Il mercato europeo delle pareti divisorie
Una domanda in crescita sostenuta dal segmento ufficio e da nuovi ambiti di applicazione
Secondo un recente studio CSIL poco più di 40 milioni di metri quadrati di pareti divisorie vengono venduti sul mercato europeo ogni anno. Un valore che ha registrato una crescita progressiva nell’arco dell’ultimo decennio, riflettendo, in sostanza, il cambiamento nel modo di arredare gli spazi commerciali. Circa un quarto della domanda proviene dal mercato tedesco, seguito da Francia, Italia e Regno Unito che detengono un quota compresa fra il 10% e il 15% ciascuno. L’offerta di mercato è invece costituita da alcuni grandi gruppi specializzati operanti nel settore delle costruzioni, una grande fetta di produttori di arredi per ufficio che offrono intere collezioni di pareti divisorie e diversi produttori di medio piccole dimensioni, fra cui le vetrerie, che competono soprattutto nel mercato frammentato delle piccole commesse su misura.
Oggi gli ambienti ufficio assorbono circa il 76% della produzione totale, mentre la restante parte è destinata ad altri spazi pubblici e commerciali. Gli edifici ospedalieri, gli ambulatori, i centri medici e le case di cura, sono ormai caratterizzati da una varietà di opzioni architettoniche che consentono alla parete divisoria di rappresentare un elemento fondamentale per ripartire lo spazio e arricchirlo in termini funzionali. Altro segmento in crescita rilevante è quello dell’educazione in particolare delle università, che includono biblioteche, spazi aperti di condivisione e spazi studio maggiormente orientati alla privacy. Infatti, fra i principali fattori decisivi nella scelta di questo tipo di prodotto vi sono: la necessità di “definire gli spazi” all’interno di un ambiente più ampio, la “flessibilità” di riconfigurazione senza interventi strutturali invasivi e la possibilità di bilanciare le esigenze di condivisione e di privacy. Vi è, poi, un ulteriore fattore che sta divenendo sempre più significativo che è quello dell’integrazione tecnologica.
L’analisi di mercato condotta da CSIL ha consentito di ripartire il mercato a seconda dei materiali utilizzati. Oggi, oltre la metà della domanda di mercato è rappresentata da pareti in legno/pannello, mentre quelle in metallo occupano una quota del 20%. Entrambe queste opzioni, però, hanno registrato una continua riduzione nel corso degli ultimi anni, principalmente a vantaggio delle pareti in vetro che rappresentano quasi un quarto del totale.
Generalmente il vetro è apprezzato perché consente:
• un maggiore utilizzo della luce naturale
• di aumentare il senso di continuità e apertura all’interno dell’ambiente
• di andare incontro alle nuove esigenze di condivisione senza rinunciare del tutto alla ripartizione dello spazio
• di migliorare la qualità dell’ambiente (minor utilizzo di collanti e vernici di finitura).
Va ricordato, però, che l’utilizzo della parete in vetro nasconde anche alcune criticità che vanno tenute in considerazione:
• la ridotta capacità di isolamento acustico del materiale (alla quale si può far fronte aumentando gli spessori e il numero di strati)
• il prezzo, che risulta notevolmente più alto rispetto agli altri materiali ed è strettamente legato allo spessore del vetro.
Nel corso del 2018 CSIL ha pubblicato le seguenti ricerche nel settore del mobile per ufficio:
• “Office furniture: the world market outlook”
• “The European market for office furniture”
• “The office furniture market in North America. The United States, Canada and Mexico”