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L’acustica per il benessere: l’approccio concreto delle certificazioni

Non solo un trending topic: la ‘costruzione’ del benessere negli spazi di lavoro sta attraversando un percorso articolato e la correzione acustica ne rappresenta una tappa importante, come conferma l’evoluzione normativa e la crescente attenzione sull’argomento nei protocolli di certificazione dell’edificio

La concentrazione passa dal silenzio, come anche la produttività del lavoro, soprattutto quando si tratta di compiti individuali. Controllare e ridurre l’inquinamento acustico fa quindi parte delle priorità della progettazione di spazi di lavoro orientati al benessere dei dipendenti e alla massimizzazione dell’efficienza operativa.

L’acustica per il benessere è diventato dunque un concreto tema di progetto, come confermano l’evoluzione delle normative ISO e UNI e l’aggiornamento dei protocolli volontari come la certificazione WELL. 

Cresce, in questa ottica, l’apprezzamento verso prodotti con caratteristiche acustiche, frutto di una consapevolezza sempre maggiore dell’importanza del comfort negli ambienti, sia che si tratti di spazi commerciali, uffici o strutture pubbliche.

Dal dialogo con i professionisti del progetto e con produttori di soluzioni dedicate alla correzione acustica emerge un punto fermo: l’approccio olistico, suggerito dai protocolli di certificazione e in particolare dallo standard WELL, è l’unico metodo efficace per riuscire nell’obiettivo di comfort acustico negli ambienti lavorativi. La progettazione acustica adottando, infatti, un approccio olistico che considera il benessere complessivo degli occupanti, oltre a soddisfare gli standard di sostenibilità contribuisce a migliorare l’ambiente di lavoro. Largo, quindi, a un’analisi comparata fra normative e protocolli di certificazione, soluzioni progettuali e compositive e le proposte dei produttori del settore.

Protocolli di certificazione e parametri acustici

I primi passi percorsi dal mondo delle certificazioni dedicate all’edilizia hanno attraversato principalmente il tema dell’energia e del comportamento degli involucri con l’obiettivo di ridurre i consumi; con il passare del tempo e con l’evolversi delle sensibilità si sono aggiunti nuovi elementi da analizzare prima di poter conferire un bollino di qualità a uno specifico progetto. Fra questi, vi è sicuramente l’acustica e, seguendo una prospettiva più aperta e olistica, il benessere della persona all’interno del costruito.

Spiega Andrea Fornasiero, membro del Consiglio di Indirizzo e presidente dei comitati tecnici GBC Italia, “Il disturbo sonoro influisce sulle condizioni di vita delle persone, non solo in termini mentali (capacità di concentrazione, difficoltà di comunicazione, incremento del livello di stress), ma, come dimostrato dalla letteratura scientifica, anche fisici (disturbi del sonno, ipertensione, malattie cardiovascolari). In questo le certificazioni LEED, BREEAM e WELL qualificano, tra gli altri aspetti, la necessità di garantire spazi confortevoli dal punto di vista acustico, così come termoigrometrico e luminoso, principalmente attraverso la definizione di limiti prestazionali mutuati dalle principali normative di settore e da riferimenti scientifici per i sistemi edilizi e impiantistici, affidando a pratiche consolidate gli aspetti non descrivibili numericamente. Ad esempio, per i livelli di rumore impiantistico LEED si riferisce ai livelli massimi suggeriti da ASHRAE Handbook – HVAC Application, per l’isolamento acustico BREEAM cita le normative inglesi di settore, per i tempi di riverbero ambientale WELL raccoglie i riferimenti da diverse pubblicazioni scientifiche, ecc.

I requisiti acustici dei protocolli LEED, BREEAM e WELL, mirano a minimizzare e potenzialmente eliminare queste sorgenti di stress indotte dall’acustica di un ambiente. In generale, pur ciascuna con i propri metodi, le certificazioni trattano sostanzialmente tutti i principali elementi che potenzialmente possono portare a condizioni di discomfort, e quindi in sostanza vertono al controllo delle fonti di rumore a cui sono sottoposti gli occupanti degli edifici, riconoscendo l’influenza sulle condizioni che possono portare”.

Sebbene dunque lo scopo sia simile, i tre protocolli presi in esame considerano l’acustica seguendo schemi fra loro diversi, come precisa Walter Tiano, acoustic expert di Deerns: “Tutti i protocolli di sostenibilità introducono il concetto di benessere acustico guardando sia al benessere nello spazio interno sia verso gli edifici limitrofi. In particolare, i due protocolli LEED e BREEAM si focalizzano maggiormente sulla performance dell’edificio, mentre il protocollo WELL guarda ai fruitori dell’edificio e quindi è maggiormente indirizzato al miglioramento del benessere all’interno dello spazio costruito”.

Le pareti manovrabili Shine Walls di Anaunia, parte della linea di PMD Design, hanno un indice di isolamento acustico fino a Rw=44 dB (certificato dal Laboratorio ACCREDIA Istituto Giordano). Sono adatte anche alla funzione di fonoassorbimento grazie al sistema di costruzione a più strati. La struttura comprende una luce led dimmerabile, con emissione diffusa sui pannelli tridimensionali
Le pareti manovrabili Shine Walls di Anaunia, parte della linea di PMD Design, hanno un indice di isolamento acustico fino a Rw=44 dB (certificato dal Laboratorio ACCREDIA Istituto Giordano). Sono adatte anche alla funzione di fonoassorbimento grazie al sistema di costruzione a più strati. La struttura comprende una luce led dimmerabile, con emissione diffusa sui pannelli tridimensionali
Ecophon Clipso So Acoustic 495 D/AC è un tessuto a maglia microforato con un rivestimento uniforme. Combina una fodera in tessuto con un elemento fonoassorbente per ridurre i livelli di rumore. Il tessuto teso è ideale per tutti i tipi di spazi professionali e privati, e può essere installato sia a soffitto sia a parete. Disponibile in bianco e in un’ampia varietà di colori. Fonoassorbimento fino alla classe A
Decode è un sistema a parete composto da moduli esagonali fonoassorbenti. Il sistema di foratura e taglio laser delle superfici in metallo che compongono i moduli, combinato con l’inserimento di un materassino in poliestere riciclato al loro interno, garantiscono alte prestazioni acustiche. Rispetta lo standard di Assorbimento Acustico in classe D. Disegnato da Pino Scaglione per De Castelli
Nella correzione acustica degli ambienti entrano in gioco nuovi strumenti: elementi di arredo – divano, tenda, corpo illuminante – con una prerogativa acustica. Questa la ricerca che Caimi sta portando avanti nei propri laboratori OpenLab per abbinare agli oggetti di arredo le performance acustiche delle tecnologie Snowsound
I pannelli acustici Isolspace Skin, brand di Tecnasfalti, garantiscono l’assorbimento della riverberazione negli spazi chiusi. Il cuore fonoassorbente è realizzato in Fibtec, una fibra di poliestere atossica e anallergica, ottenuta da PET riciclato tramite un processo di upcycling. Certificato Eurofins Indoor Air Comfort Gold, relativamente al soddisfacimento dei requisiti di basse emissioni VOC. Disponibili nella versione Wall e nella versione autoportante Stand Oblique Dida prodotti
I pouf Kroff rivestiti in tessuto riciclato Raytent hanno completato l’angolo del comfort acustico creato in occasione dell’evento organizzato per festeggiare i 60 anni di Giovanardi. I pouf fanno parte della collezione poltrone e divani di Kastel, sono disponibili nelle versioni con piedini o con ruote, in diverse altezze e misure, con rivestimento monocolore o bicolore


Criteri costruttivi sotto analisi

Dal punto di vista pratico, quali sono i nodi del progetto che vengono analizzati dai protocolli di certificazione? Trasversale, fra i diversi protocolli, è l’approccio aperto e che tiene in considerazione un ampio numero di fattori come anticipa Riccardo Hopps, co-fondatore di OGB Studio: “I criteri costruttivi che hanno impatto sui temi acustici possono essere suddivisi in due categorie: le soluzioni tecnologiche per isolare gli ambienti occupati da possibili fonti di rumore – dagli esterni, agli impianti, ad altri fattori di disturbo, e i materiali di finitura per migliorare il comfort interno agendo sull’assorbimento acustico”.

Con riferimento ai protocolli LEED, BREEAM e WELL, Andrea Fornasiero precisa: “I tre sistemi di certificazione individuano i criteri nella definizione di specifici parametri acustici a livello progettuale e costruttivo, legati ad aspetti edilizi e impiantistici, con riferimento ai livelli delle emissioni acustiche percepite all’interno degli spazi, derivanti sia dal rumore trasmesso dagli impianti, sia dal rumore entrante dall’esterno; al grado di isolamento sonoro delle partizioni interne, orizzontali e verticali, e delle facciate; alla limitazione del riverbero acustico negli spazi interni con l’impiego di superfici fonoassorbenti. Inoltre, con un approccio non comune in Italia, gli aspetti della privacy sono gestiti anche con sistemi di diffusione sonora che, generando un opportuno rumore di fondo, permettono il mascheramento di rumori intrusivi. Infine, anche l’aspetto del rumore in cantiere e della gestione del rumore durante il lavoro per la preservazione dell’udito. Ovviamente le tre certificazioni si pongono in modo differente, quindi non tutti questi aspetti sono trattati nello stesso modo”.

Obiettivo delle certificazioni è quello di spingere i progettisti a occuparsi di acustica fin dalle prime fasi del percorso e non solo come intervento di correzione a posteriori.

“L’acustica richiede un approccio olistico all’edificio; per garantire livelli di isolamento o rumore di fondo negli spazi lavorativi bisogna lavorare a più livelli per conseguire il benessere desiderato – sottolinea Walter Tiano –. Le certificazioni di sostenibilità interessano dunque la fase di base building (Shell & Core – Cat A) ed entrano anche nella progettazione del fit-out specifico del cliente (Cat B). È infatti fondamentale che facciate, solai e partizioni siano pensati dall’inizio della progettazione dell’edificio per essere acusticamente prestanti, così come la strategia impiantistica deve sin da subito incorporare nel design gli spazi necessari per inserire i necessari accorgimenti acustici”.

Ma come viene presa in considerazione l’acustica nei tre protocolli? E quali aspetti consentono di ottenere crediti? 

Risponde Walter Tiano facendo una comparazione tra i diversi approcci: “Il LEED tratta l’acustica definendo una performance minima da garantire per dimostrare la valenza acustica dell’intervento, i criteri di performance si applicano a rumore di fondo, isolamento partizioni di separazione e tempi di riverbero degli ambienti, chiedendo di ottemperare a 2 crediti su 3 per prendere 1 punto della certificazione.

Il BREEAM parla di performance acustica nel credito HEA05 all’interno della sezione Health and Wellbeing, introducendo il concetto di privacy tra spazi affiancati attraverso la definizione dei livelli di rumorosità di fondo e di isolamento della partizione di separazione tra gli spazi e introduce la verifica del tempo di riverbero per gli spazi acustici sensibili, suddivisi tra ambienti per il parlato o per la musica; in questa certificazione si possono ottenere 2 punti.

Il WELL, infine, è molto più articolato e definisce all’interno dei propri criteri una specifica sezione “Sound” articolata in ben 1 credito obbligatorio e 8 crediti facoltativi in cui sviluppare l’ottimizzazione degli spazi”.

Con la pubblicazione dello standard WELL il tema dell’acustica diventa dunque un passaggio obbligato per il conseguimento della certificazione, a differenza di quanto avviene per gli altri protocolli che la considerano sempre come tappa facoltativa. Ne consegue che il numero di punti ottenibili è decisamente superiore a quelli delle altre due certificazioni, come precisa Walter Tiano: “Se il LEED attribuisce massimo 2 punti e il BREEAM massimo 3 punti, per l’ottenimento della certificazione WELL è obbligatorio prendere almeno 2 punti in acustica, se si vuole ottenere il livello Gold, e 3 per il livello Platinum. Anche la modalità di rendicontazione del rispetto del credito ha due modalità distinte. Per LEED e BREEAM è il tecnico incaricato dal progetto che dimostra attraverso calcoli previsionali e verifiche a fine opera i livelli ottenuti, mentre il WELL è verificato direttamente da ente terzo indipendente accreditato da IWBI, l’ente certificatore WELL, che garantisce l’edificio e quindi lo spazio lavorativo”.

La certificazione WELL incoraggia dunque l’adozione di pratiche che contribuiscono al benessere generale come emerge dagli aspetti presi in considerazione per l’acustica dallo standard.

I riflessi sulla progettazione acustica

L’evolversi dei protocolli e l’aumentare della consapevolezza dei committenti sull’importanza di porre le basi per agevolare il benessere acustico sta influenzando anche il mondo della progettazione. Ne parla Laura Giorgia Sorano, ingegnere e project business coordinator di Rockfon: “Le certificazioni, quali il noto standard WELL, emergono come ispiratori fondamentali per una riflessione più approfondita sulla dimensione del comfort acustico. Riconoscendo l’intrinseca importanza del benessere sonoro negli ambienti di lavoro, il processo di progettazione acustica, in sintonia con tali standard, abbraccia una molteplicità di considerazioni. Dall’imposizione di limiti specifici per i livelli di rumore ambientale alla focalizzazione sull’isolamento acustico tra gli spazi, si delinea un quadro completo che integra soluzioni avanzate per una gestione ottimale del suono. La progettazione degli spazi interni, guidata da una consapevolezza acustica, si avvale di elementi come pannelli acustici e soluzioni da controsoffitto, contribuendo a mitigare il rumore di fondo.

Costituisce un capitolo distinto, l’individuazione del comfort acustico a livello individuale, con la possibilità di adottare approcci personalizzati in risposta alle esigenze specifiche degli utenti. Un elemento cruciale in questo quadro complesso è la valutazione continua del comfort acustico nel tempo, richiesta dalle certificazioni WELL, incoraggiando l’implementazione di misure di monitoraggio e la flessibilità nell’adattare le soluzioni alle mutevoli esigenze degli occupanti”.

A cambiare le regole della progettazione acustica degli ambienti di lavoro interviene anche un diverso modo di utilizzare gli spazi, come specifica Andrea Fornasiero: “La correzione acustica degli spazi di lavoro è correlata alle tendenze di uffici come luoghi della collaborazione, con ambienti open-space multifunzionali sempre più ampi e luminosi, spesso caratterizzati dalla presenza di solai e impianti a vista e vetrate a tutta altezza, sia per la facciata che per le partizioni interne. Il tradizionale controsoffitto fonoassorbente, quindi, non è sempre utilizzabile, forzando all’integrazione di altre finiture fonoassorbenti per controllare i tempi di riverberazione, con elementi discontinui a soffitto costituiti da raft (sospensioni orizzontali) o baffles (pannelli verticali appesi), disponibili in commercio ormai in tutte le forme, finiture e colorazioni. Inoltre, visti gli elevati volumi degli ambienti open-space, non è più sufficiente operare solo sul soffitto e, di conseguenza, si ricorre sempre più spesso a pareti fonoassorbenti o ancora a pannelli appesi di grande dimensione, tipicamente serigrafati per un minore impatto visivo, piuttosto che elementi integrati con gli arredi, ad esempio divisori per le scrivanie o, meno frequentemente, in formato ‘standalone’. Ai tendaggi è affidato un ruolo principalmente di modulazione della luce e dell’irraggiamento solare, trascurando generalmente le funzioni acustiche. Il mercato si sta orientando sempre di più alla varietà di colorazione e alla possibilità di inserire grafiche accattivanti, così da rimuovere i limiti estetici del passato per l’interior design, sempre più necessariamente legato al controllo dei tempi di riverberazione per garantire il benessere negli ambienti di lavoro, creando nuovi scenari e nuove possibilità da esplorare”.

Le nuove variabili aggiungono complessità che devono necessariamente essere gestite con adeguati strumenti. Franco Caimi, amministratore delegato di Caimi Brevetti, affronta la questione in questi termini: “La strada maestra da percorrere per un approccio olistico è quella del calcolo acustico. Ovvero quel servizio di progettazione che permette di isolare il singolo contributo di ogni elemento d’arredo, posto che sia stato disegnato, ingegnerizzato, testato e certificato a tale scopo, al fine di identificare sia i bisogni dell’ambiente, sia le soluzioni acustiche che meglio si adattano al contesto architettonico, sfruttando le superfici effettivamente disponibili, pavimento, pareti, soffitto. Si tratta di un approccio estremamente tecnico che si fonda sul know-how e sulla grande mole di dati raccolti nei test eseguiti nei nostri laboratori OpenLab, nei più di 100.000 calcoli acustici eseguiti in 12 anni di vita della divisione Snowsound, oltre che alla competenza del personale tecnico e commerciale a supporto del progettista. Investiamo molto nella formazione dei nostri partner commerciali e dei professionisti affinché possano offrire valore aggiunto ai loro clienti rispetto a questa tematica. Ancora oggi, purtroppo, si tende a progettare troppo con gli occhi e troppo poco con le orecchie. Si tratta di una mancanza metodologica che spesso sfocia in realizzazioni che ignorano una componente fondamentale rispetto al benessere degli occupanti”.

Modo Luce ha sviluppato una collezione dedicata al comfort acustico in cui si combinano le necessità di illuminazione di spazi di lavoro con quelle relative al benessere. Fra le proposte, le lampade acustiche Circus in tessuto di lana
Pleiadi è il sistema di mattonelle decorative realizzate in Cotton Tone, materiale a base di fibra di cotone e argilla. Composizione che garantisce elevate performance di assorbimento sonoro in spessori ridotti. Progettato da Studiopepe per Gallotti&Radice
Foglie di Edera, Rusco ed Eucalipto fanno parte della collezione di lampade di Olev; la composizione di foglie è alloggiata in un sandwich di materiali porosi e fonoassorbenti per ridurre il propagarsi delle onde sonore. In foto il modello Meeting Silence Leaf
Buddyhub desk è il nuovo elemento della famiglia di prodotti Buddy; la scrivania è caratterizzata da un pannello fonoassorbente perimetrale che abbraccia il piano di lavoro creando una nicchia acusticamente protetta. Può essere affiancata ad altri desk o alle sedute lounge della stessa collezione. Disegnato da Bussetti Garuti Redaelli per Pedrali
Proter Imex presenta il sistema radiante a soffitto ProterCeiling Kappa Office con microforatura a bande che assorbe i rumori e permette una migliore intellegibilità del parlato; la dimensione dei fori e la percentuale aperta possono essere definiti in fase di progetto in funzione delle specifiche necessità di ciascuno spazio. Foto di Giulia Menegatti
La collezione Rockfon Eclipse comprende l’isola acustica in lana di roccia che offre una soluzione efficace e semplice nell’installazione. In foto è abbinata a Rockfon Lamella a parete, che unisce le performance acustiche della lana di roccia alle lamelle in legno, creando un’atmosfera armoniosa e acusticamente ottimizzata
Unfolding, progetto firmato da Studiolatte, racconta l’impegno di Slalom per il comfort e la sostenibilità attraverso finiture bio-based, tra queste Woody e Bloom. La prima nasce dalla tecnologia patent pending che termoforma legno FSC e fibre plastiche riciclate, la seconda, figlia della stessa tecnologia, è una miscela di fibre naturali e petali di fiori le cui parole chiave sono “local fast regrowing natural”


Una spinta all’innovazione

Il mondo della produzione coglie le nuove sfide andando ad ampliare la gamma offerta con soluzioni che garantiscono benessere acustico e, contemporaneamente, rispettano i requisiti richiesti dalla normativa e dai protocolli di certificazione.

“L’evoluzione delle certificazioni orientate al benessere, come lo standard WELL, ha significativamente influenzato l’offerta di prodotti acustici presenti sul mercato, portando a diverse innovazioni nei materiali, nel design e nelle tipologie di prodotto – conferma Cristina Carrus –. Stanno emergendo materiali più efficienti, sostenibili ed esteticamente gradevoli una maggiore versatilità nelle soluzioni di trattamento acustico. L’attenzione al comfort acustico ha portato poi a una maggiore integrazione del design degli elementi acustici nell’ambiente, con prodotti che combinano funzionalità acustiche, estetica e adattabilità al design degli interni. L’evoluzione delle tipologie di prodotto include dunque soluzioni più flessibili e modulari, pannelli acustici mobili, smontabili e rimontabili, sistemi di controsoffitti sospesi regolabili personalizzabili in termini di colori e forme, sistemi che consentono l’integrazione con illuminazione e l’impiantistica come la depurazione dell’aria.

L’interesse per la sostenibilità ha spinto inoltre la realizzazione di prodotti fonoassorbenti realizzati con materiali riciclabili o provenienti da fonti sostenibili. Sistemi con certificazioni che riportano l’effettivo impatto sull’ambiente e guidano l’utente a una scelta più consapevole”.

Conferma Laura Giorgia Sorano: “L’evoluzione verso una maggiore consapevolezza del comfort acustico, favorita da iniziative come lo standard WELL, ha effettivamente catalizzato un profondo cambiamento nel panorama dei prodotti acustici offerti sul mercato. Questo spostamento di prospettiva, guidato dalla crescente importanza attribuita al benessere sonoro negli ambienti di lavoro, si è tradotto in una serie di innovazioni rilevanti. Una delle aree chiave di cambiamento riguarda la ricerca di materiali più avanzati e performanti. In particolare, la lana di roccia, già conosciuta per le sue proprietà di fonoassorbimento, è oggetto di esplorazioni continue per migliorare ulteriormente le sue caratteristiche e adattarle a un ventaglio più ampio di applicazioni. Parallelamente, l’attenzione sempre più mirata al comfort acustico individuale ha generato un’offerta di prodotti più flessibile e personalizzabile. Le soluzioni che consentono un design su misura, sia dal punto di vista estetico che delle prestazioni acustiche, stanno emergendo come risposta alle esigenze specifiche di ogni ambiente. La sostenibilità ambientale si è affermata come una priorità nella progettazione di prodotti acustici, con un focus crescente su materiali riciclabili e processi produttivi a basso impatto ambientale. Un aspetto che si sta facendo strada in modo sempre più tangibile è l’attenzione dedicata ai colori nell’ambito dei prodotti acustici. L’offerta si arricchisce di soluzioni che non solo soddisfano gli standard acustici ma contribuiscono anche all’aspetto estetico degli spazi, consentendo una maggiore integrazione con il design complessivo. L’innovazione non si limita solo al tipo di prodotto, ma si estende anche alla creazione di nuove categorie di soluzioni. Prodotti che fondono elementi decorativi con performance acustiche rappresentano un esempio tangibile di come il design, compreso l’uso accorto dei colori, stia diventando sempre più integrato. Direi quindi che l’approccio olistico alla progettazione acustica è in rapida evoluzione, trasformando il modo in cui concepiamo e sperimentiamo i prodotti acustici. Questa nuova era di innovazione è alimentata da una consapevolezza crescente dell’importanza del benessere acustico, includendo ora anche l’attenzione al colore, e sta dando forma a un mercato più sofisticato e attento alle esigenze specifiche degli utenti”.

Entrano in gioco anche nuove tipologie di prodotto che uniscono più funzioni come chiarisce Franco Caimi: “L’innovazione ci permette di inserire qualità fonoassorbenti all’interno di elementi d’arredo eterogenei. Il ricorso alla soluzione esclusivamente acustica, utilizzando per esempio solo pannelli fonoassorbenti, può risultare vincente in una molteplicità di progetti dove la funzione risulta preminente, ma oggi non può essere considerata applicabile in ogni contesto. Ecco allora che subentrano altri strumenti, individuati attraverso un’intensa attività di ricerca e sviluppo, che associano alla funzione d’arredo – divano, tenda, corpo illuminante, etc – anche una prerogativa acustica. Si tratta di un lavoro continuo che portiamo avanti nei nostri laboratori OpenLab e che ci permette di abbinare alle performance acustiche delle tecnologie Snowsound caratteristiche rispetto all’impatto estetico, l’ergonomia e la facilità di utilizzo”.

Una nuova gamma di prodotti

Gli interlocutori, fra progettisti e produttori, sono concordi su un aspetto: la risposta più efficace per garantire il benessere acustico deve prevedere una visione globale, capace di tenere in considerazione diverse variabili e, quindi, dare risposte puntuali in termini di prodotti. A ogni esigenza, dunque, una risposta calibrata, quasi una soluzione su misura, da adattare al tipo di spazio e al tipo di fruizione prevista. In una classificazione per macro-categorie, i prodotti si possono dividere fra soluzioni strutturali, a soffitto, a pavimento o integrati nell’arredo. Ne parla Laura Giorgia Sorano: “Nell’interessante mondo del design acustico, ciascun elemento gioca un ruolo fondamentale nel plasmare l’esperienza sonora negli spazi ufficio. Immaginiamo un quadro in cui pannelli acustici eleganti, arredi moderni, soffitti raffinati e pavimenti accattivanti si fondono armoniosamente, creando una sinfonia di comfort acustico. In questo scenario, i pannelli acustici non sono solo soluzioni funzionali, ma opere d’arte che si ergono come custodi del benessere negli open space. La loro presenza non solo addolcisce i riverberi, ma introduce anche un tocco di eleganza e stile. Gli elementi di arredo, progettati e arricchiti con materiali acustici avanzati, diventano non solo elementi pratici, ma anche espressioni di stile e comfort nelle social room e nelle quiet room. Sono pezzi di design che non solo rispondono alle esigenze funzionali degli spazi, ma li arricchiscono visivamente creando zonizzazioni laddove non ci sono, come ad esempio negli open space.

Gli elementi a soffitto, con la loro presenza, riducono il rumore di fondo e introducono un senso di tranquillità nelle focus room e nelle zone di riflessione. Sono come la cornice di un quadro, delineando gli spazi e aggiungendo un tocco di raffinatezza. Colorati o bianchi, con scansione geometrica o senza soluzione di continuità donano benessere andando a conformare la personalità di uno spazio, imponendosi come quinta parete architettonica.

Infine, i pavimenti riducono il rumore di passi e contribuiscono a creare un ambiente di lavoro privo di distrazioni. In questo palcoscenico dell’acustica d’ufficio, ogni prodotto diventa una nota, una melodia che trasforma la progettazione acustica in un’esperienza coinvolgente. Il design diventa musica per le orecchie e il lavoro diventa un’opera d’arte”.

In uffici con spazi specializzati per funzioni, secondo la logica dell’activity based working, è necessario differenziare l’approccio progettuale e la selezione dei prodotti, come racconta Cristina Carrus: “Ogni tipologia di prodotto può essere selezionata in base alle esigenze specifiche di ciascuna area dell’ufficio, considerando il tipo di attività svolta e il livello desiderato di privacy e concentrazione. La combinazione o l’integrazione di queste soluzioni può contribuire a creare un ambiente acustico ottimale in ogni area.

Nelle aree sociali i pannelli fonoassorbenti possono essere utilizzati per controllare il riverbero riducendo il rumore generale ed evitando che questo si propaghi nelle aree adiacenti, mentre nelle quiet e focus room i controsoffitti sospesi o isole/baffle indipendenti contribuiscono a creare ambienti più tranquilli, riducendo il rumore di fondo e migliorando la concentrazione.

Negli uffici open space i controsoffitti acustici con ottime caratteristiche fonoassorbenti e con buoni valori relativi alla classe di articolazione possono essere utilizzati per ridurre la propagazione sonora e il rumore indesiderato, evitando le distrazioni da rumore e contribuendo alla privacy acustica tra le postazioni di lavoro.

La pavimentazione, le pareti e gli arredi giocano anch’essi un ruolo importante per il controllo e la gestione del rumore. Gli arredi svolgono un ruolo nella diffusione del suono, mentre i materiali di pavimenti e pareti con caratteristiche di assorbimento sonoro possono contribuire a ridurre l’impatto acustico. Particolare attenzione va data al controsoffitto, il quale, essendo la superficie più ampia all’interno di uno spazio, ha maggiori possibilità di assorbire le riflessioni sonore”.


Antonia Solari

Architetto e giornalista professionista, si occupa da diversi anni di contenuti relativi all'edilizia, a progetti di architettura e design e all'innovazione in questi ambiti, con particolare approfondimento sulle soluzioni sviluppate per contenere l'impatto sull'ambiente. Come freelance, scrive per diverse testate e si occupa di branded content

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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