Smart Building Conference
Quando l’edificio diventa connesso e intelligente: opportunità e ostacoli
L’ultima edizione della Smart Building Conference, organizzata da Soiel International a Milano, descrive l’edificio intelligente come struttura capace di interagire con gli occupanti e con gli edifici circostanti. Un edificio dove tecnologie, soluzioni e applicazioni permettono di gestire al meglio e in modo continuativo gli spazi, garantendo ambienti confortevoli, salubri e sicuri per coloro che vi abitano, vi lavorano o frequentano il building.
Nello Smart Building la gestione continua ed efficiente contribuisce significativamente agli obiettivi di sostenibilità posti dalle direttive europee, favorendo l’ottimizzazione dell’utilizzo degli impianti tecnologici, come riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e oscuranti, senza trascurare il comfort negli ambienti interni.
Non solo, il monitoraggio continuo e l’analisi dei dati, consentiti dall’evoluzione dei sistemi basati sull’Internet of Things (IoT) e da piattaforme ottimizzate corredate di intelligenza artificiale, forniscono informazioni a valore per l’attività di progettisti, general contractor, proprietari e facility manager per una progettazione e gestione ottimale degli edifici e degli spazi di lavoro.
Anche sul fronte della progettazione dei sistemi di sicurezza e del controllo flussi lo Smart Building permette di ottenere importanti benefici, sistemi innovativi di gestione e rilevazione eventi basati sull’AI e tecnologie di autenticazione innovative, unificate tra loro, favoriscono infatti una chiara lettura degli eventi.
Attenzione a non fare l’errore di pensare che lo Smart Building sia necessariamente un edificio moderno di recente costruzione, in quanto le funzioni smart sono applicabili a edifici esistenti senza interventi particolarmente invasivi, selezionando le tecnologie più adatte in relazione ai limiti strutturali e agli obiettivi di progetto.
Ma sebbene i vantaggi dello Smart Building siano ormai chiari e certificabili il mercato stenta a decollare. Emerge infatti dalla ricerca condotta da ANIE che a fine 2023 gli impianti degli edifici non residenziali dotati di BACS (Building Automation and Control System) e BMS (Building Management System) erano solo il 2,1%. Le ragioni sono in parte riconducibili a politiche che hanno incentivato principalmente i sistemi passivi di efficientamento degli edifici e in parte a fattori culturali.
Dal Rapporto Strategico 2024 della Community Smart Building, piattaforma multistakeholder promossa da The European House-Ambrosetti, emerge inoltre come il concetto di Smart Building sia ancora poco conosciuto tra gli italiani. Le principali barriere alla riqualificazione smart sono i costi, la difficoltà di accesso agli incentivi e i lunghi iter autorizzativi.
A delineare il quadro descritto professionisti del mondo associativo e del progetto a cui hanno fatto eco le tavole rotonde con le aziende dell’offerta finalizzate a restituire lo stato dell’arte delle soluzioni. Di seguito gli spunti emersi.
Talk
Le architetture per la transizione digitale ed energetica al servizio delle persone
Dario Sala, consigliere e socio fondatore di SBA ITALIA
Negli smart building, siano essi edifici a uso ufficio, alberghiero, produttivo, residenziale o con destinazioni d’uso variabili nel tempo, la tecnologia svolge un ruolo di primo piano nel soddisfare le esigenze di bilanciamento, tra risparmio energetico, sostenibilità e user experience.
Sistemi interoperabili, standard e cyber-sicuri contribuiscono, non solo all’automazione dell’edificio, ma anche alla sua gestione attraverso tutto il ciclo di vita. Si tratta inoltre di sistemi che possono fornire informazioni importanti a occupanti e gestori, informazioni sull’operatività dell’ambiente, contribuendo a una maggiore consapevolezza dell’utilizzo degli spazi e del funzionamento degli impianti. A livello di architettura di sistema, una visione completa include sia l’edificio, sia un gruppo di edifici (quartiere) e ovviamente le Smart Cities, declinando la capacità di interazione ovvero di disponibilità dei dati in scambio in base alle esigenze delle persone ovvero di chi gestisce e di chi vi abita e/o lavora.
All’interoperabilità, alla connettività completa va aggiunto il concetto di ‘predisposizione’, fondamentale nello smart building per garantire l’adattabilità delle applicazioni per tutto il ciclo di vita dell’edificio.
Per operare in maniera corretta e aperta al futuro, l’edificio richiede un’infrastruttura digitale veloce. La connettività è quindi un elemento importante sia per la quotidianità dell’azione della building automation smart, sia per la condivisione, sicura e dedicata di dati che diventano informazioni rese disponibili per varie finalità di consuntivazione energetica, gestione degli spazi, safety, salubrità, e ovviamente sostenibilità.
Argomento importante sarà l’impatto del Gigabit Infrastructure Act recentemente approvato a livello Europeo che, peraltro, riconferma per certi aspetti la legislazione italiana relativa all’installazione dell’impianto multiservizio in nuovi edifici o profondamente ristrutturati.
Se lo SRI (Smart Readiness Indicator) è parte delle azioni del green deal e normative Europee recentemente aggiornate e quindi da implementare fino al concetto di NZEB si evidenzia la necessità, peraltro già applicata in altre nazioni per definire un criterio di valutazione della connettività.
La certificazione volontaria ampliata «creative commons»
R2S-Ready2Services, pensata da SBA, è costruita intorno a uno schema che descrive le risorse tecniche e organizzative da mettere in atto per sostenere la fin qui descritta transizione digitale dell’edificio. Un esempio è il R2S ready to service che valuta la connettività, l’architettura di rete, le attrezzature e le interfacce, la sicurezza digitale, la gestione e la disponibilità di servizi per la condivisione dei dati.
La maggior parte dei parametri fondamentali di cui sopra possono essere monitorati all’interno degli edifici, poiché sono gli hub dove transitano persone e merci e dove vengono usate risorse, come energia e acqua, e fra i quali si muovono i trasporti.
Smart Readiness Indicator (SRI), il nuovo indicatore di predisposizione all’intelligenza degli edifici
Biagio Di Pietra | Responsabile del Laboratorio Soluzioni Integrate per l’Efficienza Energetica | ENEA
La Direttiva EPBD 2018/844 ha introdotto uno schema comune facoltativo Europeo per valutare la prontezza all’intelligenza degli edifici tramite il nuovo indicatore “Smart Readiness Indicator”. Tale valutazione si basa su un esame della capacità di un edificio o di un’unità immobiliare di adattare il proprio funzionamento alle esigenze dell’occupante e della rete nonché di migliorare l’efficienza energetica e la prestazione complessiva.
La metodologia di calcolo dello SRI, come prevista dal Regolamento Delegato della Commissione Europea 2020/2155, si basa sulla valutazione di 9 domini tecnici dell’edificio, secondo sette criteri d’impatto.
La Direttiva EPBD, pubblicata lo scorso 8 maggio, prevede che entro il 30 giugno 2027 la Commissione Europea adotti un nuovo Regolamento Delegato prescrivendo l’applicazione dello SRI agli edifici non residenziali con una potenza nominale utile degli impianti termici superiore a 290 kW.
ENEA, oltre a presentare i primi risultati dello studio condotto sull’applicazione del nuovo indicatore al contesto edilizio nazionale, ha introdotto il progetto TunES (Tuning EPC and SRI instruments to deliver full potential), finanziato nell’ambito del programma LIFE 2021-2024 della Commissione Europea, il cui obbiettivo è sviluppare nuove politiche per una più efficace attuazione dell’Attestato di Prestazione Energetica e definire una strategia di integrazione con lo Smart Readiness Indicator (https://tunes-project.eu)
Strategie per una progettazione orientata all’efficientamento energetico attivo
Massimiliano Magri | Membro Gruppo Domotica e Automazione di Edificio | ANIE CSI
ANIE ha volto sondare il mercato tramite una società di ricerca per avere una fotografia dello stato attuale di implementazione dello smart building in Italia. Il risultato è chiaro: lo smart building in Italia ha un livello di automazione molto basso, perfino gli installatori dichiarano che gli impianti elettrici a livello 3 della CEI 64-8 sono solo il 5.3%. Gli impianti residenziali utilizzano la domotica solo nel 5.5% dei casi, ma la situazione peggiore è quella degli impianti non residenziali che dovrebbero essere trainanti rispetto a quelli residenziali. La ricerca ci dice che a fine 2023 gli impianti degli edifici non residenziali dotati di BACS (Building Automation and Control System) e BMS (Building Management System) sono solo il 2.1%.
Questo è dovuto al fatto che fino ad oggi per l’efficienza energetica sono stati scelti i sistemi di tipo passivo come isolamenti, infissi, ecc. Soluzioni premiate dagli incentivi fiscali.
Diventa dunque importante prendere in considerazione sistemi attivi come i BACS, che in maniera non invasiva sono in grado di far risparmiare sui consumi del 30% (fonte ISO 52120-1, studio Waide, e altri).
Inoltre, i BACS sono l’unica soluzione per gli edifici storici o vincolati.
Infine, i BACS sono l’elemento abilitante l’edificio a emissioni zero, come richiesto dalla recentissima direttiva EPBD recast 4 nota come “case green”.
Coordinare una produzione da rinnovabili con l’autoconsumo, ottimizzare la connessione alla rete e fornire allo stesso tempo il comfort richiesto senza BACS, significa chiedere all’utenza uno sforzo e un cambio comportamentale che richiederebbe generazioni per essere attuato. I BACS rendono automatiche tutte queste ottimizzazioni generando una situazione di mutuo beneficio sia per l’ambiente che per il portafoglio dell’utente.
Per un approfondimento sui BACS è disponibile gratuitamente la Guida ANIE qui.
Edifici esistenti
e smart building
Carlo Osnaghi | Technical Director | Deerns Italia
Il termine “Smart building” richiede una definizione condivisa. Secondo le più accreditate, statunitensi ed europee, un edificio smart è caratterizzato dalla capacità di interagire con i suoi occupanti e con l’ambiente circostante, al fine di ottimizzare le risorse e garantire un comfort e servizi ottimali.
Il concetto include ogni aspetto dell’edificio, ben oltre la regolazione degli impianti o l’integrazione con app dedicate ai più svariati usi. È ormai evidente come l’adozione di smart buildings sia cruciale rispetto agli obiettivi ambientali stabiliti da vari organismi governativi e sovranazionali, come quelli delineati nell’Agenda 2030.
Tuttavia, recenti sondaggi rivelano una scarsa consapevolezza sull’argomento, spesso ostacolata dal timore di costi proibitivi. È essenziale capire che l’impatto significativo dell’approccio “smart” deve includere anche gli edifici esistenti, che rappresentano la maggioranza rispetto ai nuovi progetti.
Una soluzione consiste nell’adozione di tecnologie wireless, poco invasive rispetto alle attività negli edifici. Tuttavia, non basta aggiungere gadget elettronici: è fondamentale effettuare un’analisi accurata delle caratteristiche del sito per sfruttarle al meglio e monitorare le prestazioni in un processo iterativo di tipo PLAN – DO – CHECK – ACT, in cui l’intelligenza artificiale può rivestire un ruolo decisivo.
Con un approccio integrato e lungimirante, gli smart buildings possono realmente costruire un futuro sostenibile e innovativo.
Opportunità e proposte d’azione per la trasformazione green e smart del parco immobiliare italiano
Giulia Tomaselli | Consultant Scenarios & Intelligence Department | The European House-Ambrosetti
La decarbonizzazione è un obiettivo centrale dell’Agenda strategica europea, con diverse iniziative e direttive, come il Green Deal, il pacchetto Fit for 55 e la Direttiva Europea Case Green, che mirano a ridurre le emissioni e i consumi energetici. In questo contesto, il settore edilizio è una leva fondamentale per ridurre le emissioni e i consumi energetici anche se ai trend attuali in Italia il settore non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti al 2050.
Come emerge Rapporto Strategico 2024 della Community Smart Building, una piattaforma multistakeholder che unisce business leader, rappresentanti delle Istituzioni e delle associazioni di riferimento per elaborare riflessioni e proposte d’azione per l’ottimizzazione della filiera degli Edifici Intelligenti.
Emerge inoltre come il concetto di Smart Building sia ancora poco conosciuto tra gli italiani, sebbene quasi la metà sia molto preoccupata per l’aumento dei costi di gestione degli edifici. Le principali barriere alla riqualificazione smart sono i costi elevati, la difficoltà di accesso agli incentivi e i lunghi iter autorizzativi.
L’efficientamento smart degli edifici potrebbe invece ridurre fino al 29% dei consumi energetici e fino al 24% delle emissioni di CO2, generando risparmi netti annuali stimati tra 17 e 19 miliardi di euro per le famiglie italiane. Investire nella riqualificazione degli edifici più vetusti potrebbe mobilitare investimenti per oltre 330 miliardi di euro potendo contare su una filiera estesa che include 35 settori e oltre 180 sotto-settori economici con circa 350 mila aziende coinvolte.
Per accelerare l’implementazione del concept di Edifici Intelligenti in Italia, la Community Smart Building ha identificato tre ambiti propositivi chiave: promuovere una revisione del sistema di incentivi, colmare il gap di competenze tecniche professionali e sviluppare iniziative di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini sui benefici degli Smart Building. Queste azioni mirano a facilitare la transizione verso edifici più efficienti e sostenibili, contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni e al miglioramento del benessere abitativo.
Tavola rotonda 1
Infrastruttura, controllo e nuovi servizi
Gestione intelligente ed automatizzata dell’infrastruttura di rete
Luca Lo Bue | Key Account Manager – Italy | Cambium Networks
I sistemi di gestione e controllo degli smart building convergono sempre di più verso la rete IP. Attraverso soluzioni per la gestione completa dell’infrastruttura, dalla fibra al wireless, è possibile automatizzare e semplificare il lavoro degli IT Manager, anche grazie all’ utilizzo dell’Intelligenza Artificiale
La diffusione dello Smart Working ha dato un’ulteriore spinta all’adozione di soluzioni per la Unified Communication & Collaboration (UCC).
Presupposto per un buon funzionamento di queste solazioni è la disponibilità di una rete capace di assicurare le performance, la facilità di gestione e la sicurezza necessarie. Cambium Networks ha presentato Cambium ONE Network for Enterprise, un framework che consente alle aziende e ai Managed Service Provider (MSP) di massimizzare l’efficienza nella gestione delle proprie reti attraverso un unico pannello di controllo.
Cambium ONE Network aiuta a semplificare le operazioni fornendo un’unica esperienza IT sicura e convergente, trasformando la rete da un insieme di parti disparate in un’architettura unificata. La piattaforma integra Wi-Fi, switching, sicurezza di rete, SD-WAN e infrastruttura fixed wireless esterna in un unico framework gestito da cnMaestro. All’interno di questo framework, gli amministratori gestiscono più elementi di rete, dall’edge al cloud, con visibilità, policy, sicurezza di rete e flussi di lavoro comuni per la risoluzione dei problemi. Questa piattaforma incentrata sulle applicazioni consente all’IT di automatizzare l’ottimizzazione delle esperienze di utilizzo degli utenti finali.
L’Intelligenza Artificiale applicata agli Smart Building
Roberto Golfari | Account Manager & Data Center Manager Italia | Honeywell
Il futuro degli edifici intelligenti è stato illustrato attraverso un caso applicativo reale su una Torre di un importante Centro Direzionale nel quale la funzionalità della piattaforma Software integrata “Honeywell Optimizer Suite”, completa del modulo di Machine Learning di Ottimizzazione Energetica, ha permesso di ottimizzare i costi energetici e di manutenzione, stabilendo un nuovo standard per le progettazioni e realizzazioni di Smart Building.
L’Intelligenza Artificiale è oggi una realtà applicabile nella Building Automation e permette l’elaborazione automatica di modelli di performance su ogni apparato HVAC, sia per nuove realizzazioni che su revamping di Impianti esistenti. Le soluzioni di gestione degli edifici di Honeywell garantiscono automazione, efficienza e controllo immediati. Sicure e altamente scalabili, sono adatte a edifici di tutte le dimensioni e aiutano a raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, benessere degli occupanti e sostenibilità.
Proposte che si applicano a vari settori verticali tra cui Retail, Data Centre, Sanità, Edifici Commerciali, Istruzione, Infrastrutture critiche.
La presentazione di un Case Study ha permesso di dimostrare come l’integrazione dei vari sistemi, all’interno di un edificio esistente, contribuisce a un notevole risparmio energetico e alla riduzione dei costi per fermi impianti; il monitoraggio continuo e l’analisi dei dati permettono infatti di effettuare interventi mirati e quindi una manutenzione predittiva; si riduce l’impronta di carbonio in un’ottica di sostenibilità e ultimo, ma non ultimo, viene garantito il comfort degli occupanti.
Safety e la security nello smart building
Chiara Ferrari | Marketing Specialist | Aikom Technology
Marco Delogu | IT Channel Account Manager | Motorola Solutions Italia
Ogni edificio intelligente necessita di una connessione stabile e sicura, sia interna che esterna, su cui si basano i sistemi di sicurezza. Per garantire la protezione delle persone e delle risorse, è fondamentale disporre di un sistema integrato che includa telecamere di sorveglianza, controllo accessi, sensori ambientali e comunicazioni vocali.
Aikom Technology ha messo in evidenza come le tecnologie che distribuisce siano essenziali per costruire un’infrastruttura di rete affidabile, che comprende sia soluzioni indoor che outdoor, alla base di ogni Smart Building.
La proposta dell’azienda si arricchisce con il Safety & Security Ecosystem di Motorola Solutions presentato nel corso della tavola rotonda da Marco Delogu, un sistema integrato che include telecamere di sorveglianza, sistemi di controllo accessi, sensori ambientali e sistemi di comunicazione vocale. Questo ecosistema è progettato per garantire la massima sicurezza delle persone e delle risorse all’interno dell’edificio.
Per gestire le comunicazioni in ambienti complessi, sono stati inoltre illustrati i sistemi interfonici di Commend, tecnologie che non solo migliorano la sicurezza, ma anche l’efficienza e la gestione degli Smart Building.
L’Artificial Intelligence of Things a supporto delle certificazioni ambientali
Ernesto Lombardi | CEO & Founder | iComfort
L’AIoT (Artificial intelligence of Things) può fornire gli strumenti necessari per monitorare, analizzare, ottimizzare e documentare le prestazioni ambientali di un qualsiasi edificio, facilitando la gestione delle certificazioni ambientali (LEED, WELL e BREEAM). Diverse tecnologie integrate tra di loro a basso costo possono migliorare le performance del building e generare un ambiente confortevole per gli utenti e semplificare il lavoro di gestione dei responsabili del building (sicurezza, safety, facility, hr, etc.)
Durante la Smart Building Conference, iComfort ha illustrato il proprio contributo nella gestione intelligente degli edifici, mettendo in luce innovazione e sostenibilità. Nel corso dell’intervento è stato dimostrato come l’integrazione dell’AIoT possa supportare le certificazioni ambientali e migliorare le performance degli edifici.
Con oltre 450.000 m² di aree monitorate e 9.000 sensori gestiti in tempo reale, iComfort offre soluzioni che creano Digital Twin per ottimizzare costi, sicurezza, efficienza energetica e user experience.
Un ruolo cruciale nell’ottimizzazione dell’uso degli spazi è svolto dall’intelligenza artificiale. Attraverso l’analisi in tempo reale e storica dell’occupazione, le aziende possono gestire in modo efficiente uffici, fabbriche e cantieri.
Il monitoraggio continuo dei consumi energetici favorisce risparmi significativi e riduce il carbon footprint. L’analisi dei dati permette di identificare inefficienze e ottimizzare le risorse, supportando l’ottenimento di certificazioni di sostenibilità come LEED e BREEAM.
Oltre all’integrazione con BMS e altri sistemi di controllo, le soluzioni AI di iComfort offrono funzionalità di digital signage e il motore proprietario “ANIMA”, l’AI concierge, che facilita la gestione e la pianificazione della giornata lavorativa.
Il sistema di iComfort integra più di 120 tipi di sensori e utilizza AI per monitorare qualità dell’aria, rumore, luminosità e umidità, migliorando benessere e produttività. Queste tecnologie supportano la transizione verso l’Industria 4.0.
Tavola rotonda 2
Performance, benessere e user experience
Le 4C del modern workplace
Giuseppe Farina | Interaction Design Lead | Far Networks – farBooking
Le nuove dinamiche di lavoro si riflettono nella ristrutturazione degli spazi in cui si svolge l’attività lavorativa. Un approccio all’avanguardia al concetto di modern workplace, si basa sulle 4C: Connesso, Condiviso, Collaborativo e Confortevole.
Ma come questi pilastri si concretizzano nei moderni smart building? Come è possibile unire soluzioni tecnologiche e architettoniche per migliorare l’esperienza dei dipendenti? E quali elementi sono imprescindibili per creare un ambiente lavorativo dinamico e accogliente, capace di favorire il benessere e la produttività dei collaboratori?
È fondamentale una rete veloce e sicura, per una connessione, ma anche interconnessione tra le persone, le risorse e gli spazi, per favorire la condivisione di idee e tempo e la collaborazione tra dipendenti in presenza, da remoto e in modalità ibrida, in spazi lavorativi di qualità
La piattaforma Enterprise farBooking migliora l’organizzazione lavorativa e semplifica l’Employee Experience, essendo una soluzione modulare e scalabile che si adatta alle esigenze di ogni realtà aziendale. La soluzione mette al centro non solo le persone con le proprie abitudini e peculiarità, ma anche le aziende, consentendo personalizzazioni in base alle policy interne e integrazioni verso sistemi di building management e building automation.
Tra le novità di farBooking, la nuova gestione delle mappe interattive, grazie alle integrazioni con planimetrie dwg o geojson basate su linee guida degli standard BIM IFC, minimizzando le attività di creazione e aggiornamento delle mappe; e l’integrazione con sensori che misurano la qualità dell’ambiente e aiutano a ridurre i consumi energetici.
• Dai dati al valore: le evoluzioni in ambito Smart Building
Guido Cannavicci | Esperto di tecnologie innovative, Responsabile Commerciale | Gruppo Harpa – Aircare
Il dato di campo (IoT) è un elemento strategico negli edifici intelligenti. In particolare, può portare vantaggi su tre aspetti cruciali: la qualità dell’aria, l’efficienza energetica e l’occupazione degli spazi.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i sensori IoT permettono monitorare in tempo reale livelli di CO2, umidità e particolato, garantendo un ambiente più salubre. La disponibilità di dati accurati permette infatti interventi immediati a beneficio del benessere degli occupanti.
Sul fronte dell’efficienza energetica, i dati raccolti dai dispositivi IoT favoriscono l’ottimizzazione delle risorse energetiche. Attraverso l’analisi dei consumi, è infatti possibile identificare sprechi e implementare soluzioni di risparmio energetico, riducendo sia i costi, sia l’impatto ambientale.
Infine, è importante monitorare l’occupazione degli spazi e l’utilizzo delle aree all’interno degli edifici. Sensori di presenza e dati aggregati forniscono una visione chiara sull’uso degli spazi, permettendo una gestione più efficiente e flessibile. Questo approccio non solo migliora la produttività, ma contribuisce anche a creare ambienti di lavoro più adattabili alle esigenze degli utenti.
In sintesi, l’integrazione del dato di campo tramite IoT è fondamentale per lo sviluppo di edifici intelligenti, migliorando qualità della vita, efficienza operativa e gestione degli spazi.
Mettere le persone al centro con le hybrid working platform
Paolo Bonetti | Responsabile Marketing dell’Area Multimedia & Workspaces | VarGroup
L’evoluzione del lavoro – in sede, in smart e dai clienti – amplifica le sfide delle aziende. È necessario dunque superare il concetto di semplice prenotazione di asset per organizzare al meglio il lavoro personale e in team e, contemporaneamente, sfruttare al meglio i dati sull’utilizzo degli spazi, leve di governance per HR e Facility.
La nuova versione Space Booking 4 è concepita da Var Group per offrire una soluzione, completa e disruptive, per organizzare ogni aspetto del lavoro ibrido in modo semplice e intuitivo. La filosofia alla base è mettere la persona al centro. In un’epoca in cui il confine tra lavoro in ufficio e lavoro remoto è sempre più sfumato, questa piattaforma offre un’esperienza d’uso naturale e intuitiva.
Sviluppata con tecnologie all’avanguardia come React e React Native, la piattaforma è completamente cloud-based, assicurando un accesso continuo e sicuro da qualsiasi luogo.
Non solo, Space Booking 4 fornisce dati utili e dettagliati tramite dashboard avanzate che permettono a HR e Facility Manager di prendere decisioni informate basate su dati concreti.
Gestione correlata di eventi e autenticazione sicura mobile to mobile
Ludovico Paveri Fontana, Amministratore Delegato di GSG International
Con l’aumento della domanda di soluzioni di sicurezza integrate, le organizzazioni cercano piattaforme in grado di unire vari sistemi come il controllo accessi, la videosorveglianza e la gestione degli eventi. Questo migliora l’efficacia delle misure di sicurezza e semplifica la gestione operativa.
GSG International e Genetec, partner da oltre 20 anni nel mercato della sicurezza, hanno discusso di innovazioni e di come Mission Control di Genetec risponda alle esigenze degli edifici intelligenti. Si tratta infatti di un sistema avanzato di gestione delle situazioni che consente di coordinare e rispondere agli eventi di sicurezza in modo efficace. Con interfacce intuitive, la piattaforma unifica la gestione degli eventi, automatizza i processi di risposta e garantisce connettività illimitata, adattandosi rapidamente alle tecnologie future.
Un esempio significativo di innovazione è il Predictive QR Code, sistema brevettato di autenticazione che, a differenza di un QR Code statico, che può essere facilmente copiato o scambiato, cambia ogni 500 millisecondi e la sua validità scade a ogni cambiamento.
Questo codice, che funziona senza connessione Internet, rappresenta una tecnologia mobile to mobile sicura che, all’interno di uno Smart Building, regola l’accesso alle diverse aree e ai servizi, come parcheggi e palestre. Tutti i Predictive QR Code possono essere raggruppati in un unico wallet, una mobile app che trasforma l’esperienza utente, bilanciando sicurezza, praticità e comfort.
Case study
Smart Building: innovazione e sostenibilità nel futuro degli immobili di Intesa Sanpaolo
Con oltre 4 milioni di metri quadri di patrimonio immobiliare e 4.000 immobili, il Gruppo Intesa Sanpaolo è uno dei maggiori gestori del settore in Italia. Di questi, circa 500.000 mq sono occupati da 60 grandi edifici, tra cui due grattacieli, tre Data Center, quattro musei e le sedi del Gruppo a Milano, Torino, Napoli, Roma e in altre importanti città italiane.
“Nel 2019 il Gruppo avvia il progetto Smart Building, rivoluzionando la gestione dei grandi immobili attraverso la tecnologia per ottimizzare i consumi energetici e rendere l’uso degli edifici più sostenibile – racconta Luca Tedesi, Direttore della Direzione Immobili e Logistica –. L’obiettivo iniziale era una riduzione del 10% dei consumi. Oggi, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate come l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale (AI), abbiamo superato questo obiettivo, riducendo i consumi energetici di oltre il 20%, con un risparmio superiore a 10 milioni di euro, attualizzati agli aumenti dei consumi energetici”.
Specifica Michele Candeo, Senior Director del Program Management: “Per raggiungere questi risultati, abbiamo costruito una piattaforma tecnologica capace di integrare tutte le tecnologie presenti nei grandi. Parliamo di circa un milione di punti di misura e controllo. Sono stati aggiornati i sistemi software e dispositivi, integrate le reti tecnologiche per centralizzare i sistemi, garantendo al contempo la sicurezza. La piattaforma su cloud centralizza tutte queste informazioni e costruisce su questi dati i modelli digitali degli edifici, consentendoci di conoscerne ogni aspetto”.
“Il progetto Smart Building – approfondisce Gioacchino Stoppa, Head of Data Control Room Immobiliare – è frutto di una collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Microsoft, sviluppato dal team della Direzione Immobili e Logistica. Dal 2022, abbiamo integrato il mondo IoT con i processi aziendali, utilizzando circa 80 pipeline giornaliere per gestire l’occupazione degli spazi, la progettazione degli spazi, i processi di manutenzione, la gestione dei costi e degli incidenti/ticket. Questo è stato possibile grazie a ulteriori acceleratori tecnologici come il process mining, il machine learning e l’AI generativa. Strumenti che hanno generato una forte accelerazione nell’adozione del progetto, coinvolgendo diverse funzioni aziendali come Risorse Umane, IT e la gestione dei costi. La logica data-driven dello Smart Building ha promosso un uso più responsabile degli immobili. Ogni immobile ha caratteristiche uniche, che sono state mappate e analizzate per ottimizzare l’uso degli spazi. L’analisi predittiva e l’AI ci supportano nell’energy forecasting e nell’analisi dei processi”.
Smart Building per gli obiettivi di sostenibilità
Roberta Albini | Head of Sustainable Investing Management Southern Europe Region | Generali Real Estate Smart Building per gli obiettivi di sostenibilità
Nel contesto attuale, la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico degli edifici rappresentano sfide cruciali per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e per la riduzione dei consumi. Generali Real Estate ha testato diverse tecnologie di automazione e gestione energetica su edifici esistenti del terziario dotati di impiantistica non recente ottenendo risparmi energetici significativi in breve tempo e con investimenti contenuti. L’esperienza ha dimostrato l’importanza di definire parametri di monitoraggio adeguati e la necessità di ripristinare la completa funzionalità dei sistemi di controllo esistenti. I risultati ottenuti con l’uso di piattaforme di Energy Management collegate a BMS ed eventualmente integrate con sensoristica ad hoc, dimostrano che soluzioni personalizzate possono portare a risparmi energetici significativi, tra il 20 e il 30%. La chiave del successo di questi pilota è stata la collaborazione tra Energy Manager e manutentori nell’interfaccia con i sistemi di automazione utilizzati. Inoltre, la flessibilità e l’integrabilità con vari tipi di BMS e sensori IoT emergono come fattori chiave per la scalabilità di tali soluzioni. Questa esperienza dimostra che le soluzioni di automazione in grado di adattarsi alle diverse esigenze degli inquilini e alle specificità degli impianti, oltre a garantire l’efficientamento energetico, possono costituire il traino per l’introduzione graduale di altre applicazioni di smart-building.