Architettura nell’Arte
Presentata alla 58esima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, l’installazione The MOON in the WELL traghetta il mondo dell’architettura nell’arte
Una notte Hodja camminava nei pressi di un pozzo quando sentì l’impulso di guardare dentro. Stupito vide il riflesso della luna nell’acqua e esclamò: “La luna è caduta nel pozzo. La devo salvare in qualche modo!”.
Si guardò attorno e raccolse una fune con un uncino, la gettò nel pozzo e gridò: “Afferra l’uncino, luna, e tienilo stretto! Ti tirerò fuori”.
La fune si impigliò in una roccia dentro il pozzo e Hodja la tirò verso di sé con tutte le sue forze. Di colpo l’uncino si liberò dalla roccia e Hodja finì disteso per terra. Con gli occhi rivolti al cielo vide sopra di lui la luna in alto.
“Che fatica, ma ne è valsa la pena, sono riuscito a liberare la luna dal pozzo”, disse con un sospiro di sollievo.
È a quest’antica favola del filosofo turco Nasreddin Hoca (XIII secolo) che si inspira l’installazione The MOON in the WELL curata dall’architetto Valentina Fisichella e realizzata con il contributo delle aziende Attico Interni, Staygreen Venezia, Universal Selecta e Yuga.
“L’installazione racconta un percorso personale di ricerca introspettiva: rappresenta uno dei tentativi possibili di esplorazione intorno alla verità del reale, tramite una sperimentazione condotta con materiali, tecniche e competenze tipiche dell’interior design – ha raccontato Valentina Fisichella –. In questa opera d’arte, che assume connotati formali tipici di un’architettura, il progetto ha la forza di strumento necessario alla valorizzazione delle qualità solitamente intrinseche nella produzione delle aziende che si sono impegnate nella realizzazione. L’installazione esalta infatti la smaterializzazione, la purezza del vetro e la riflettanza della pavimentazione, e contemporaneamente valorizza la complessa matericità del cartone con finitura gold, strutturando una dialettica imbastita intorno a una favola della tradizione, che ci invita a cercare la verità attraverso l’immagine specchiata della luna e di noi stessi”.
Il contesto
A fare da sfondo all’installazione San Servolo, isola della laguna veneziana, in principio sede di un antico convento benedettino successivamente trasformato per ospitare strutture ospedaliere: dall’ospedale militare del 1715 al “manicomio” rimasto attivo dal 1725 fino al 1978, anno in cui l’approvazione della Legge n. 180 ne decretò la chiusura.
A seguito di un profondo intervento di riqualificazione e restauro da parte della Provincia di Venezia, San Servolo è oggi uno tra i principali centri congressuali e di formazione della città di Venezia. Il Museo della Follia, un chiostro e la chiesa del ‘700 completano l’offerta culturale dell’isola. Una trasformazione iniziata in occasione della Biennale di Architettura di Venezia 2018 quella che ha fatto dell’isola di San Servolo la sede permanente di VID, Venice Innovation Design, un laboratorio di design in progress, una piattaforma multifunzionale sulla quale applicare l’innovazione e le competenze delle più significative imprese italiane.
Anche da questo contesto ricco di storia e suggestioni trae forza The MOON in the WELL, installazione site specific in cui la vocazione storica dell’Isola di San Servolo viene interpretata in forma d’arte; ed è appunto l’opera, attraverso la sua capacità di rivelare la verità della realtà esistente, che offre l’opportunità di indagare anche la verità della singolare condizione umana.
“Il cilindro è il Pozzo – conclude Valentina Fisichella – la soglia di passaggio, porta che collega due mondi: ciò che è sopra la terra con ciò che è nelle viscere della terra stessa, passando dalla luce al buio, e viceversa. Pozzo è comunicazione tra terra e cielo, alternanza verticale di salita e ritmica discesa, simbolo di trasformazione, fecondazione e rinascita. Ricerca ciclica e introspezione con funzione purificale e iniziatica. Nel pozzo, l’acqua vitae, elemento salvifico in tutta l’iconografia tradizionale”.