La casa della musica

Funzionale, di carattere, ma soprattutto accogliente per dipendenti e artisti,
su queste basi si è fondata la progettazione della nuova sede di Sony Music Italia

Nel momento in cui la vecchia sede non era più in grado di rappresentare l’identità del brand e di supportare l’evoluzione del lavoro in un settore d’avanguardia come quello discografico – a causa di un layout frazionato, poco flessibile e privo di aree di condivisione e spazi per eventi – il management di Sony Music Italia inizia la ricerca di una nuova location. La scelta ricade su un edificio iconico progettato da Italo Rota all’interno Maciachini Business Center, distretto situato nella zona nord di Milano, caratterizzato da interventi architettonici di qualità e ben collegato con il centro città e alle principali arterie autostradali.
“Quando abbiamo deciso, seppur a malincuore, di lasciare la storica sede di Sony Music in zona Missori, ci siamo posti obiettivi precisi circa la nuova sede che doveva essere moderna ma funzionale, di carattere ma accogliente – racconta Corrado Filpa, chief operating officer di Sony Music Entertainment –. Una vera ‘casa della musica’ per le nostre persone e per gli artisti, in un contesto aziendale efficace ed efficiente. Nel briefing di progetto abbiamo quindi espresso l’esigenza di massimizzare l’efficienza organizzativa degli spazi, unitamente al concetto di ‘casa della musica’. Gli architetti di Cushman & Wakefield, a cui è stata affidata la progettazione degli interni, hanno compreso con rapidità le nostre esigenze declinando questi aspetti in ogni scelta progettuale: dalla reception alle postazioni di lavoro, dal Sony Music Club alla terrazza, ogni ambiente è frutto di questo percorso.
È stato un lavoro di squadra che, gestito con grande professionalità, ha portato a un risultato che riempie tutti noi d’orgoglio. Le persone in azienda inizialmente hanno percepito con diffidenza e preoccupazione il trasferimento dalla sede storica che rappresentava un punto di riferimento, seppur inefficiente e non in linea con l’evoluzione del business della musica. Oggi tutti apprezzano l’efficienza degli spazi, il lavorare insieme, le possibilità d’interazione e comunicazione… insomma la generale sensazione di ‘stare bene’.
Ultima tappa del progetto, a ottobre 2018, la realizzazione degli studi di registrazione RCA che stanno riscuotendo grande interesse e successo nella comunità artistica”.

Isole di lavoro custom made, con un’acustica ottimale

L’edificio, denominato MAC 10, è avvolto da un’ingegnosa struttura reticolare obliqua a losanghe in acciaio e vetro a protezione del volume vetrato che ospita gli uffici. Il forte carattere architettonico dell’edificio, unito al grande murale realizzato da Sony Music su via Imbonati, introducono a un ambiente di grande creatività.
Gli uffici, distribuiti su tre piani per una superficie complessiva di circa 2500 mq, sono caratterizzati da altezze disomogenee e dalla presenza di grandi vetrate che consentono il fluire della luce naturale, pur mantenendo la privacy del luogo di lavoro.
Il team di progetto – rappresentato da Lamberto Agostini, project supervision e da Maida Cattaneo e Pietro Dormia, interior design & project management – ha giocato su una continua compenetrazione tra spazi esterni e interni a partire dalla parete vetrata dell’ultimo piano che si apre verso la grande terrazza, favorendo l’organizzazione di eventi e presentazioni per la stampa, i clienti e il personale dell’azienda. Allo stesso modo gli spazi esterni del piano terra, il cui allestimento è stato completato con l’inserimento di piante di varie specie, offrono l’opportunità di momenti di relax e svago.
Nell’organizzazione del layout dei due piani adibiti all’operatività, 40 postazioni lavoro al piano terra e 60 al primo piano, i progettisti hanno invece puntato alla creazione di aree operative differenziate.
“Per rompere con la tradizione dell’open space ‘in batteria’ – sottolineano gli architetti di Cushman & Wakefield – è stato studiato un layout con postazioni di lavoro ‘custom made’ che si alternano creando delle isole. Tutti i cablaggi corrono attraverso spinewall che accolgono contenitori pensili colorati. A supporto delle aree operative gli spazi di collaborazione e le salette riunioni dotate di sistemi di prenotazione. La ricerca cromatica ha suggerito la scelta di colori neutri nelle aree operative con accenti di rosso arancio, giallo e blu a pavimento, mentre negli spazi di destinati alla comunicazione e collaborazione, sono stati alternati colori pastello e toni accesi, soprattutto negli arredi, per rendere gli ambienti interessanti e stimolanti”.
Colori naturali, tonalità calde e accenti dai colori vibranti intervallati a trasparenze con una grafica ricercata sono il risultato di un ambiente di lavoro funzionale e piacevole.
Il comfort acustico è stato una sfida per i progettisti che spiegano: “ottenere i livelli di isolamento acustico e fonoassorbenza che il cliente desiderava ha richiesto uno studio scrupoloso che ha obbligato l’impiego di particolari spessori nelle pareti verticali, l’installazione di controsoffitti speciali e di pannelli acustici sospesi di varie tipologie. Ma alla fine le aspettative, verificate strumentalmente, sono state rispettate e le soluzioni adottate si sono rivelate anche interessanti elementi decorativi”.
All’ultimo piano trova collocazione l’auditorium con un palco che rende possibili le performances estemporanee degli artisti. Originariamente l’involucro si presentava come una “lanterna” completamente vetrata, e pertanto inadeguata dal punto di vista acustico. Limite che è stato superato dai progettisti di Cushman & Wakefield con interventi di correzione acustica quali il rivestimento a soffitto in tessuto e l’inserimento di pannelli diffrattori acustici posti nello spessore dei montanti della facciata.
In contrasto con il fondale “dark” del palco, la scelta dei colori delle poltrone riconfigurabili ha privilegiato le tonalità calde del giallo senape e arancio, conferendo un effetto “vintage” con un risultato di insieme eccellente.
L’intervento si completa con la creazione al piano terra, in prossimità dell’ingresso, di uno studio di registrazione all’avanguardia. Un ritorno agli albori, che ricorda gli anni 70, quando le produzioni venivano realizzate in house.I progettisti di Cushaman & Wakefield hanno supervisionato il progetto che ha previsto una sequenza di ambienti afonici perfettamente disaccoppiati tra loro, con il sistema “box in box”, e completati con rivestimenti fonoassorbenti di fattura artigianale. Il colore dei tessuti e l’impianto di illuminazione a led colorati dimmerabili completano l’ambiente per fornire agli artisti un più adatto contesto di lavoro.
L’originalità delle finiture è completata dai diffrattori acustici in fibra di legno che ripropongono il logo di Sony Music: esempio di connubio tra funzione e decoro.



Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste