In ufficio di corsa, o almeno camminando…
Come può un buon progetto per uffici contribuire a migliorare la salute fisica delle persone? E come possono le organizzazioni prendersi cura dei propri dipendenti?
Articolo a cura di Mattia Mariani
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L’attività di ufficio è sedentaria. Sembra un’ovvietà, che probabilmente si sente ripetere in differenti modi e con differenti accezioni. Il tema è che nel quotidiano non ci si pensa, a meno che non insorgano dei problemi fisici che facciano ricordare la causa.
Per questo occorrere agire in maniera preventiva, con una maggiore cura del proprio corpo, attraverso un’attività fisica regolare. Qui però entra in gioco una predisposizione personale, per cui ci sono persone che amano fare sport (io mi inserisco tra questi e appena possibile corro su un campo da tennis!), mentre altri non lo apprezzano.
Si pone quindi una domanda. Come può un buon progetto per uffici contribuire a migliorare la salute fisica delle persone? E come possono le organizzazioni prendersi cura dei propri dipendenti?
Le risposte sono differenti e devono essere rivolte a supportare sia chi svolge già regolarmente attività sportiva, ma soprattutto chi ne pratica poca o addirittura niente. Visto il tempo della giornata che viene trascorso in ufficio (almeno 8 ore) e visto che, post Covid, è in corso un rilevante ripensamento dello spazio ufficio e di come viverlo, ho provato a rendere il concetto strutturato, immaginando una mappa dei punti che sarebbe necessario affrontare (Fig. 1).
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L’idea è quella di dividere in 4 ambiti principali di azione, ovvero il layout degli spazi, gli arredi, le policy e il “supporto” (ovvero idee per sostenere la continuità nello svolgimento dell’attività fisica).
Gli ambiti possono essere organizzati su due assi di sviluppo principali, ovvero la progettazione degli spazi (individuato in orizzontale, composta dal layout degli ambienti e dagli arredi in esso collocati) e dalla realtà che occupa gli spazi (in verticale, composta da tutte quelle iniziative che possono favorire e spronare le persone).
All’interno dei differenti ambiti si possono esplodere gli ambiti. Il tema degli arredi è forse quello di più facile comprensione, in quanto i concetti di ergonomia fanno parte delle modalità di gestione della sicurezza presenti in ogni azienda. Il Testo Unico sulla sicurezza 81/08, infatti, richiede un’attenzione alle tematiche di organizzazione ergonomica delle postazioni di lavoro, con sedute, tavoli e monitor con le opportune possibilità di regolare la distanza, altezza per una posizione ergonomica.
Tuttavia, a questi concetti, si possono aggiungere ulteriori soluzioni migliorative, come quelle che, per esempio, sono suggeriti da certificazioni legate al benessere delle persone (come WELL). Tra questi, merita una menzione importante la possibilità di regolare l’altezza del piano di lavoro in altezza o di avere piani di lavoro alternativi alla scrivania dove poter lavorare in piedi. Il principio è quello di non essere obbligati a restare seduti per tutto il tempo in cui si resta in ufficio.
Un’idea ancora più suggestiva è quella di avere arredi dinamici, ovvero quelli che prevedono ad esempio una cyclette sotto la scrivania. La loro diffusione è abbastanza limitata, però rimangono comunque soluzioni praticabili.
Spazi che incentivano il movimento
Esiste però un ambito, in cui un progetto per uffici può contribuire a migliorare la salute delle persone che lo vivono, ovvero quello di prevedere degli elementi che favoriscono il movimento delle persone. L’elemento più semplice sarebbe quello di prevedere una palestra o uno spazio dove vengono effettuati dei corsi; la vicinanza e la disponibilità rispetto al tempo disponibile delle persone (ad esempio possibilità di usufruirne in pausa pranzo o prima di iniziare il lavoro) può incentivare le persone a fare movimento.
Se non sufficiente, si potrebbe incentivare l’uso delle scale. In edifici nuovi, un criterio di buona progettazione in tal senso è quello di posizionare le scale in una posizione visibile dall’ingresso e dai piani, in modo di indirizzare (anche visivamente) le persone all’uso delle scale piuttosto che degli ascensori. Se poi le scale presentano un valore estetico importante, sono ben illuminate (magari anche con elementi vetrati verso l’esterno) sicuramente risulteranno più usate.
Per gli edifici esistenti, in cui spesso le scale sono le stesse che vengono usate in emergenza, il tema diventa più complesso, in quanto le scale potrebbero essere interne e chiuse da muri di calcestruzzo. Si può comunque intervenire, ad esempio con accorgimenti estetici, ma soprattutto rendendole facilmente individuabili. Ovviamente per poterle individuare occorre un’adeguata cartellonistica, che ne indichi la posizione e possibilmente includa messaggi incentivanti (in questo caso occorre lavorare maggiormente sull’aspetto psicologico). Per migliorarne l’estetica le soluzioni sono diverse, ma una che mi affascina è quella di immaginare una decorazione; in un progetto ci si era immaginati un contest tra studenti di licei artistici per realizzarla.
Tra l’altro l’uso delle scale porta anche un risparmio energetico nel consumo degli ascensori!
Infine, c’è un elemento molto semplice nella realizzazione del layout interno degli uffici, ovvero quello di avere spazi con differenti funzioni e usi per potersi muovere durante la giornata, come una phone boot dove effettuare le chiamate (magari in piedi), un tavolo riunioni alto con sgabelli, spazi con divanetti o altre sedute per rilassarsi.
L’ultimo ambito su cui si può agire dipende dalle aziende, ovvero quello di avere delle politiche che incentivano le persone a fare movimento. Anche in questo caso c’è una soluzione evidente, ovvero quella di fornire convenzioni e sconti ai dipendenti per palestre o altre attività sportive.
Esiste però un altro aspetto, ovvero quello di creare delle iniziative per promuovere il movimento. Alcune idee sono legate a challenge interne tra i dipendenti (magari di differenti unità produttive o sedi) con iniziative legate al movimento. Visto che ormai quasi tutti hanno un contapassi sul telefono, potrebbe essere sul numero di passi fatti in un mese. Oppure sui chilometri percorsi in bicicletta, o ancora incentivando i dipendenti a partecipare a gare o competizioni sportive (es. maratone cittadine).
E magari, arricchendo la challenge con un premio per i vincitori e una adeguata visibilità, così che possa spingere gli altri team a migliorare nell’edizione successiva.
E infine, una riflessione per coloro che praticano già attività sportiva in maniera regolare e ne hanno la possibilità, perché non prevedere spazi per permettere loro di andare e tornare dall’ufficio con la bicicletta o a piedi (come deposito per bici o abbigliamento e spogliatoi)?