Via libera al bianco per le scrivanie ufficio
La nuova norma UNI/TR 11654:2020 modifica i requisiti di riflettanza che di fatto impedivano l’uso del colore bianco negli arredi per ufficio
Nel mese di gennaio è entrata in vigore la norma UNI/TR 11654:2020 “Mobili per ufficio – Capitolato tecnico tipo per la fornitura di scrivanie e tavoli da ufficio, mobili contenitori e schermi per ufficio” che va a sostituire la UNI/TR 11654:2016 e tiene conto dell’evoluzione della normativa di riferimento citata nel documento.
Il rapporto tecnico in essa contenuto costituisce una guida per la stesura di capitolati tecnici per la fornitura di mobili per ufficio. Si applica alla fornitura di scrivanie, tavoli da lavoro, tavoli per riunione, mobili contenitore e schermi per ufficio. Non si applica invece alle forniture di sedute per le quali è stato pubblicato l’UNI/TR 11653:2020 il 5 marzo 2020
. La novità più importante della norma appena pubblicata risiede nel fatto che la Commissione UNI/CT028 “Mobili” GL 05 “Requisiti”, di cui sono membro, ha deciso di recepire un’importante richiesta del mercato che chiedeva di modificare gli stringenti requisiti di riflettanza che di fatto impedivano l’uso del colore bianco negli arredi per ufficio.
Un po’ di storia per comprenderne la portata
Il Decreto Ministeriale del 2 ottobre 2000 “Linee guida d’uso dei videoterminali” (art. 56, comma 3, decreto legislativo n. 626/1994), prescriveva che il piano di lavoro (scrivania) dovesse:
a) avere una superficie sufficientemente ampia per disporre i materiali necessari e le attrezzature (video, tastiera, ecc.), nonché consentire un appoggio per gli avambracci dell’operatore davanti alla tastiera, nel corso della digitazione;
b) avere una profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo, tenendo presente che schermi di grandi dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondità;
c) avere il colore della superficie chiaro, possibilmente diverso dal bianco, e in ogni caso non riflettente;
d) essere stabile e di altezza, fissa o regolabile, indicativamente fra 70 e 80 cm;
e) avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e la movimentazione degli arti inferiori e per infilarvi il sedile.
La Commissione UNI Mobili, al fine di rendere oggettivi i requisiti necessari, stabilì che una scrivania potesse essere dichiarata conforme al Decreto, quando era conforme ai seguenti requisiti:
1. Requisiti generali di progettazione: Conformità alla norma UNI EN 527-2
2. Requisiti dimensionali: Conformità alla norma UNI EN 527-1
3. Requisiti di riflessione e colore del piano di lavoro per scrivanie per uso videoterminale
4. Riflessione speculare della superficie 45 unità: Conformità alla norma UNI 11190:2006 – Metodo di prova UNI EN 13722
5. Riflettanza della superficie 15 ≤ Y-σ e Y+σ ≤ 75: Conformità alla norma UNI 11190:2006 – Metodo di prova UNI EN 13721
Successivamente il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, nell’allegato XXXIV confermò che il piano di lavoro dovesse avere una superficie a basso indice di riflessione, senza però entrare nel merito della riflettanza.
Ma nel corso degli anni, il limite imposto per la riflettanza della superficie, che di fatto impedisce l’uso del colore bianco, si è dimostrato in conflitto con le esigenze di un sistema in rapida evoluzione, che stava assimilando i principi dello Smart Working, ovvero stava ripensando le modalità con cui si svolgono le attività lavorative, mettendo al centro il benessere del lavoratore.
Sempre più progettisti, designer e architetti avrebbero voluto utilizzare il colore bianco per i piani di lavoro, non ritenendolo per nulla dannoso, sia perché lo sguardo del “videoterminalista”, termine ormai obsoleto, è focalizzato sullo schermo, sia perché l’aumento della luminosità influisce positivamente sull’umore. Oltretutto il design nordico ci ha abituato ad ambienti bianchi, che evocano semplicità ed eleganza.
Le nuove disposizioni
La nuova UNI/TR 11654, venendo incontro alle esigenze del mercato, ma sempre nel rispetto della salute e della sicurezza del lavoratore, ha eliminato l’obbligo che la riflettanza della superficie (prevista dalla norma UNI 11190:2006) debba essere compresa tra 15 ≤ Y-σ e Y+σ ≤ 75, quando misurata con il metodo della norma UNI EN 13721. In questo modo il cliente e il progettista sono finalmente liberi di poter scegliere il colore dei piani, a patto che sia rispettato il limite di 45 unità della riflessione speculare della superficie, quando misurata con il metodo della norma UNI EN 13722.