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Videosorveglianza e controllo accessi nell’era dell’AI

Strumenti, funzioni e potenzialità delle nuove tecnologie in grado di garantire la sicurezza nell’office building

Quali gli sviluppi tecnologici alla base dei nuovi sistemi di sicurezza del building? Qual è il livello di integrazione con gli altri sistemi che definiscono lo smart building? Come vengono garantite la sicurezza e la privacy dei dati raccolti?
Questi i temi al centro della tavola rotonda organizzata da Officelayout per fotografare lo stato dell’arte dei sistemi che garantiscono la sicurezza del building. Tematiche approfondite con il coinvolgimento di Barbara Bettini, responsabile HR e privacy Officer di Bettini, Raffaele Bianchi, direttore commerciale e marketing di Aikom Technology, Antonmarco Catania, company owner di Euklis, Andrea Frattali, responsabile reparto Alliance di Sielte ID, Massimo Pagani, direzione commerciale di Sunell e Alessia Saggese partner di A.I. Tech.
Dal dibattito è emerso come la videosorveglianza di nuova generazione trasforma le telecamere in nodi intelligenti di rete, rendendole valide alleate non sono per garantire la sicurezza del building, ma anche per ottenere un significativo risparmio energetico e per assicurare il comfort negli ambienti interni. La raccolta di informazioni in tempo reale sull’occupazione degli spazi e l’interoperabilità tra i diversi sistemi, consente infatti di tarare il funzionamento degli impianti sul reale utilizzo dell’edificio, di anticipare le esigenze degli utenti e attuare azioni di manutenzione predittiva, consentendo di intervenire prima che si generi il problema.

La migrazione dei sistemi in cloud apre invece la strada alla gestione da remoto e all’interoperabilità su piattaforme unificate attraverso le quali è possibile far dialogare tra loro i diversi sottosistemi dell’edificio.
Si prospettano poi interessanti sviluppi dalla combinazione tra nuove tecnologie e robotica: si pensi, ad esempio, alla possibilità di avere telecamere montate su robot che, spostandosi nell’edificio, effettuano un monitoraggio sistematico.
Ma a guidare la svolta, anche in questo ambito, è l’intelligenza artificiale che permette una veloce interpretazione dei dati rilevati, analizza i flussi video delle telecamere e segnala, automaticamente, uno stato di allarme in caso di evento anomalo. Così la telecamera non si limita all’osservazione della scena, ma comprende che cosa sta avvenendo attraverso il riconoscimento di oggetti e persone e l’analisi del loro comportamento.

Non bisogna però dimenticare la questione privacy, che impone alle aziende la corretta applicazione delle normative cogenti. Si fa dunque strada il principio di ‘privacy by design’ che porta a considerare gli aspetti relativi alla riservatezza dei dati fin dall’inizio della fase di progettazione dell’impianto. Prassi che però avviene ancora raramente, con il rischio concreto di incontrare problemi nelle successive fasi di utilizzo. Tuttavia, per mantenere la conformità alla privacy è fondamentale un utilizzo adeguato del sistema da parte degli utenti, che devono essere istruiti affinché comprendano l’importanza delle pratiche sicure e responsabili.
Va poi sottolineato come l’ampliamento delle funzioni e delle potenzialità dei sistemi evoluti non debba far perdere di vista l’obiettivo alla base della scelta di acquistare un sistema di videosorveglianza per garantire la sicurezza del building. In tal senso riveste un ruolo centrale il System Integrator, che guida il cliente nella selezione della soluzione più adatta, coniugando tecnologie evolute ed effettive esigenze dell’acquirente.

Intelligenza artificiale e interoperabilità sono il futuro della videosorveglianza

Barbara Bettini, responsabile HR e privacy Officer Bettini

Il panorama della sicurezza video negli ultimi anni è stato testimone di un viaggio di trasformazione spinto soprattutto dai progressi nell’intelligenza artificiale (AI). La convergenza di tecnologie all’avanguardia e la loro continua evoluzione hanno ridefinito i prodotti di questo settore e con essi le capacità di salvaguardia di persone, oggetti e ambienti. I nuovi sistemi stanno trasformando le tradizionali misure di sicurezza passiva in strumenti di risposta proattiva e intelligente, espandendone al contempo i potenziali utilizzi. Un valore aggiunto, alla base dell’utilizzo di tali tecnologie, è rappresentato dalla capacità di raccogliere l’enorme quantità di big data scambiati dai diversi oggetti e di elaborarli in informazioni aggregate attraverso l’utilizzo di sofisticati algoritmi di Intelligenza Artificiale, al fine di poterne trarre “informazioni” utili per la business intelligence in ambiti urbani, industriali e commerciali e/o al miglioramento complessivo dell’efficacia del sistema.
Queste tecnologie sono e saranno sempre più di aiuto nello sviluppo di Smart Cities, Smart Utility e Smart Building. Un ruolo fondamentale è quello giocato dai system integrator, responsabili dell’integrazione delle diverse tecnologie e dei sistemi intelligenti. L’interoperabilità rappresenta infatti una delle sfide più grandi, specialmente con i sistemi di gestione video, i dispositivi per la registrazione e le telecamere.
Inoltre, la rapida diffusione di soluzioni gestibili anche attraverso device di utilizzo comune apre scenari di sviluppo tecnologico importante, garantendo una migliore user experience per gli utenti. Proprio per la celerità degli sviluppi in questo ambito è sempre strettamente necessario prestare particolare attenzione alla disciplina in materia di privacy che regolamenta l’utilizzo di tali tecnologie. Ciò è possibile affidandosi a produttori e fornitori che investono nella progettazione di sistemi, prodotti e tecnologie in conformità a quanto stabilito dalle normative vigenti.


La videosorveglianza come ecosistema

Raffaele Bianchi, direttore commerciale e marketing Aikom Technology

I sistemi di sicurezza nei building stanno avanzando rapidamente, in particolare facendo uso dell’AI, le cui dinamiche hanno cambiato il mercato e lo cambieranno ancora. Modifiche che permettono di introdurre un controllo accessi intelligenti, i sensori IoT, e la videosorveglianza avanzata. Ad esempio, una tecnologia ancora di nicchia ma di cui vale la pena parlare è la Heatmap generata dalle telecamere, che identifica i punti con maggiore afflusso di persone o veicoli. Questo strumento è particolarmente utile sia per un tema di sicurezza, ma anche di analisi marketing: ad esempio nei retail consente di valutare la popolarità di determinati scaffali o percorsi seguiti dai clienti.
Anche la domanda di mercato si sta sempre più indirizzando verso questo tipo di dispositivi e sono, dunque, di fondamentale importanza la qualità e l’integrazione dei prodotti. Si deve quindi cominciare a parlare di ecosistemi, composti da diversi elementi, AI e piattaforme di gestione cloud: ecosistemi che consentono di coordinare, automatizzare ed analizzare flussi di informazioni provenienti da tutte le tecnologie, siano dati, voce o video. In questo senso, un esempio tratto dal nostro portfolio è Safety & Security Ecosystem di Motorola Solutions.
Entrando nel dettaglio delle soluzioni di integrazione, molte sono già presenti: siamo in grado di soddisfare una parte di domanda del mercato, anche se ne esiste poi uno più vasto da intercettare. Nello specifico i sistemi di sicurezza si integrano con altre tecnologie come i sensori ambientali, di movimento e d’accesso che trasmettono dati e creano degli automatismi di informazioni. Questa integrazione e connessione avviene tramite piattaforme cloud che permettono di gestire con un controllo centralizzato i vari elementi facenti parte del sistema dello smart building. In tal senso l’ecosistema di Motorola Solutions genera delle dinamiche di automazione che sono potenzialmente infinite.
Naturalmente sistemi di questi tipo sollevano questioni legate alla privacy. Ad oggi tutte le multinazionali attive nell’ambito della sicurezza hanno ben chiaro questo argomento e investono sia a livello di accessi che di implementazione della cyber security. Ci sono diversi strumenti per garantire la privacy dei dati raccolti, come la crittografia dei dati, l’accesso ai dati di videosorveglianza, che dev’essere strettamente limitato, e la possibilità di inserire account con nomi in codice.

Il futuro della videosorveglianza è IoRT (Internet of Robotic Things)

Alessia Saggese, partner A.I. Tech

Gli attuali sistemi di sicurezza del building sono fortemente influenzati dall’avanzamento delle tecnologie emergenti: tra queste l’intelligenza artificiale (AI) sta sicuramente rivestendo un ruolo trainante, in questo come in molti altri settori. Questo perché gli sviluppi recenti hanno portato alla nascita di soluzioni sempre più accurate, affidabili e semplici da utilizzare, consentendo l’adozione massiva delle stesse in diversi contesti. Nell’ambito dello smart building, l’analisi video consente, ad esempio, di monitorare l’affollamento degli ambienti ei flussi di persone, quindi, di gestire in maniera automatizzata ed efficiente gli spazi, oltre a garantire la sicurezza identificando e gestendo gli accessi in aree proibite o situazioni di potenziale pericolo, come principi di incendi o affollamenti. La telecamera di sorveglianza, combinata con un avanzato algoritmo di AI, è, dunque, diventata un sensore intelligente integrandosi completamente nella rete di sensori IoT che si trovano all’interno dell’edificio stesso.
Le applicazioni di analisi video possono essere utilizzate per il rilevamento degli accessi in aree proibite, per la stima degli affollamenti e il rilevamento di comportamenti anomali delle persone, quali ad esempio il tailgating o il loitering, nonché per il rilevamento precoce degli incendi attraverso l’identificazione di fumo e fiamme. Oggi tutte queste applicazioni richiedono l’impiego di una telecamera installata nell’edificio.
Guardando al futuro, ci piace immaginare che l’IoT possa trasformarsi in IoRT (Internet of Robotics Things), in cui tali telecamere potranno essere installate direttamente a bordo di piattaforme robotiche capaci di muoversi nell’edificio in modo autonomo, e che possano assolvere in al ruolo di “guardiano smart”, offrendo un approccio dinamico e adattabile alla sicurezza del building. E magari questo futuro non è neanche troppo lontano.
Le soluzioni presenti sul mercato consentono oggi di gestire i dati generati dai sistemi di sicurezza insieme con quelli più tipici dello smart building attraverso delle piattaforme unificate. Una delle principali motivazioni che hanno portato a questa possibilità è sicuramente l’adozione nel mondo dell’analisi video di protocolli di comunicazione più tipicamente utilizzati in altri settori quali lo smart building: sto parlando ad esempio di MQTT, Modbus, in aggiunta ai più tradizionali HTTP, SMTP o FTP. Per fare un esempio di tale integrazione nel contesto dello smart building, possiamo citare un recente use case in cui i sistemi di analisi video di A.I. Tech sono stati integrati per motivi di sicurezza ed efficientamento energetico con il sistema di gestione dell’edificio, all’interno del quale erano inseriti i condizionatori e le luci. Analizzando la presenza di persone all’interno delle stanze, e integrando tale informazione con i sistemi di prenotazione degli spazi, è stato possibile pilotare in modo automatico i sistemi di condizionamento, oltre che l’accensione e lo spegnimento automatico delle luci nelle differenti stanze. Questo ha portato a ottimizzare i consumi energetici, garantendo nello stesso tempo un ambiente più confortevole e sicuro. Alla chiusura degli uffici, infatti, quelle stesse telecamere sono utilizzate per rilevare potenziali intrusioni.
Tutte le soluzioni di analisi video di A.I. Tech sono state progettate in conformità con le vigenti normative sulla privacy, utilizzando un’implementazione basata su privacy by design e by default. I dati che vengono gestiti sono pertanto minimizzati e anonimizzati o pseudonimizzati, così da impedire in modo irreversibile l’identificazione della persona. Sono inoltre garantiti i principi di liceità, correttezza e trasparenza e vengono raccolti i dati personali solamente per le finalità dichiarate e con un criterio di conservazione rispettoso dei requisiti normativi.


Il business segua le reali esigenze del cliente e non il potenziale massimo delle tecnologie

Andrea Frattali, responsabile reparto Alliance Sielte ID

I nuovi sistemi di sicurezza all’interno dei building sono oggetto di una forte evoluzione, che deve tenere conto di diversi fattori. Primo fra tutti, la presenza di nuove tecnologie – IA, cloud, accessi biometrici, video analisi – sulle quali si sta esercitando una forte pressione mediatica. Il mercato di oggi è saturo di player che spingono al massimo l’inserimento di queste tecnologie, anche quando esse non sono tecnicamente adatte al caso di applicazione che ci troviamo davanti. C’è, dunque, bisogno di guidare il business in maniera intelligente, trainandolo non verso il potenziale massimo delle tecnologie ma verso la reale esigenza del cliente.
In questo senso è fondamentale il ruolo del System Integrator, che ha il delicato compito di scegliere i giusti componenti, valutare per ognuno di essi la reale capacità di integrarsi con altri sistemi – che è tutt’altro che scontata, nonostante i numerosi protocolli standard presenti a livello nazionale e internazionale – e trovare il miglior compromesso tecnico-economico che consenta al cliente di raggiungere il suo scopo nella maniera più comoda e fruibile.
Oggi, inoltre, è più che mai necessario che questo processo segua anche e soprattutto i principi di Security by Design e Privacy by Design. La varietà di tecnologie disponibili ci permette di inserire nei sistemi di sicurezza quelle componenti specifiche di cyber security che possono essere efficaci senza compromettere l’operatività del sistema stesso. Ma, anche qui, un System Integrator che si rispetti deve avere le competenze necessarie per trovare la soluzione che più si adatta alle reali esigenze del cliente e la consapevolezza giuridica della sua fetta di responsabilità all’interno della catena di protezione dei dati, che deve essere garantita da tutti gli attori coinvolti – produttore, distributore, integratore, cliente – ognuno per la sua area di competenza.


Le credenziali mobile e le virtual cards influenzeranno maggiormente il mercato

Antonmarco Catania, company owner Euklis

La sicurezza riveste un ruolo centrale nell’automazione degli edifici: dal funzionamento più efficiente dei sistemi del building, alla riduzione del consumo energetico e dei costi operativi e di manutenzione, al miglioramento del livello di comfort degli utenti, a una maggiore sicurezza fisica e informatica fino all’accesso e all’operatività da remoto. Per esempio, gli smart building centralizzano e controllano riscaldamento e illuminazione, affidandosi al sistema di sicurezza per notificare la necessità di un cambiamento. In questo modo l’utente può godere di un’esperienza personalizzata: ad esempio, si può impostare la temperatura a un valore specifico e attivare le luci dell’ufficio solo quando il sistema rileva la presenza di una persona attraverso la timbratura del sistema di controllo degli accessi, oppure si può utilizzare la videosorveglianza combinata a tecniche di intelligenza artificiale e analytics. Così si risparmia sui costi energetici. Le tecnologie più all’avanguardia, come l’analisi video e l’intelligenza artificiale, contribuiscono ad automatizzare ulteriormente queste funzioni.
Inoltre, sono sempre più diffuse le tecnologie basate sul cloud, che tramite uno smartphone permettono di accedere, controllare ed operare da qualsiasi parte del mondo, connettendosi facilmente a serrature, ascensori, stampanti e molto altro. Inoltre, i sistemi basati su cloud possono fornire un facile accesso, anche da remoto, alle informazioni su tutti i tipi di processi dell’edificio.
I sistemi di controllo accessi svolgono, dunque, un ruolo sempre più centrale nella transizione verso edifici intelligenti e interconnessi. In particolare, le credenziali mobile o le virtual cards rappresentano la tecnologia dominante che influenzerà maggiormente il mercato. Tra i vantaggi che offrono ci sono la flessibilità, una maggiore sicurezza dei dati e un consistente risparmio dei costi. Parallelamente, sistemi integrati che definiscono lo smart building includono piattaforme software aperte e unificate che rispondono sempre di più a esigenze non solo di security, ma anche di safety e di operation.
Fondamentale è poi l’integrazione dei sistemi di controllo accessi con quelli antintrusione, di videosorveglianza, di gestione degli ascensori, di automazione degli edifici e illuminazione. Il caso d’uso più comune per un sistema integrato di controllo accessi e antintrusione è quello di indurre il sistema a bloccare determinate aree dell’edificio in caso di allarme. Un’altra combinazione molto utilizzata è l’integrazione di un sistema di controllo accessi a sistemi che regolano la temperatura e l’illuminazione dell’edificio: una volta autorizzato l’accesso dell’utente tramite credenziale mobile, virtual card o tramite badge cartaceo, il sistema può automaticamente attivare le luci o il sistema HVAC della stanza. In questo caso, l’integrazione può consentire un risparmio energetico a lungo termine.
Naturalmente tecnologie di questo tipo pongono problemi di privacy. La protezione dei dati personali negli smart building richiede un approccio su più fronti. É fondamentale autenticare le persone in maniera univoca e sicura per proteggere i dati trasmessi tra i dispositivi dello smart building, ma anche per garantire solo agli autorizzati l’accesso fisico ad aree prestabilite. Inoltre, è cruciale implementare meccanismi di autenticazione forti, come quella a due o più fattori. Altre tecniche di analisi dei dati disponibili nella protezione delle informazioni sono l’integrazione della privacy già nella fase di progettazione degli edifici, una generale minimizzazione dei dati per ridurre il rischio associato all’archiviazione e all’elaborazione di quelli non necessari e valutazioni periodiche della sicurezza per identificare vulnerabilità e potenziali minacce.


Utilizzare la crittografia per evitare accessi indesiderati

Massimo Pagani, direzione commerciale Sunell

Il sistema cloud utilizzato per garantire la sicurezza della connessione con il sistema antintrusione e tvcc è dotato di un sistema di crittografia basato su token generati in modo univoco all’associazione del dispositivo di controllo con l’hardware del sistema: in questo modo, sostanzialmente, si evita di ricevere un comando da un dispositivo diverso. Un sistema di sicurezza di ultima generazione è in grado di gestire, oltre ai normali sensori antintrusione, le indicazioni provenienti dall’analisi video delle telecamere per determinare tipologia e situazione di allarme. Inoltre, potendo integrare lettori di accesso con tag RF, codici o impronta digitale, è in grado di utilizzare le informazioni ricevute per autorizzare l’accesso a determinate aree o stabilirne lo stato di inserimento.
Il tutto può essere comunicato a un sistema di supervisione in grado di gestire i sistemi antintrusione, video e accessi da parte di uno o più operatori anche in formato di mappe grafiche. Per ciò che riguarda gli aspetti della privacy, nel caso di sistemi tvcc che registrano immagini e metadati di analisi video e AI, i dati raccolti sono disponibili e crittografati all’interno del sistema di videoregistrazione e accessibili unicamente agli utenti amministratori abilitati. É, inoltre, possibile elevare la sicurezza di accesso con una doppia autenticazione.


I protagonisti della giornata

Aikom Technology si distingue come un distributore di ecosistemi tecnologici per aziende ICT e System Integrator. Verso i partner si pone come abilitatore di innovazione, condividendo con System Integrator, progettisti, installatori e internet service provider visione e competenze, per concretizzare progetti di telecomunicazione e sicurezza che guardano al futuro. Attiva su tutto il territorio italiano, con la Business Unit International è presente nei paesi Adriatics, Grecia, Turchia e Qatar.

A.I. Tech è un’azienda italiana con esperienza di oltre 30 anni di ricerca e trasferimento tecnologico nei settori dell’AI e della Visione Artificiale, coniugata con competenze di ingegnerizzazione di soluzioni hardware, software e di progettazione su sistemi embedded. Ciò le consente di proporre soluzioni nel settore dell’analisi video intelligente. I prodotti offerti possono essere utilizzati nei mercati verticali: dal retail alla business intelligence, dal monitoraggio del traffico all’ambient assisted living, fino alla video sorveglianza intelligente.

Bettini, azienda specializzata nello sviluppo di sistemi di videoregistrazione e videoanalisi, produce e distribuisce soluzioni a 360° per la videosorveglianza a marchio GAMS pensati e sviluppati in Italia. Offre ai player del settore soluzioni complete con particolare attenzione all’integrazione dei sistemi e servizi mirati e prodotti di qualità per supportare al meglio installatori, system integrator, istituti di vigilanza, studi di consulenza e progettazione a servizio dell’end user.

Euklis è specializzata in sicurezza delle infrastrutture critiche, AI, analisi video e autenticazione multi-fattore. La tecnologia chiave è la piattaforma software Fare Hybrid che – grazie a tecniche di AI per la rilevazione, la classificazione e l’autenticazione di persone, veicoli e oggetti – permette di realizzare applicazioni di security, di safety e di migliorare l’operatività in ambito Industria 4.0. Le applicazioni, in ottica di safety, ottimizzazione delle operation, digitalizzazione, protezione privacy e risparmio energetico, si integrano agli edifici intelligenti.

Sielte è un’azienda 100% italiana, attiva nei settori della Service & System Integration nell’ambito delle reti di telecomunicazioni fisse e mobili, dell’impiantistica tecnologica evoluta e dell’information technology per ambiti civili, industriali e militari. Fornisce un’ampia serie di soluzioni e servizi integrati chiavi in mano che vanno dall’ingegneria e progettazione attraverso le implementazioni e l’assistenza tecnica in startup, fino alla manutenzione on field e il monitoraggio proattivo H24.

Sunell Italia nasce nel 2019 grazie alla volontà di Shenzhen Sunell Technology Corporation. Applicando lo stesso modello di business, nella quale si è identificata la CEO della casa madre cinese, Ann Wu, titolare con il marito di Sunell Technology, e caratterizzato dal voler mettere le persone al centro degli interessi, tutelando i propri partner e il loro lavoro, l’Italia è divenuto per l’azienda il Paese più importante in Europa, congiuntamente con la casa madre Shenzhen Sunell Technology Corporation.


Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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