Salone del Mobile sempre più incerto con le dimissioni di Claudio Luti
Il presidente del Salone del Mobile rassegna le dimissioni alla vigilia del CDA di FederlegnoArredo Eventi.
Una decisione definitiva non è ancora stata presa, quel che è certo è che il Salone del Mobile naviga in acque sempre più agitate, diviso tra chi vuole che si svolga come segnale di ripresa e per l’indotto che gravita intorno ad esso, e chi teme rema contro, temendo un flop per l’incognita della presenza dei grandi Buyer Internazionali. Un braccio di ferro che ha spinto Claudio Luti a rassegnare le sue dimissioni alla vigilia del CDA di FederlegnoArredo Eventi.
In questi giorni, Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile, stava lavorando per costruire le condizioni che assicurassero, compatibilmente con il rispetto dei protocolli e le garanzie sanitarie dovute e richieste, lo svolgimento della manifestazione a settembre. L’obiettivo era quello di rappresentare il Sistema unito e compatto nel tornare a raccontare al mondo il design e a portare i primi segnali di una reale rinascita del Paese. Contemporaneamente si è evidenziata la volontà da parte delle aziende di rinunciare a partecipare al Salone di settembre, rendendo difficoltoso dar vita a una manifestazione di qualità, rappresentativa del Settore nel suo insieme.
“Lasciare la Presidenza del Salone in un momento così delicato e complesso è una scelta dolorosa e sofferta – afferma Claudio Luti –. Mi sono impegnato in questi anni per affermare la Manifestazione quale raffigurazione del sistema a livello internazionale, ma non ci sono più le condizioni per perseguire una mia visione di compattezza del Settore per il bene comune.
Rispetto le decisioni di tutti ma non condivido la volontà di non fare squadra in un momento così delicato e di rinunciare almeno a provare a definire un percorso concreto per fare quello che potrebbe essere il Salone simbolo della ripresa del Paese. Certamente riconosco le difficoltà e anche le incognite che ci impediscono ora di chiarire tutte le incertezze date dallo scenario pandemico ancora incombente. Ma quello che conta per me è la comune volontà di intenti, che è venuta a mancare. Resta il mio indiscusso rispetto e affetto per il Salone del Mobile che continuerò a sostenere e mi auguro che il lavoro di tutti prosegua con l’obiettivo di preservare le emozioni, le suggestioni e la forza che il Salone da sempre porta a Milano”.