicative: LiFi Geolocation, sistema di geolocalizzazione indoor che utilizza la modulazione della luce LED per definire la posizione di un utente in modo estremamente accurato abilitando servizi di navigazione indoor; LiFi Streaming, sistema per una connessione wireless bidirezionale alla rete di PC e/o tablet veloce, sicura e sostenibile; LiFi Point To Point, sistema di comunicazione punto-punto capace di fornire connettività in modalità wireless anche su lunghe distanze. “Il LiFi unisce in un’unica soluzione i principi di transizione ecologica, digitale e delle infrastrutture di rete, principali pilastri di tutte le misure PNRR – ha precisato Francesco Paolo Russo, founder & CEO di To Be. Sprigionare le potenzialità della luce vuol dire soddisfare la crescente domanda di traffico dati in sinergia con altre tecnologie di trasmissione, ma vuol dire anche valorizzare i grandi ambienti con sistemi di navigazione indoor, funzionali all’orientamento e anche all’abbattimento delle barriere fisiche per le persone con disabilità”.