Edifici connessi, resilienti e sostenibili: la sfida dello Smart Building
Lo smart building non è più un’opzione, ma un driver strategico per il settore delle costruzioni: dall’efficienza operativa al valore dell’asset, il digitale guida progettazione, gestione e sostenibilità. È quanto emerso dall’edizione 2025 della Smart Building Conference, che ha riunito esperti del mondo della ricerca, della progettazione, operatori del real estate e aziende dell’offerta in un confronto a più voci
La trasformazione del costruito passa sempre di più dal digitale. Non si tratta soltanto di inserire nuove tecnologie, ma di ripensare il modo in cui progettiamo, gestiamo e viviamo gli edifici, con l’obiettivo di renderli più efficienti, sicuri e sostenibili. Al centro c’è l’idea di uno smart building come ecosistema capace di connettere persone, spazi e servizi, dove i dati diventano lo strumento per migliorare comfort e prestazioni, ma anche per supportare le strategie ESG e la qualità ambientale. Un cambiamento che non riguarda solo l’innovazione tecnologica, ma anche la cultura: serve visione comune, governance e nuove competenze per trasformare le potenzialità del digitale in valore concreto e duraturo.
In questo scenario, l’obsolescenza dello stock immobiliare italiano rende ancora più urgente un approccio integrato che sappia guardare all’edificio non come entità isolata, ma come parte di un tessuto urbano e sociale da rigenerare.
Su questi temi si è sviluppato il confronto della Smart Building Conference, l’evento organizzato da Soiel International, che offerto una panoramica su come gli edifici possano diventare motore di innovazione e valore per la collettività. Di seguito le videointerviste e i contenuti emersi nel corso della giornata.
Il prossimo appuntamento con la Smart Building Conference sarà a Milano il 10 giugno. Per informazioni clicca qui
TALK – Come rendere intelligenti i nostri palazzi
Alexandrina Scorbureanu, Executive Partner | Gartner
Gli elementi fondamentali che contribuiscono a rendere intelligenti i palazzi intelligenti riguardano l’integrazione e l’ottimizzazione delle tecnologie digitali nella gestione degli asset, in particolare attraverso l’uso dei Digital Twins (DT) e del Building Information Modeling (BIM). Queste tecnologie sono fondamentali per trasformare gli asset fisici in sistemi intelligenti e autonomi che migliorano le prestazioni e i processi decisionali in tutte le fasi della loro vita, dalla progettazione allo smaltimento, diventando elementi essenziali del benessere dei cittadini, degli utilizzatori e dei possessori in una connessione sempre più profonda con l’evoluzione delle città e dei territori in logica di smart cities e di smart nation.
I Digital Twins fungono da rappresentazioni virtuali di entità fisiche, consentendo risultati migliorati collegando il mondo digitale e quello fisico. Sono utilizzati in vari ambiti, tra cui le città intelligenti, la produzione e pianificazione urbana, per ottimizzare la gestione degli asset e dell’efficienza operativa. Alcuni esempi includono i Digital Urban European Twins oppure casi come Virtual Helsinki, Orlando Regional Digital Twin e Digital Twin Project PLATEAU in Giappone, che dimostrano l’applicazione dei DT nel migliorare la resilienza ai disastri, la crescita sostenibile e i servizi digitali per i cittadini, imprese e turisti. L’integrazione della Tecnologia Operativa (OT) e dell’Internet delle Cose (IoT) ottimizza ulteriormente la gestione degli asset sfruttando i dati provenienti da sensori, reti e edge computing. Questo approccio basato sui dati è essenziale per creare asset intelligenti, sicuri e capaci di adattarsi autonomamente alle condizioni e ai vincoli mutevoli. Il BIM completa questo quadro fornendo una struttura completa per gestire l’intero ciclo di vita degli asset, dalla progettazione all’operazione, passando attraversi l’importanza della governance dei dati, dell’analisi e della pianificazione strategica per allinearsi agli obiettivi aziendali e promuovere l’innovazione.
Gartner evidenzia l’importanza e la necessità di una gestione e governance dei dati robusta per raggiungere l’eccellenza operativa, integrando e gestendo i dati, creando modelli analitici avanzati e sviluppando skills e talenti in grado di supportare decisioni basate sui dati. Il piano strategico delle organizzazioni dovrebbe includere la definizione di politiche di governance, l’istituzione di KPI e la promozione della cultura dei dati per garantire l’implementazione efficace delle strategie digitali in un contesto che consente di sfruttare il potenziale trasformativo delle tecnologie digitali per costruire sistemi intelligenti, resilienti ed efficienti, evidenziando anche la necessità di misure di sicurezza avanzate per proteggere questi asset. Per garantire continuità operativa e capacità di adattamento nel tempo, è essenziale progettare architetture di rete scalabili, affidabili e facilmente gestibili.
Osservando il mercato, emerge come la trasformazione digitale degli edifici sia spesso frammentaria e sbilanciata su singole tecnologie, trascurando l’importanza dell’infrastruttura di rete come elemento di gestione. Per ottenere veri edifici intelligenti, serve una visione olistica: una rete IT in grado di connettere tutti gli impianti – dall’illuminazione alla videosorveglianza – rendendoli parte di un sistema integrato e reattivo.
Vantaggi e sfide del BIM per lo smart building: scenari futuri
Chiara Tagliaro, Co-founder | Italian PropTech Network
Dario Ruberti, Architetto, BIM Coordinator, Co-founder | RT BIM LAB
Il Building Information Modeling (BIM) rappresenta una leva strategica per lo sviluppo dello Smart Building nel contesto dell’innovazione digitale, partendo dall’evoluzione del fenomeno PropTech. Dalla mera digitalizzazione dei dati, ossia dalla trasformazione dei dati analogici a digitali (il cosiddetto PropTech 1.0), attraverso il supporto all’incontro tra domanda e offerta (PropTech 2.0), fino all’adozione di tecnologie avanzate come IoT, Intelligenza Artificiale e Blockchain per sviluppare predizioni e anticipazioni sul comportamento futuro degli edifici e dei loro occupanti (PropTech 3.0), emerge come il BIM rappresenti oggi uno strumento abilitante per la trasformazione digitale dell’ambiente costruito. Il passaggio dal tradizionale metodo CAD 2D al modello BIM 3D parametrico, ha portato a benefici concreti in termini di simulazione della realtà, interoperabilità, sincronizzazione delle informazioni, accuratezza dei dati, ottimizzazione di costi e tempi e gestione della manutenzione, fino alla possibilità dello sviluppo di analisi predittive per migliorare il comfort abitativo a supporto di strumenti come il Digital Twin. Nonostante i numerosi vantaggi, permangono tutt’oggi significative barriere culturali, economiche e normative che ostacolano una piena diffusione del BIM e della digitalizzazione, soprattutto nel contesto italiano. Sono stati discussi scenari di sviluppo futuri, sottolineando la necessità di un’integrazione strutturata dei cataloghi digitali e di una gestione sostenibile delle risorse economiche e umane a supporto dell’implementazione a larga scala del BIM. La presentazione ha offerto una riflessione critica e prospettica su come il BIM possa contribuire a rendere gli edifici sempre più intelligenti, efficienti e rispondenti alle sfide della transizione digitale.
Una Bussola della Competitività digitale, con cinque punti cardinali
Giuseppe Santoro, Founding Member | SBA Italia
Quali sono i fini da perseguire per aiutare la comunità a raggiungere alti livelli fruibilità digitale degli edifici Home e Office? L’abuso dell’uso di termini come Digital Network Act, Artificial Intelligence e Internet of Things porta inevitabilmente a scambiare il mezzo con il fine, ovvero a focalizzarsi sulla tecnologia invece di riflettere sul risultato che si vuole ottenere. Dobbiamo invece concentrarci sugli obiettivi di progetto e non sui mezzi. Siamo convinti che il mercato saprà rispondere in molti modi differenti e inaspettati, l’importante è creare una cultura comune sui temi dello smart building, a partire dall’attenzione ai risultati piuttosto che alle varie modalità per ottenerli. Dunque, non si tratta di sposare una soluzione fra tante, che inevitabilmente soffocherebbe le altre, ma piuttosto dare credito a tutte le forme di cooperazione per ottenere il benessere collettivo. Smart Buildings Alliance Italia è al centro di queste proposte e iniziative, per il futuro del nostro Paese.
Smart Readiness Indicator (SRI): i primi risultati della fase di test nazionale
Luca La Notte, Ricercatore Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica| ENEA
Lo Smart Readiness Indicator (SRI) è il nuovo strumento introdotto dalla EPBD III per valutare la predisposizione all’intelligenza degli edifici. In particolare, l’SRI “misura” la capacità dell’edificio di adattarsi alle esigenze degli occupanti, ottimizzandone comfort e accessibilità ai dati, di interagire con la rete elettrica e di ottimizzare le prestazioni complessive, in termini di efficienza energetica e manutenzione predittiva.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) conduce la fase di test dell’SRI in Italia con il supporto del Dipartimento per l’Efficienza Energetica dell’ENEA. Tale fase, avviata lo scorso marzo, proseguirà fino a febbraio 2026 e ha l’obiettivo di verificare l’applicabilità della metodologia di calcolo dell’SRI, sviluppata e fornita dalla Commissione Europea, al contesto edilizio italiano, con un’attenzione particolare rivolta al non-residenziale, visti i primi obblighi su questo comparto dal 2027, come enunciato nella recente EPBD IV. Le attività prevedono un forte coinvolgimento degli stakeholder (università, aziende, ordini professionali ed enti di normazione) nell’individuazione dei casi studio e nell’analisi dello stato attuale delle tecnologie smart sul mercato italiano. A tal riguardo, i risultati dei primi questionari somministrati agli stakeholder evidenziano che i servizi i valutabili dall’SRI non attualmente applicabili sono quelli che prevedono un’interazione attiva con la rete elettrica da parte degli impianti tecnici dell’edificio. Altre attività riguarderanno la standardizzazione della procedura di asseverazione dell’SRI e la possibilità di integrazione con l’Attestato di Prestazione Energetica (APE). L’SRI può rappresentare una leva per sbloccare investimenti in tecnologie smart e digitalizzazione degli edifici perché supporta l’identificazione degli interventi rilevanti per incrementare l’efficienza energetica e accrescere il benessere degli occupanti.
Il Digitale per le certificazioni e la sostenibilità nel settore delle Costruzioni
Paolo Odorizzi, Consigliere con delega alla Digital Transformation | GBC Italia
Le tecnologie comeAI, Digital Twin e IoT sapranno supportare concretamente le certificazioni in edilizia,indirizzandole verso strategie più efficaci per la sostenibilità e la qualità del costruito.
Un approccio integrato tra edificio e tessuto urbano, orientato a costruire con attenzione ai confini (sia in senso materiale che sociale), potrà assicurare in futurouna maggior resilienza ai cambiamenti climatici, solidità strutturale, mantenimento del valore e flessibilità d’utilizzo.
La sostenibilità richiede metodo, dati e strumenti. Il digitale è il mezzo che ci permette di attualizzare queste parole e trasformarle in elementi concreti. Assicurare la qualità in fase di progettazione e Costruzione non è più sufficiente, è necessario estendere i controlli e le verifiche alla fase operativa, lavorando in “real-time” a copertura di tutto il ciclo vita di ciascun asset edile certificato. La sensoristica, in continua evoluzione e sempre più accessibile, costituisce elemento utilissimo per questo obiettivo.
Questo approccio valorizzerà gli Smart Building più efficaci, tracciando una strada verso un comparto più innovativo e rispettoso dell’ambiente. Green Building Council Italia, promuove i temi a sostegno di una sostenibilità rivolta a un costruito attento anche alle esigenze degli utilizzatori e al miglioramento del benessere e del comfort sociale.
Sfide e opportunità per la trasformazione green e smart del parco immobiliare italiano
Mattia Selva, Consultant | TEHA Group
In un momento cruciale per la transizione energetica in Europa, la Community Smart Building – promossa con il contributo di ABB, ANCE Lombardia, BTicino, IRSAP, KONE, MCZ Group e Principe Ares – ha presentato le evidenze emerse dal rapporto della III edizione della Community.
Entro maggio 2026, l’Italia dovrà recepire la Direttiva Europea Case Green definendo un “Piano nazionale per la riqualificazione energetica degli edifici” per accelerare la decarbonizzazione del settore edilizio, con particolare attenzione agli immobili a più bassa efficienza energetica. Secondo le stime della Community, la trasformazione green e smart degli edifici più vetusti potrebbe ridurre i consumi energetici del 23-29% e abbattere le emissioni del 20-24%, generando benefici economici annuali stimati tra i 17 e i 19 miliardi di euro. Uno dei primi nodi affrontati riguarda le competenze: entro il 2030 saranno necessari oltre 200mila nuovi professionisti con competenze green e smart. Per colmare il divario tra domanda e offerta, la Community propone di rafforzare la collaborazione tra imprese e ITS Academy, con percorsi formativi strutturati e certificati.
Alla luce delle difficoltà emerse con la fine del Superbonus, è inoltre evidente la necessità di promuovere una revisione del sistema di incentivi con meccanismi proporzionali ai risparmi energetici generati e stabili almeno fino al 2030, favorendo anche l’accesso ai finanziamenti green per i cittadini. Infine, è fondamentale aumentare la consapevolezza tra gli utenti finali. Oggi il 65% degli italiani ha informazioni scarse o nulle sugli Smart Building, nonostante la crescente preoccupazione per i costi energetici. Per questo, la Community propone campagne di comunicazione nazionali e una governance integrata pubblico-privata, per sensibilizzare sui vantaggi e benefici degli interventi di riqualificazione smart.
Ergonomia dell’ambiente fisico
Gaetano Settimo, Coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor – Dipartimento di Ambiente e Salute | Istituto Superiore di Sanità
La nuova UNI 11976:2025 “Ergonomia dell’ambiente fisico – Strumenti per la valutazione della qualità dell’aria interna” introduce criteri oggettivi e operativi per monitorare e migliorare l’aria indoor negli edifici civili: da residenziale al terziario, sino agli edifici per l’istruzione. Nello specifico la norma definisce le modalità per rendere ripetibile e riproducibile il processo di registrazione delle informazioni che portano alla valutazione della qualità dell’aria indoor.
Gli obiettivi della Norma sono aumentare la conoscenza degli inquinanti presenti negli ambienti indoor che sono complessi e in continua evoluzione. È necessario migliorare l’ approccio di valutazione del rischio in tutta una serie di azioni. Ad esempio, difficilmente i prodotti e i materiali che costituiscono gli ambienti dove viviamo e lavoriamo vengono scelti tenendo in considerazione le caratteristiche degli ambienti, le dimensioni, il volume, le altezze, le condizioni di utilizzo, di pulizia e di manutenzione degli stessi. Lo scopo della Norma è portare a una migliore comprensione delle emissioni dai materiali e dai processi svolti, dei fattori che possono influenzare le emissioni, come queste emissioni possono incidere sul’esposizione dei fruitori e come le esposizioni contribuiscono ai rischi per la salute. Questo lavoro è essenziale per supportare azioni, progettare le attività di monitoraggio e caratterizzare individuare le azioni di mitigazione del rischio per la salute
La regia dell’intelligenza negli edifici
Luca Comini, Presidente | Smart Hub Italy
Il System Integrator, figura ancora troppo spesso assente nei tavoli iniziali di progettazione, è una figura strategica e fondamentale per garantire la piena interoperabilità tra sistemi, la certificabilità dell’impianto e l’effettiva realizzazione di edifici davvero intelligenti. Come anche per trasformare la digitalizzazione degli edifici in un valore concreto, duraturo e certificato.
Smart Hub Italy è una rete di imprese specializzate nell’integrazione tecnologica degli edifici, che opera come interlocutore unico per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti complessi in ambito residenziale, terziario e industriale. Punti di forza sono la capillarità territoriale e la multicompetenza organizzata: la rete Smart Hub è presente in modo strutturato su tutto il territorio nazionale, permettendo al committente – pubblico o privato – di affidarsi a un partner unico, in grado di coordinare competenze diverse, ottimizzando tempi, costi e risultati. Smart Hub Italy non è un fornitore, ma un partner strategico che, grazie alla sinergia tra professionisti qualificati e imprese certificate, accompagna ogni progetto sin dalla fase iniziale, facilitando l’integrazione di sistemi domotici, energetici, di illuminazione, sicurezza, connettività e climatizzazione, con una visione unitaria, tracciabile e sostenibile.
Tavola Rotonda Aziende 1– “Ecosistemi Intelligenti: Infrastrutture e Tecnologie per i Servizi del Futuro”
Connettività per edifici intelligenti: le soluzioni Wi-Fi e Fibra per il monitoraggio e la gestione avanzata delle reti
Luca Lo Bue, Key Account Manager – Italy | Cambium Networks
Nel cuore delle infrastrutture di nuova generazione, la connettività è il motore silenzioso che abilita l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità. Se pensiamo a come si sono evolute le infrastrutture di rete all’interno degli edifici, al giorno d’oggi dobbiamo considerare non solo l’infrastruttura informatica, ma anche tutta l’infrastruttura di domotica, controllo della qualità dell’aria, controllo delle temperature ecc.
Quindi cosa serve? Prima di tutto un’infrastruttura di rete intelligente in grado di abilitare applicazioni avanzate di monitoraggio ambientale progettate per ambienti complessi e ad alta densità. Cambium Network offre una soluzione integrata fibra e Wi-Fi per gestire, a livello centralizzato, le reti all’interno di grandi edifici o di grandi infrastrutture, assicurando la visibilità completa dell’ecosistema.
Un ruolo centrale svolge l’intelligenza artificiale che, applicata alla gestione degli apparati di rete per garantire la continuità operativa dell’edificio, riesce a fornire in tempo reale a IT manager e amministratori di rete le informazioni per gestire al meglio la rete e per prevenire le problematiche che possono verificarsi. Gli algoritmi di machine learning possono infatti ottimizzare in tempo reale le performance della rete, migliorando l’esperienza utente e semplificando le operazioni.
Connettività smart per un edificio sempre connesso
Fulvio Dal Pio Luogo, Head of Channel Sales – Business Solutions | D-Link
Per dare forma a uno smart building realmente efficiente, sostenibile e connesso, è imprescindibile adottare un approccio sistemico all’infrastruttura tecnologica, in cui rete, dispositivi e automazione convivano in modo integrato e dinamico. In un contesto in cui la diffusione di sensori, videocamere, sistemi di sicurezza e impianti intelligenti è in costante crescita, il networking non può più essere considerato una semplice commodity, ma deve essere riconosciuto come elemento abilitante e strategico dell’intero ecosistema edificio.
Per garantire continuità operativa e capacità di adattamento nel tempo, è essenziale progettare architetture di rete scalabili, affidabili e facilmente gestibili. In questa direzione, D-Link propone soluzioni complete – che includono switch di rete, access point, dispositivi M2M e piattaforme di gestione – pensate per rispondere in modo puntuale sia alle esigenze dei nuovi edifici che a quelle delle strutture esistenti da riqualificare. Tecnologie come il PoE fino a 90W, la connettività mobile per installazioni rapide e non invasive, e la gestione centralizzata tramite la piattaforma D-View 8 permettono di costruire una rete flessibile, sicura e pronta ad accogliere le future evoluzioni del settore.
Osservando il mercato, emerge come la trasformazione digitale degli edifici sia spesso frammentaria e sbilanciata su singole tecnologie, trascurando l’importanza dell’infrastruttura di rete come elemento di gestione. Per ottenere veri edifici intelligenti, serve una visione olistica: una rete IT in grado di connettere tutti gli impianti – dall’illuminazione alla videosorveglianza – rendendoli parte di un sistema integrato e reattivo. In un futuro sempre più orientato verso il WiFi7, il Private 5G e l’espansione dell’ecosistema M2M, è necessario impegnarsi nello sviluppo di soluzioni che guardano oltre il presente, ponendo le basi per edifici capaci di evolvere insieme alla tecnologia e alle persone che li abitano.
Luce oltre la Luce: come il controllo intelligente trasforma gli spazi
Fabio Marcomin Country, Manager Italy, Portugal e Malta | Helvar Oy
I sistemi di controllo dell’illuminazione possono rendere gli edifici più sostenibili, efficienti e confortevoli. Il ruolo combinato della luce naturale e artificiale migliora, infatti, la qualità ambientale interna (IEQ). In tal senso le soluzioni integrate Helvar – che uniscono sensori, automazione e luce dinamica – supportano il benessere degli occupanti, riducendo al contempo i consumi energetici e contribuendo agli obiettivi ambientali. Inoltre, attraverso i servizi Cloud e la manutenzione predittiva, tali sistemi offrono valore nel tempo, grazie a insight basati sui dati e maggiore efficienza operativa. Il controllo luce si inserisce così al centro dell’ecosistema smart building, dialogando con altre tecnologie per adattare gli spazi in tempo reale. Attraverso casi studio e applicazioni reali, è possibile dimostrare come il controllo intelligente sia essenziale per raggiungere gli obiettivi net-zero e creare ambienti dinamici e centrati sulle persone.
Tavola Rotonda Utenti 1 – “Il Futuro del Real Estate tra Innovazione Digitale, Gestione Integrata e Finanza”
Tecnologie Avanzate e Smart Building: Efficienza, Sostenibilità e Comfort
Gaia Luciano, Real Estate – Contract Management & Flagship Coordinator | Fastweb SpA
Il progetto presentato rappresenta una best practice nella digitalizzazione del real estate, in cui tecnologia e dati diventano strumenti concreti per migliorare la gestione degli spazi, supportare la transizione ecologica e rispondere alle nuove esigenze operative del mondo del lavoro. In Fastweb il concetto di edificio sta evolvendo attraverso l’integrazione di soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione smart degli spazi. Parliamo di un approccio strutturato allo Smart Building, che unisce IoT, cloud e piattaforme digitali per monitorare e ottimizzare in tempo reale parametri ambientali come temperatura, umidità e occupazione, con l’obiettivo di aumentare efficienza energetica, comfort e sicurezza. Grazie a sensori a lunga durata e gateway connessi via 4G o Ethernet, i dati vengono centralizzati in un’unica piattaforma, consultabile da remoto, che consente una gestione granulare di sedi, ambienti e dispositivi. È possibile creare alert, personalizzare funzioni e migrare dispositivi in modo flessibile, garantendo scalabilità e continuità operativa. Fastweb, oggi Società Benefit, affianca alla propria mission tecnologica una forte spinta verso la sostenibilità ambientale e sociale. Con un patrimonio immobiliare di 80.000 mq e oltre 3.500 dipendenti, l’azienda promuove ambienti di lavoro flessibili, digitalizzati e coerenti con modelli di smart working. L’integrazione con Vodafone Italia, completata a fine 2024, rafforza ulteriormente le sinergie infrastrutturali e strategiche.
Edificio o smart building? Quando la gestione dell’immobile è efficace
Manuela Cimino, Building Manager | Revalo
Nel settore immobiliare, uno degli obiettivi principali è la riconversione e la valorizzazione del patrimonio esistente. Questo contesto, ci vede protagonisti nella gestione di numerosi asset che stanno affrontando un percorso di riqualificazione.
Gli interventi di riqualificazione architettonica e impiantistica rappresentano il primo passo: migliorano l’estetica, il comfort, le prestazioni energetiche e la qualità complessiva dell’edificio. Ma tutto questo è sufficiente per definirlo “smart”? La risposta è no.
Uno smart building non è solo un edificio ben ristrutturato, ma un sistema tecnologicamente evoluto, capace di monitorare e gestire in tempo reale tutte le sue funzioni. Questo significa poter rilevare guasti in anticipo e intervenire tempestivamente; monitorare e ottimizzare i consumi energetici in base alle reali esigenze; migliorare la sicurezza e il comfort degli occupanti.
Un esempio concreto di questa evoluzione è l’adozione del Building Management System (BMS): un sistema integrato, hardware e software, che controlla e coordina impianti come riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, antincendio, videosorveglianza, allarmi, controllo accessi, rilevazione presenze. Tuttavia, per la corretta gestione dello smart building, non basta la tecnologia. Servono conoscenze specifiche dei processi di manutenzione e controllo; occorre la capacità di lettura e interpretazione dei dati di monitoraggio. Solo così è possibile effettuare regolazioni mirate e personalizzare i parametri. La gestione dello Smart Building è dunque efficace quando supportata dalle giuste competenze, in grado di trarre il massimo beneficio dalla tecnologia, che ci viene in ausilio se siamo in grado di valorizzarla.
Le caratteristiche del Real Estate Financing
Francesco Paulillo, Director Real Estate Finance | Banco BPM
Che impatto ha la digitalizzazione del building e degli asset nelle politiche di Real Estate Financing?
L’intervento che, ha avuto come oggetto il Mercato Immobiliare Italiano, ha approfondito le caratteristiche del Real Estate Financing, guardando alle asset class oggetto di riferimento, le strategie perseguite dagli operatori e gli elementi fondamentali che caratterizzano gli investimenti e i conseguenti finanziamenti bancari, con un occhio agli aspetti ESG e agli effetti che questi hanno per tutti gli stakeholders coinvolti in un progetto Real Estate.
L’analisi storica del mercato immobiliare italiano ha permesso di evidenziare i trend degli ultimi 5 anni sia in termini di dimensione assoluta, sia in termini di break–down per asset class. È emerso che attualmente le aree di maggior interesse (presente e prospettico), evidenziando come l’elemento ESG sia comune a tutte.
Le strategie di investimento degli operatori seguono diversi profili di rischio, dato che esistono Fondi specializzati per strategia (c.d. Fondi Core, o Fondi Value Added), è possibile però osservare come gli Asset meno rischiosi da un punto di vista di rischio costruzione e urbanistico beneficino di migliori condizioni di finanziamento (e.g. minori oneri finanziari, durate maggiori), mentre negli asset Core viene privilegiata la solidità del tenant e del contratto di affitto; infine, nelle strategie di sviluppo sono fondamentali la solidità degli Sponsor, gli aspetti autorizzativi, il track record del General Contractor.
Infine, partendo dall’osservazione dell’obsolescenza dello stock immobiliare italiano, si apprezza l’importanza degli aspetti ESG nelle operazioni di finanziamento per i clienti, per l’asset e per le banche, Concludendo: l’efficienza energetica non sia più un obiettivo, ma un prerequisito.
Tavola Rotonda Aziende – Smart Performance & Human Comfort: L’Edificio al Servizio dell’Uomo
Il cablaggio è invisibile… fino a quando non diventa un problema
Emanuele Colombo, Direttore | Reichle & De-Massari Italia
Il cablaggio può essere critico da due punti di vista: quello delle performance, in relazione a tutti gli elementi che compongono il sistema, e quello della gestione fisica che, considerata la crescita esponenziale delle connessioni, rappresenta un elemento di criticità aggiuntivo.
Un numero sempre maggiore di oggetti è collegato in rete e la mole di dati è destinata a crescere più di quanto ci aspettiamo e molto a lungo. Ragione per cui le connessioni fisiche non devono essere l’anello debole della catena. Se ci scordiamo del cablaggio, perché lo diamo per scontato, dovremmo poi occuparcene quando rappresenterà un problema. L’aumento delle sorgenti di dati e del loro volume implica una gestione puntuale e preventiva. L’approccio corretto spinge a intervenire a monte selezionando un’adeguata catena del valore – produttore-progettista, system Integrator e verificatore – e implementando un Automated Infrastructure Management per evitare che la gestione del cablaggio diventi un fattore critico.
Multimedia & Workspaces: design e tecnologia per spazi di lavoro intelligenti
Paolo Bonetti, Responsabile Marketing dell’Area Multimedia & Workspaces | VarGroup
La semplicità d’uso degli spazi più efficaci è spesso il risultato di una progettazione raffinata, in cui architettura e tecnologia dialogano in modo fluido. Diventa quindi strategico un approccio che affianca gli studi di progettazione sin dalle prime fasi del concept. L’obiettivo è portare soluzioni innovative, creatività e competenze trasversali per migliorare l’esito funzionale degli spazi, ridurre criticità in fase esecutiva e garantire ambienti di lavoro realmente centrati sulle persone.
L’expertise maturata sul campo consente al team di Multimedia & Workspaces di Var Group di proporre soluzioni concrete, aggiornate sulle best practice internazionali e basate sulle tecnologie più evolute. Un mix che integra visione ingegneristica, sensibilità digitale e cultura del design, per trasformare le esigenze complesse delle aziende in ambienti efficienti, flessibili e intuitivi.
In un contesto dove lo spazio di lavoro è sempre più un driver strategico, affidarsi a chi ogni giorno opera nel cuore dell’innovazione significa progettare non solo luoghi, ma esperienze.
È proprio in questa direzione che si muove la mission della Business Unit Multimedia & Workspaces di Var Group: consentire alle aziende e ai loro team di lavorare e collaborare in ogni luogo e contesto, generando valore sostenibile, attraverso soluzioni tecnologiche innovative e personalizzate.
AIoT in Azione. L’edificio che impara a risparmiare, rispettare e rigenerare
Ernesto Lombardi, CEO & Founder | iComfort
In un contesto normativo in evoluzione, segnato dall’introduzione degli NZEB e dalla crescente diffusione di certificazioni ambientali internazionali (BREEAM, FITWEL, WELL, LEED), la disponibilità di strumenti interoperabili e capaci di supportare decisioni basate sui dati diventa sempre più centrale
La piattaforma A.I.oT di iComfort è pensata per accompagnare la trasformazione digitale degli edifici, integrando in modo aperto e coerente tecnologie IoT e intelligenza artificiale. Pienamente GDPR-compliant, raccoglie e interpreta dati da sensori multibrand e fonti eterogenee, come sistemi di booking, email, BMS, DALI e fonti esterne (es. meteo). Le informazioni vengono trasformate in azioni grazie a dashboard personalizzabili, workflow no-code e modelli predittivi a supporto della gestione. Oltre 40 parametri monitorati – tra cui ambiente, occupazione, qualità dell’aria, energia, acqua, rifiuti – permettono una gestione più consapevole ed efficiente degli spazi.
L’integrazione con sistemi BMS, BIM e altri ambienti digitali consente alla piattaforma di fungere da nodo operativo del Digital Twin, offrendo una visione dinamica e in tempo reale dell’edificio e dei suoi comportamenti. Già attiva in diversi Paesi, iComfort ha prodotto risultati concreti in contesti complessi, contribuendo alla riduzione dei costi operativi, al miglioramento del comfort e alla valorizzazione del patrimonio edilizio.
Tavola Rotonda Utenti – Dallo smart building alla smart City. Nuove Frontiere per la Gestione Intelligente degli Edifici e nuove opportunità per la città
Innovazione e trasformazione del Facility e Building Management attraverso il Digital Twin
Ramin Dorri, Building Manager | Cassa Depositi Prestiti
Partendo dall’arte, da un’opera di Dalí che rappresenta il tempo, si è analizzato il tempo che scivola via, che sfugge… …ma anche qualcosa che può cambiare, trasformarsi, proprio come il concetto di innovazione, che oggi guida il cambiamento anche nel settore del Facility e Building Management.
Nel contesto attuale, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e da nuove esigenze in ambito gestionale, l’innovazione diventa un elemento centrale anche nel settore del Facility e Building Management. Come Cassa Depositi e Prestiti (CDP), stiamo affrontando queste trasformazioni con particolare attenzione all’adozione del modello Digital Twin: dal semplice modello 3D (Digital Model), al Digital Shadow, fino ad arrivare al Digital Twin — una replica digitale dinamica e interattiva dell’asset fisico, alimentata da dati in tempo reale grazie a sensori, IoT e algoritmi intelligenti. Questo modello consente non solo di monitorare, ma anche di prevedere, ottimizzare e migliorare l’intero ciclo di vita di un edificio. Il progetto pilota, avviato da CDP presso una delle nostre sedi a Roma, per le quali è stata realizzata una piattaforma Digital Twin capace di integrare i dati del modello BIM, dei BMS e di altri sistemi di gestione. L’obiettivo è generare output predittivi tramite algoritmi di machine learning, applicabili alla manutenzione, all’efficienza energetica e alla gestione degli spazi.
Il ruolo del PNRR e delle strategie nazionali nel promuovere queste innovazioni apre a nuove sfide: il passaggio dai progetti pilota alla reale diffusione, il raggiungimento della maturità tecnologica e il futuro del Digital Twin.
L’innovazione, come l’arte, ci invita a immaginare nuove possibilità. Non possiamo prevedere il futuro, ma possiamo — con le strategie giuste — costruirlo.
Smart City e Rigenerazione urbana
Caterina Colombo, Architetto – Senior Real Estate Specialist | FS Sistemi Urbani
Nel contesto delle sfide contemporanee, dal cambiamento climatico all’inquinamento, rese ancora più urgenti dal fatto che oltre il 55% della popolazione mondiale vive oggi nelle città, la rigenerazione urbana assume un ruolo strategico.
In questa prospettiva, FS Sistemi Urbani, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, è impegnata nella riqualificazione di aree e immobili dismessi del Gruppo, in stretta collaborazione con gli enti locali.
L’obiettivo è rigenerare 24 milioni di metri quadrati di aree situate in prossimità di infrastrutture ferroviarie e stradali, contribuendo alla creazione di città più sostenibili, intermodali e a misura di persona. La strategia si fonda su un approccio integrato che unisce urbanistica, mobilità e ambiente, puntando alla riduzione del consumo di suolo e alla ricucitura del tessuto urbano. Questo modello di rigenerazione, basato su sostenibilità ambientale, sociale ed economica e sul coinvolgimento degli stakeholder, trova una delle sue massime espressioni nel progetto Scali Milano. Avviato da un Accordo di Programma del 2017, l’intervento mira a riqualificare sette ex scali ferroviari per un totale di 1,25 milioni di m². Elemento qualificante è la scelta di destinare il 65% delle aree a verde, concepite come una vera e propria infrastruttura urbana.
L’impegno della società si estende oltre i singoli progetti, puntando a definire metodologie innovative, ne è un esempio lo sviluppo di modelli di analisi del territorio che consentono di analizzare la “vocazione” di ogni stazione per guidare uno sviluppo urbano coerente e sinergico. Parallelamente, FS Sistemi Urbani guarda al futuro con la digitalizzazione dei propri asset, un processo che consente di orientare il processo di valorizzazione.
Infine, l’attenzione all’ambiente si concretizza su progetti che consentiranno di rendicontare il contributo concreto delle aree verdi alla decarbonizzazione e i conseguenti benefici economici.
Esempio di integrazione tra domotica e climatizzazione
Mario Villa, Head of General Services & Safety | Vaillant Group
