Nuovi luoghi di lavoro: verso un modello ibrido
Mylia presenta il White Paper “Re-Designing the Workplace”, un documento che ha l’obiettivo di analizzare l’impatto della pandemia sulla riorganizzazione degli spazi di lavoro
Realizzato da Mylia, brand di The Adecco Group che si occupa di formazione e sviluppo per individui e aziende, in collaborazione con AstraZeneca, Cariplo Factory e Alta Scuola Politecnica, il white paper “Re-Designing the Workplace” è un’analisi dell’impatto della pandemia da Covid-19 sulla riorganizzazione degli spazi di lavoro, che vengono ripensati in base alle nuove esigenze dei professionisti.
La prima parte del paper si focalizza sull’evoluzione delle abitudini e delle necessità di aziende e professionisti: per far fronte alle esigenze di salute e sicurezza imposte dalla pandemia da Covid-19, nel 2020, in Italia, l’83,3% delle imprese ha fatto ricorso al lavoro da remoto (dati Confindustria), scoprendone con il tempo i vantaggi per il business e per i dipendenti. Un cambiamento che ha portato a una “nuova normalità”, in cui la modalità ibrida – in presenza e da remoto – viene preferita per la sua capacità di massimizzare i benefici, pur senza sacrificare la produttività e l’aspetto relazionale. Il 76% dei lavoratori reputa, infatti, il mix tra lavoro in ufficio e lavoro da remoto la soluzione migliore da adottare post-pandemia e l’80% desidera mantenere maggiore flessibilità e un buon equilibrio tra lavoro e vita privata (Ricerca “Resetting Normal” condotta da The Adecco Group -edizioni 2020 e 2021).
Alla luce di questo contesto, la riorganizzazione degli spazi diventa un requisito fondamentale per mettere tutti i professionisti nelle condizioni di raggiungere risultati migliori, sentendosi sicuri e a proprio agio
Roberto Pancaldi, Managing Director di Mylia, ha affermato: “Il percorso di analisi svolto ha messo in luce come lo spazio di lavoro fisico mantenga, oggi, un ruolo fondamentale. Certamente, i cambiamenti avvenuti in questi ultimi anni ne hanno modificato forme e valenza, ma hanno anche fatto emergere quanto esso possa essere, ora come mai, luogo insostituibile di relazioni, di innovazione e di contaminazione, in una logica inclusiva e multidisciplinare”.
Case History Astra Zeneca
La seconda parte del white paper è dedicata ad un esempio virtuoso: il percorso di progettazione del nuovo Head Quarter di AstraZeneca presso il MIND, il distretto dell’innovazione che sta nascendo nell’area che ha ospitato Expo 2015, a Milano.
Lorenzo Wittum, AD AstraZeneca Italia, ha dichiarato: “La scelta di trasferire la nostra sede di AstraZeneca Italia all’interno di MIND persegue la nostra volontà di integrarci in un luogo ideale per la condivisone delle idee e dei progetti innovativi nel settore delle scienze della vita e delle città del futuro. Abbiamo aderito a 360° a questo progetto perché totalmente in linea con le nostre priorità di innovazione e ricerca a beneficio dei pazienti e di tutta la società e perché coerente con i nostri valori, per dare maggiore slancio al confronto in spazi accessibili, flessibili e funzionali alla condivisione e allo sviluppo di idee e prodromo all’innovazione.”
Il percorso di progettazione dei nuovi spazi aziendali, che ha visto la collaborazione tra Mylia, AstraZeneca, Cariplo Factory e Alta Scuola Politecnica, si è basato su una metodologia human centered – così da mettere al centro i reali bisogni dei lavoratori – e data driven, per mappare tali bisogni, nonché le relazioni esistenti all’interno dell’azienda e quelle da sviluppare.
Il Professor Emilio Paolucci, Director di Alta Scuola Politecnica, ha commentato: “Dopo la pandemia, gli spazi di lavoro vanno rimodulati e resi più flessibili per facilitare le relazioni lavorative, nel rispetto delle esigenze del personale e delle necessità organizzative delle aziende. In quest’ottica, il lavoro svolto in questo progetto ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’architettura, conciliando l’analisi dei dati con la creatività dei progettisti”.
Protagonista di tutte le fasi del processo è stata l’open innovation, un approccio all’avanguardia che ha saputo sfruttare e contaminare virtuosamente esperienze, idee e risorse, intessendo relazioni di valore per il conseguimento di questo risultato strategico.
A questo proposito Enrico Noseda, Chief Innovation Advisor di Cariplo Factory, ha affermato: “La pandemia ha accelerato drammaticamente il bisogno di innovazione e confermato che, anche nel nostro Paese, l’open innovation è uno strumento ormai maturo e funzionale alle priorità di trasformazione delle imprese. Il percorso di progettazione dei nuovi spazi di AstraZeneca è nato proprio da un progetto di open innovation, che ha saputo valorizzare le competenze di tutti i player coinvolti”.
Per visionare il whitepaper “Re-Designing the Workplace” è possibile consultare il link: https://www.mylia.com/wp-content/uploads/2022/05/ReDesigningTheWorkplace-def.pdf