La tecnologia incontra il design
I nuovi uffici di Huawei sono stati progettati nel solco della connessione tra i valori dell’azienda e la città che la ospita. Il focus sulla tecnologia si rispecchia negli ambienti di lavoro improntati al concetto di smart office
Huawei, colosso cinese operante nel campo delle ICT che al di fuori dei confini nazionali trova in Europa il suo mercato più importante, è una realtà solida, strutturata e in continua espansione anche in Italia. Da qui la necessità di rinnovare i suoi uffici di Milano. “L’apertura di una nuova sede risponde non solo alle esigenze di crescita dell’azienda, che oggi impiega oltre 800 persone in tutta Italia, di cui l’85% locali, ma anche alla volontà di aprire le porte a operatori e aziende pubbliche e private, per conoscere e toccare con mano le innovazioni e le soluzioni ICT con cui ci proponiamo di continuare a contribuire alla digitalizzazione del Paese” ha affermato Thomas Miao, CEO di Huawei Italia. Una dichiarazione di intenti, che motiva e conferma una scelta precisa da parte di Huawei: investire in Italia e soprattutto su Milano. Per essere più precisi sul sistema territoriale, imprenditoriale e formativo che ruota intorno alla città, considerato non solo il motore dell’innovazione e dello sviluppo del Paese, ma anche un’importante vetrina, un luogo strategico per il rafforzamento e l’incremento delle relazioni con l’esterno.
Il layout e la filosofia del progetto
La nuova sede di Huawei si colloca all’interno l’Edificio A del Lorenteggio Business Village occupando il secondo e il terzo piano, per una superficie totale di circa 4.000 mq. Le persone impiegate sono circa 300.
La richiesta rivolta a Progetto CMR, società di progettazione integrata a cui è stato affidato l’incarico di disegnare i nuovi spazi, è stata quella di una sede operativa che avesse una valenza rappresentativa molto forte, dove fossero immediatamente riconoscibili l’identità, la visione e la capacità tecnologica dell’azienda.
Come dichiara Massimo Roj, AD di Progetto CMR: “Siamo partiti dall’idea che muovendosi all’interno dei nuovi uffici si potesse ritrovare la tecnologia e la potenza dell’innovazione che caratterizzano Huawei, contemporaneamente allo stile di Milano. Gli spazi sono fluidi, votati alla multifunzionalità in maniera dinamica e leggera: l’identità dell’azienda e quella della città si fondono all’interno dello spazio, rendendolo perfettamente riconoscibile e unico nella sua proposta”.
I progettisti hanno interpretato questa richiesta concentrandosi sui concetti di design e stile, e integrando nell’interior design alcuni dei simboli chiave della città meneghina.
“La volontà di coniugare l’immagine corporate dell’azienda alle caratteristiche del luogo che ospita gli uffici rende ogni sede Huawei nel mondo diversa dalle altre – chiarisce Katia Gentilucci, Project Leader di Progetto CMR –. Inizialmente, non è stato dunque semplice trovare il giusto criterio progettuale. È stato necessario approcciare la progettazione con una nuova mentalità, facendoci coinvolgere dalla cultura dell’azienda. Tre in particolare gli aspetti a cui era necessario dare forte visibilità: la tecnologia, la ‘riconoscibilità’ di Huawei, e la ‘riconoscibilità’ di Huawei a Milano. Temi affrontati ricercando una relazione equilibrata, sempre e comunque riconducibile al simbolismo tipico dell’azienda, tra la tecnologia divenuta parte integrante del concept generale, i colori e le forme degli allestimenti. Gli spazi acquistano così un’immagine stilistica definita e coerente, nei quali si fondono sia l’identità dell’azienda che quella della città”.
Il layout, compatto e lineare, è strutturato in maniera da separare la funzione rappresentativa da quella operativa: da una parte dunque lo showroom, l’Innovation, Experience and Competence Center (IECC), dove si può sperimentare la visione tecnologica di Huawei; dall’altra gli ambienti di lavoro improntati al concetto di smart office.
Lo spirito del progetto è ben esemplificato dalla reception situata al secondo piano. Due gli obiettivi dei progettisti: ‘impressionare’ il visitatore, portandolo da subito dentro il mondo di Huawei, e anticipare l’innovazione tecnologica sviluppata dall’azienda, più comprensibile all’interno dell’IECC. Connotano dunque il design della reception – che accoglie sia chi deve accedere agli uffici, sia clienti e visitatori interessati allo showroom – installazioni luminose a soffitto e a parete, la stilizzazione del Duomo di Milano che fa da sfondo all’area di attesa e arredi di design trasformabili in base alle esigenze. La tecnologia è protagonista dello spazio attraverso il grande ledwall scenografico e il monitor dell’area di attesa.
La bicromia del pavimento guida i visitatori e i dipendenti attraverso gli uffici e all’interno dello showroom come se fossero spazi cittadini, segnalando i punti di sosta e di aggregazione tramite grafiche che ricordano piazze, su cui sorgono delle installazioni colorate estetiche e funzionali.
L’Innovation, Experience and Competence Center
Lo showroom rappresenta il prosieguo dell’approccio adottato per la reception. Il risultato è uno spazio elegante che sa di innovazione, in cui la tecnologia, incorniciata da superfici sinuose, prende il sopravvento, in modo però ordinato, e accompagna il visitatore attraverso la scoperta del mondo Huawei.
Lungo il percorso espositivo – ‘aperto’ e organizzato in quattro sezioni (smart city; smart transportation; smart electricity grid; digital banking) – sono stati posizionati monitor e video-wall gestiti da un unico punto di regia. Conclude il percorso una zona esclusiva, destinata a incontri, riunioni e video-conferenze.
“All’interno dell’Innovation, Experience and Competence Center, dove è possibile non solo guardare, ma anche testare prodotti e applicazioni digitali avanzate, vengono spesso organizzati eventi, presentazioni e dimostrazioni rivolte ai clienti e ai partner – precisano i progettisti –. Era dunque necessario garantire la massima flessibilità per permettere la riconfigurazione degli spazi in funzione del tipo di evento e del numero di partecipanti. Non solo, in questo spazio di rappresentanza dove la tecnologia regna sovrana, ci siamo concentrati sul tema della ‘riconoscibilità’ di Huawei. Consapevoli di dover dare un’impronta estetica marcata, di sicuro effetto e capace di stupire il visitatore, abbiamo puntato sul contrasto tra la base neutra, di pareti e pavimenti, e accenti di colore, insieme alla riproposizione del logo in maniera non scontata e pedissequa. Le pareti, interamente bianche, sono realizzate in krion, un materiale composito di nuova generazione simile alla pietra naturale. Scelta che ha permesso di dare una continuità plastica al percorso e di conferire un aspetto scultoreo alle pareti stesse. La pulizia delle linee e l’essenzialità delle pareti è stata ingentilita da una serie di immagini grafiche che raccontano la visione futuristica dell’azienda. A pavimento la posa della moquette grigia e del vinilico bianco, riprende la sinuosità delle pareti, mentre a soffitto è stato realizzato un disegno articolato che si integra agli impianti senza stravolgerne l’assetto: così il controsoffitto a lamelle disegna forme organiche a partire dalle travi fredde esistenti, riproducendo i petali, tagliati e scalati, del logo di Huawei”.
Gli ambienti di lavoro
La presenza della tecnologia è evidente anche negli uffici, pur avendo un utilizzo e una funzione diversa: aiutare lo svolgimento del lavoro, migliorare la collaborazione tra colleghi e favorire modalità di lavoro alternative. Molti sono gli spazi di supporto a disposizione degli utenti all’attività lavorativa: sale riunioni e sale training riconfigurabili, salette circolari semi-aperte per piccole riunioni interne, postazioni non assegnate per i colleghi provenienti da altre sedi, insieme al centro-servizi, l’area ristoro e l’area fitness.
Negli open space, omogenei e lineari, sono stati adottati accorgimenti che ne rendono la percezione dinamica e vivace, a partire dalla selezione degli arredi, coloratissimi e diversi per tipologia e finiture.
Il tema della ‘riconoscibilità’ di Milano è stato sviluppato sotto forma di percorso anche negli uffici. Per rendere l’idea del percorso cittadino, i progettisti hanno disegnato una traccia ondulata a pavimento, utilizzando un cambio di cromia nella moquette, giocando cioè con due tonalità di grigio diverse. Questo ha consentito di vivacizzare l’impatto visivo generale e di creare una certa discontinuità negli ambienti, senza però imporre una separazione fisica; e, cosa non da poco, senza trattare il corridoio in maniera banale. Sulle pareti vetrate sono state applicate delle vetrofanie che, sotto forma di sagome stilizzate e puntinate, raffigurano i principali edifici e monumenti milanesi, incoraggiando una logica distributiva anche geografica. Questa logica è stata inoltre anche sottolineata dalla scelta di chiamare le sale riunioni con il nome della fermata della Metropolitana più vicina all’elemento rappresentato dalla vetrofania. Sono stati poi inseriti pezzi di arredo iconici, e quindi riconoscibili. Milano è infatti la città che, a livello mondiale, viene riconosciuta come capitale non solo della moda, ma anche del design. Infine, immaginando che attraversando metaforicamente Milano, ci si potesse ritrovare anche nelle piazze, sono stati predisposti gli ‘Huddle Spaces’, aree informali disponibili per meeting ma anche per momenti di socializzazione e confronto.
Un’esperienza progettuale, caratterizzata dalla ricerca di un’estetica forte a cornice di una tecnologia forte, che si ripeterà a breve con la realizzazione di altre sedi europee, tra cui quella di Roma.
“Siamo orgogliosi di aver lavorato a questo ambizioso progetto per Huawei” – aggiunge l’architetto Roj –.
Credo che il risultato ottenuto dimostri come progettare un ufficio non significhi semplicemente trovare la combinazione giusta di scrivanie per metro quadro, o il numero massimo di persone che può occupare un edificio. La pianificazione degli spazi di lavoro è per noi una disciplina olistica e multidisciplinare, che si traduce in una visione del luogo di lavoro più inclusiva e allargata, con l’obiettivo ultimo di garantire il massimo comfort possibile agli individui che occuperanno gli spazi”.