La luce in forma libera
Il percorso di ricerca portato avanti da Artemide rilegge il rapporto tra materia e luce, tra funzione e percezione, per restituire soluzioni dove estetica, tecnologia e sostenibilità convergono in un nuovo paradigma progettuale nei luoghi del lavoro, del retail e dell’ospitalità
Nel progetto dello spazio ufficio – così come in quello dell’ospitalità, della cultura e del retail – la luce è diventata struttura, linguaggio, intelligenza… Non solo illumina, ma interpreta gli spazi e le relazioni che li abitano, accompagnando l’evoluzione che investe l’architettura, il lavoro e la qualità della vita.
“Il mondo dell’ufficio è profondamente cambiato, le soluzioni di luce sono sempre più trasversali per seguire spazi fluidi, meno definiti, di lavoro ma anche di relazione in cui il benessere dell’individuo è centrale – racconta Carlotta de Bevilacqua, presidente e CEO di Artemide –. Oggi possiamo portare in questi ambienti una luce di altissima qualità, ottimale non solo in termini percettivi e di efficienza, ma anche capace di supportare il benessere psicologico, fisiologico e la salute delle persone”.
Un cambiamento che Artemide interpreta con soluzioni luminose flessibili e libere di seguire i layout degli spazi e il loro evolversi, al di là dei vincoli costruttivi. Strutture capaci di combinare un’emissione luminosa professionale e controllata con elementi di design. Dunque, una luce dinamica e integrata nell’ambiente, ma aperta al cambiamento. Ancora di più oggi, dove a seguito del progressivo sfumare dei confini tra casa e lavoro, la luce gioca un ruolo fondamentale nel creare ambienti più umani, accoglienti e stimolanti.
“Già dagli anni ’90, Artemide promuove la “Human & Responsible Light”, ovvero una luce pensata per la persona, in tutti gli spazi della sua vita – continua Carlotta de Bevilacqua –. L’obiettivo è offrire al progettista strumenti versatili, con gestione della luce dinamica, regolazione della temperatura colore e del colore per rendere ognuno autore responsabile della propria luce non solo nel privato, ma anche negli spazi condivisi del lavoro”.

È una combinazione di fattori che permette all’azienda di trasformare l’intuizione di un nuovo bisogno in una soluzione luminosa efficace. In primis l’headquarter di Pregnana Milanese è strutturato come hub di competenze, dove team di ingegneri meccanici, ottici ed elettronici lavorano in stretta sinergia, affiancati da laboratori di test e prototipazione e in costante dialogo con la produzione. È inoltre presente un centro di Ricerca & Sviluppo supportato da laboratori interni che consente ad Artemide di certificare i propri prodotti per tutto il mondo, ma anche di esplorare e sviluppare nuove soluzioni tecnologiche.
L’innovazione si concretizza anche grazie alla collaborazione con importanti studi di architettura internazionali, che interpretano nuovi modi di far luce in relazione all’evolversi dell’architettura, degli spazi, degli stili di vita e lavoro. La ricerca si apre poi a realtà esterne per unire le diverse competenze, università e istituti di ricerca con cui Artemide collabora per sviluppare soluzioni brevettate.
Motore del cambiamento l’evoluzione tecnologica che ha portato a un nuovo modo di interpretare la progettazione dell’illuminazione per l’ufficio, come precisa Carlotta de Bevilacqua: “Negli ultimi anni abbiamo introdotto soluzioni in cui performance luminosa, controllo dell’emissione ed efficienza sono migliori rispetto al passato e si combinano con una flessibilità progettuale senza precedenti. Questo ci permette di offrire prodotti performanti, intelligenti e sostenibili, pensati per rispondere a nuove esigenze funzionali ed emozionali”.
E guardando al futuro, immaginando l’evoluzione della luce per gli spazi collettivi, tra nuove tecnologie, sostenibilità e desiderio di esperienze sempre più su misura, Carlotta de Bevilacqua aggiunge: “La luce diventerà sempre più parte attiva dell’ambiente, in dialogo con l’utente e con l’architettura. Il progetto dell’illuminazione dello spazio è come un ecosistema parametrico in cui molti elementi diversi tra loro possono dialogare su più livelli. Non solo intelligenze, sensori e gestione avanzata, ma anche semplice interazione diretta. Una combinazione che risponde alle misure ambientali e lascia l’utente libero di intervenire in modo semplice, intuitivo per offrire un’esperienza luminosa personalizzata, efficiente e sostenibile”.
Per l’illuminazione degli spazi di lavoro, Artemide propone apparecchi in cui le performance non negano la bellezza, dove il design nasce dalla sintesi di soluzioni tecnologiche, materiche ed espressive. Soluzioni universali in cui una buona luce si unisce alla capacità di caratterizzare uno spazio. Discovery di Ernesto Gismondi, Alphabet of Light di BIG, Dreispitz di Herzog & de Meuron, per citarne alcuni, rappresentano perfettamente questa visione: progetti che traducono valori di ricerca e cultura progettuale in forme luminose iconiche e trasversali.
In percorso che Artemide continua a sviluppare con coerenza, dando forma a nuove soluzioni in cui l’innovazione tecnologica si traduce in brevetti, sistemi intelligenti e qualità percettiva. È il caso delle soluzioni più recenti Somnium, Turn Around, Funivia e Vine che esplorano nuove possibilità di interazione tra luce, spazio e persone, restituendo all’ambiente di lavoro un ruolo attivo e dinamico.
E sono state proprio alcune di queste soluzioni ad interpretare i nuovi uffici Reire con un’illuminazione che valorizza l’architettura degli spazi, risultando ottimale per la produttività e il benessere delle persone.

La cantina si fa ufficio nei nuovi uffici di Reire
La ristrutturazione degli spazi di una vecchia cantina per ospitare i nuovi uffici dell’azienda Reire racconta una storia di trasformazione architettonica e culturale, in cui la luce – naturale e artificiale – gioca un ruolo da protagonista.
Il progetto ha riconfigurato l’edificio originario, caratterizzato da una suggestiva copertura in legno con capriate, per dar vita a un ambiente di lavoro contemporaneo, capace di coniugare estetica, comfort e funzionalità. La realizzazione di un ampio soppalco ha permesso di raddoppiare gli spazi disponibili, mantenendo però la continuità visiva e la spazialità ariosa del volume preesistente.
La luce è stata uno degli strumenti principali per ridefinire l’identità dello spazio a partire dal logo Reire all’ingresso disegnato con la luce flessibile La Linea 25. Le postazioni operative sono illuminate da apparecchi a ottiche dedicate con tecnologia brevettata Refractive pensati per garantire una resa visiva ottimale e favorire la concentrazione. Un’illuminazione tecnica ben calibrata valorizza i materiali e accompagna le diverse funzioni dello spazio, mentre la presenza di superfici in resina e moquette contribuisce a un equilibrio visivo e acustico coerente con l’immagine dell’ufficio contemporaneo.
Un elemento di forte impatto visivo è la passerella sospesa che collega la nuova struttura alla palazzina uffici esistente, sorvolando i volumi destinati alle sale riunioni. Un gesto architettonico che parla di connessione e fluidità, in un contesto dove la luce guida, disegna e rivela.

Luce e rigenerazione: le soluzioni al centro del progetto
Il progetto di illuminazione per gli uffici di Reire ha trasformato lo spazio in un ambiente moderno e funzionale, grazie a un design illuminotecnico mirato a ottimizzare comfort e produttività. A consentire il raggiungimento degli obbiettivi di progetto l’uso combinato di apparecchi con caratteristiche e funzionali all’avanguardia.
La scelta di ottiche specifiche per le postazioni di lavoro garantisce una illuminazione uniforme e priva di abbagliamento, favorendo la concentrazione e il benessere. L’integrazione della luce naturale con le soluzioni di Artemide sono state studiate per preservare l’atmosfera aperta e valorizzare le caratteristiche architettoniche, come le capriate in legno e i volumi vetrati delle sale riunioni.
Risponde alle esigenze di leggerezza e flessibilità il binario ultrasottile Turn Around, che si configura come piattaforma aperta. Diversi moduli lineari, angolari e curvi possono comporsi con continuità elettrica e meccanica generando con la massima libertà forme sempre differenti. Alla libertà nel disegnare la luce nello spazio si affianca la possibilità di combinare performance differenti: all’interno del binario possono infatti essere inseriti un modulo lineare diffondente, moduli di ottiche sharping, spot o sospensioni. Tutto il sistema si sviluppa non solo nella versione incasso trimless, ma anche SMD e sospensione, solo con luce diretta o con un’emissione indiretta diffusa.
Rappresenta invece un’ossatura leggera e invisibile capace di attraversare liberamente lo spazio, in orizzontale o in verticale, muovendosi tra le capriate a vista il sistema Funivia con un cavo che diventa rete di energia e struttura portante. Così la luce corre dove serve, al di là dei vincoli architettonici e impiantistici, creando una rete digitale nella quale ogni apparecchio, con propria identità e indirizzo IP, può essere gestito con Artemide App. Il suo valore aggiunto risiede nel fatto di essere una soluzione sostenibile a livello produttivo, di distribuzione, installazione, consumi, utilizzo, integrazione di elementi che già esistono senza necessariamente chiamare la creazione di prodotti aggiuntivi.
Infine, sulle postazioni di lavoro la task light Vine Light si distingue per la sua leggerezza formale che concentra un know-how optoelettronico avanzato. Come le icone che l’hanno preceduta – Tizio, Tolomeo, Demetra – anche Vine genera una famiglia completa di soluzioni, capaci di adattarsi a ogni ambiente. Si declina infatti in lampada da fissare al piano di lavoro, da parete e da terra.
Con solo due snodi raggiunge massima libertà di movimento per illuminare correttamente la superficie di lavoro, ma anche per creare molteplici scenari lasciando a ognuno la liberà di modellare la propria luce con un semplice gesto. Una sezione costante di soli 16 mm di diametro disegna la struttura e racchiude tutti gli elementi optoelettronici e meccanici. Tra questi anche l’ottica brevettata che controlla con precisione la luce emessa da una strip led per ottenere un’emissione controllata e uniforme con la massima efficienza. Sempre nella testa trova spazio anche un laser sensor per rendere la regolazione della luce comoda e intuitiva.
