Extended Office
Il lavoro nelle stazioni, aeroporti e sui mezzi di trasporto
Si conclude con questo numero di Officelayout la rubrica “Extended office: i nuovi luoghi del lavoro”, un contest fotografico che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia ai quali abbiamo chiesto di dare visibilità, attraverso gli obiettivi delle macchine fotografiche, alle esigenze determinate dallo sconfinamento dell’attività lavorativa al di fuori dei confini fisici dell’ufficio.
Se infatti da un lato le nuove tecnologie abilitano il lavoro in mobilità consentendo di lavorare ovunque, dall’altro le principali organizzazioni stanno spingendo a forme di lavoro agile, che uniscono benefici in termini di work-life balance, di ottimizzazione degli spazi di lavoro e d’ambiente, riducendo gli spostamenti casa-ufficio. Sotto questa duplice spinta, saranno dunque sempre più le persone che decideranno di lavorare in luoghi sino a oggi considerati inusuali per l’attività lavorativa.
Così dopo aver preso in esame il lavoro nei caffè, negozi e librerie, agevolato dalla diffusione di “coffices” , luoghi ibridi un po’ bar e un po’ office, ci siamo concentrati sugli spazi aperti in aree urbane, dove gli esempi di luoghi concepiti per il lavoro è ancora poco diffusa e anche in zone prossime a centri direzionali sono rari gli esempi di arredo urbano che offrono un punto di appoggio attrezzato con stazioni di ricarica.
Ultima puntata di questa rubrica “il lavoro nelle stazioni, aeroporti e sui mezzi di trasporto”. Anche in questo caso le istantanee scattate mettono in evidenza situazioni spontanee, suggerendo quanto potrebbe essere fatto con prodotti collocati in aree di passaggio che offrono un rifugio per chi approfitta del tempo di attesa del proprio volo o del treno. Pensiamo per esempio agli office pod, o cabine acustiche, che tanta diffusione hanno avuto alle ultime fiere, immaginando a come potrebbero essere efficacemente impiegati anche in queste situazioni.
Chiudiamo questo capitolo con la speranza di aver dato alle aziende produttrici utili spunti di riflessione per lo sviluppo di nuove tipologie di prodotti che interpretano l’ufficio liquido di cui tanto si parla.
Un sentito ringraziamento agli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia, a Lucija Hrvat che ci
ha supportato nell’operatività e al direttore Maurizio Cavalli che ci ha aperto le porte dell’Istituto credendo nella nostra iniziativa.
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