L’arredo ufficio è sempre più internazionale
Sono le nuove acquisizioni a guidare lo sviluppo del settore
Secondo i risultati dell’ultimo rapporto CSIL “The European Market for Office Furniture” la produzione di arredi ufficio nel 2018 è cresciuta del 2,4% raggiungendo un valore complessivo di poco superiore a 9 miliardi di euro. Si tratta della seconda miglior performance registrata nell’ultimo quinquennio. Va sottolineato come la progressione del settore si attesti su livelli decisamente differenti a seconda dell’area geografica di riferimento. Le buone performance di Germania, Spagna, Austria e Italia sono state di molto attenuate dall’andamento negativo di Francia, Belgio, Svezia e Svizzera, pertanto l’intera Europa dell’Ovest (Europe 17) è cresciuta di 1.6 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Dall’altra parte, le crescite di Polonia e Repubblica Ceca hanno spinto i mercati dell’Europa dell’Est oltre il 6%.
L’apertura al commercio internazionale è ancora aumentata visto che il trend dell’export (+5.5%) è stato superiore a quello della produzione, e anche l’import (+7.4%) è cresciuto in maniera più accentuata del mercato interno. Oggi oltre il 40% degli arredi ufficio prodotti è destinato ai mercati internazionali.
Concentrazione di mercato e nuove acquisizioni
Ma c’è un aspetto ancor più rilevante che sta modificando la traiettoria di sviluppo del settore ufficio, e si tratta del costante aumento della concentrazione del business. Oggi le prime 20 aziende Europee detengono il 46% della quota di mercato, ben 7 punti percentuali in più rispetto a cinque anni fa. Gli equilibri competitivi sono ormai legati al panorama europeo nel suo insieme e alla volontà delle principali aziende di differenziare il proprio portafoglio prodotti. Basti osservare le due acquisizioni effettuate dal gruppo polacco Nowy Styl nei primi mesi del 2019 con l’acquisto dello specialista tedesco in sedute per aeroporti Kusch+Co e successivamente del produttore francese di arredi per ufficio Majencia. La differenziazione di prodotto, soprattutto verso l’arredo residenziale/contract, ha indirizzato anche altre importanti operazioni come: Steelcase-Orangebox, Herman Miller-HAY e Knoll-Muuto.
Ma le ultime novità su questo fronte ci portano a pensare che in futuro la partita non sarà più solamente giocata da attori europei, ma ben presto si affacceranno sul nostro mercato le grandi aziende asiatiche. Il primo passo è stato fatto in giugno 2019 dal gruppo cinese Henglin, (produttore leader di sedute per ufficio), che ha acquisito lo storico marchio svizzero Lista Office.
Caute aspettative di crescita
Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale, l’area euro crescerà dell’1.3% nel 2019 e del 1.5% nel 2020, con un evidente ritocco al ribasso rispetto a quanto previsto alla fine del 2018. Anche Euroconstruct ha sottolineato che le incertezze legate al processo di negoziazione per la Brexit finiranno per avere un peso rilevante sull’andamento delle costruzioni di nuovi uffici. Tuttavia, l’istituto prevede una crescita sostanzialmente invariata rispetto al livello attuale che di per se è una buona notizia. Sulla base di tali premesse CSIL prevede una crescita della produzione europea di arredi ufficio a prezzi costanti di poco superiore all’1% sia per il 2019, sia per il 2020.
Le ricerche CSIL nel settore del mobile per ufficio dell’anno 2019 includono:
• “The European market for office furniture”
• “The office furniture market in China and Asia-Pacific”
• “The office furniture market in India”
• “Office furniture features
and workplace trends 2019-2020: a dealer point of view”
• “Office furniture:
the world market outlook”
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