Migliorare il benessere e la produttività con la progettazione cromatica
Un progetto cromatico ben studiato può ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e persino trasformare l’atmosfera di interi reparti produttivi, come avvenuto all’interno dello stabilimento Vetropack, azienda leader nella produzione del vetro
Articolo a cura di MeM*
In un’epoca in cui la qualità dell’ambiente lavorativo gioca un ruolo sempre più centrale nella produttività e nel benessere dei dipendenti, la progettazione cromatica emerge come un elemento strategico. Con il contributo di MeM abbiamo coinvolto il professore Massimo Caiazzo, presidente di IACC Italia (Associazione Italiana consulente – progettisti del colore ETS), noto a livello internazionale per l’approccio scientifico e per le soluzioni cromatiche avanzate che integra nei suoi progetti. Oggetto dell’intervista l’intervento di riqualificazione cromatica all’interno dello stabilimento Vetropack, sviluppato con Nello Marelli, consulente colore, textile advisor, vice presidente IACC Italia.
Come emerge dalla chiacchierata un progetto cromatico ben studiato può ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e persino trasformare l’atmosfera di interi reparti produttivi. Con questa consapevolezza IACC Italia è impegnata nella diffusione nelle aziende italiane dell’importanza di progettare il colore in modo responsabile.
Come è iniziato il progetto cromatico all’interno dell’azienda Vetropack? Quali sono state le problematiche principali che la progettazione cromatica mirava a risolvere?
Il progetto cromatico per Vetropack è iniziato con un incontro tra me, Nello Marelli e il manager dell’azienda, Ruggero Spera, durante il quale abbiamo effettuato un sopralluogo presso lo stabilimento di Trezzano sul Naviglio. L’obiettivo era esaminare e definire le problematiche specifiche degli spazi. In seguito, abbiamo organizzato una riunione online con i vertici internazionali dell’azienda per presentare il resoconto del sopralluogo, evidenziando le criticità legate al clima cromatico e all’illuminazione degli ambienti di lavoro. Il clima cromatico e l’atmosfera luminosa dello stabilimento di Trezzano risultavano inadatti, causando affaticamento e perdita di motivazione tra i lavoratori. Questo ci ha permesso di gettare le basi per lo sviluppo del progetto del nuovo stabilimento a Boffalora sul Ticino.
Quali fattori ha considerato per migliorare il benessere dei lavoratori e come ha individuato le aree critiche?
Nel processo di progettazione cromatica il primo step ha riguardato la stesura di un profilo di polarità basato su un questionario a differenziale semantico, somministrato al personale dello stabilimento di Trezzano. Questo ci ha permesso di identificare obiettivi e criticità, fondamentali per il miglioramento dell’ambiente lavorativo. Uno dei principali aspetti affrontati è stato l’impatto dell’illuminazione, che presentava forti riverberi e bruschi passaggi tra luce e ombra, condizioni che contribuivano all’affaticamento visivo e a una percezione negativa dello spazio.
In particolare, nei reparti Forni e Controllo Qualità, le criticità erano evidenti: nel primo l’atmosfera era dominata da toni caldi come rosso e arancione, creando un forte senso di stress fisico e psicologico. Inoltre, l’elevato rumore richiedeva protezioni acustiche, rendendo difficile la comunicazione tra i lavoratori e generando isolamento. Le lampade obsolete contribuivano a un’illuminazione insufficiente, causando un effetto tunnel e aumentando la sensazione di oppressione.
Nel reparto Controllo Qualità, l’illuminazione era troppo debole e i colori degli ambienti rendevano difficile la concentrazione. L’assenza di punti di riferimento visivi chiari e la confusione cromatica delle macchine complicavano l’orientamento, mentre le differenze di illuminazione tra le varie aree aggravavano l’affaticamento visivo. Per risolvere queste problematiche, abbiamo lavorato per ridurre l’affaticamento visivo, migliorare la gestione delle temperature cromatiche e luminose, e creare un ambiente più armonioso che favorisse la concentrazione e riducesse lo stress fisico dei lavoratori.
Tra i benefici della progettazione cromatica vi sono la riduzione dello stress e il miglioramento della concentrazione. Ci può raccontare qualche esempio concreto di come l’introduzione del colore abbia cambiato l’atmosfera lavorativa?
Nel reparto Forni, dove l’ambiente amplificava la percezione del calore e creava un forte stress fisico e psicologico, aggravato dal rumore costante, abbiamo introdotto tonalità fredde, ottenendo un effetto di compensazione visiva. Questi colori hanno ridotto visivamente l’intensità del calore e contribuito a creare un ambiente più rilassante e sopportabile, migliorando sensibilmente il benessere dei lavoratori. Nel reparto Controllo Qualità, invece, l’illuminazione debole e i colori ipostimolanti rendevano difficile mantenere la concentrazione e orientarsi. Abbiamo optato per colori più vivaci e stimolanti, che hanno favorito la capacità dei lavoratori di adattarsi meglio all’ambiente. Questi interventi hanno ridotto l’affaticamento visivo e mentale, rendendo lo spazio più funzionale e agevole. Inoltre, nei reparti più rumorosi, dove il rumore generava una sensazione di isolamento, abbiamo utilizzato tonalità come il verde oliva per attenuare i suoni stridenti, migliorando l’equilibrio sensoriale e riducendo il disagio acustico. Questi interventi cromatici hanno portato a un miglioramento significativo dell’atmosfera lavorativa, aumentando il comfort generale, riducendo lo stress e potenziando la concentrazione e la produttività dei dipendenti.
Quali modalità sono state scelte per la predilezione della palette cromatiche per questo progetto? Ha utilizzato principi legati al ritmo circadiano o ha tenuto conto di specifici bisogni legati al tipo di attività svolta nelle diverse aree della fabbrica?
Per la formulazione della palette cromatica in questo progetto sono state adottate modalità che considerano una gamma di fattori oltre alla semplice percezione visiva. Questo approccio tiene conto anche delle esigenze fisiologiche dei lavoratori, assicurando un ambiente di lavoro che supporta sia il benessere psicologico che fisico. In particolare, sono stati considerati i principi dell’ergonomia del colore, con la selezione dei colori effettuata per ottimizzare il comfort visivo e il benessere dei lavoratori, influenzando positivamente la loro produttività e riducendo l’affaticamento visivo. È stata prestata attenzione anche all’esposizione alla luce naturale, calibrando i colori e l’illuminazione in base alle variazioni di luce durante il giorno, la notte e le diverse stagioni, per mantenere un equilibrio dinamico e armonioso all’interno degli ambienti di lavoro. Inoltre, le esigenze fisiologiche sono state considerate, con particolare attenzione alla riduzione dell’affaticamento visivo e al miglioramento del comfort ambientale, per sostenere i ritmi biologici naturali dei lavoratori. Questi aspetti combinati hanno contribuito a creare un ambiente di lavoro che soddisfa le necessità funzionali e psicologiche, migliorando al contempo il benessere fisico e la produttività.
La progettazione del colore ha avuto effetti diretti sulla produttività aziendale? Ci sono dati specifici o feedback ricevuti dai lavoratori che dimostrano come il colore ha influenzato positivamente il rendimento e l’efficienza produttiva?
La progettazione del colore ha avuto effetti diretti sulla produttività aziendale e ha avuto un impatto positivo sia sul rendimento produttivo che sul benessere generale dei lavoratori, come dimostrato dai feedback ricevuti e dai miglioramenti osservati nella produttività. I dati e i feedback indicano chiaramente come l’uso strategico del colore abbia influito positivamente sul rendimento e sull’efficienza produttiva. In particolare, gli effetti sono stati evidenti in due aree principali: l’aumento della produttività e il rafforzamento del senso di appartenenza dei lavoratori. L’introduzione di palette cromatiche progettate specificamente per ogni reparto ha contribuito a migliorare l’ambiente di lavoro, riducendo lo stress visivo e fisico, e portando a una maggiore concentrazione e minore affaticamento. Inoltre, gli ambienti di lavoro sono stati percepiti come più accoglienti e stimolanti, migliorando il morale e l’engagement dei dipendenti e contribuendo a una cultura aziendale più positiva e coesa.
Quali sono le sfide più comuni che incontra quando propone soluzioni cromatiche a contesti aziendali? C’è mai stata resistenza da parte dei manager o dei lavoratori stessi verso questi cambiamenti?
Le sfide più comuni nel proporre soluzioni cromatiche a contesti aziendali includono la resistenza da parte dei manager o dei lavoratori e la percezione del colore come un elemento secondario o decorativo piuttosto che come una componente strategica. Spesso, le aziende non sono completamente preparate a riconoscere l’importanza del colore, considerandolo più come un complemento estetico che come un fattore influente sul benessere e sulla produttività. Tuttavia, quando si lavora con una committenza illuminata e aperta, che riconosce e sostiene il valore del progetto cromatico, è possibile superare queste difficoltà. In tali casi, come quello specifico che hai citato, la collaborazione e l’impegno della committente possono trasformare il colore da un semplice dettaglio a una componente strategica fondamentale. Questo approccio condiviso e ben pianificato permette di integrare efficacemente il colore nell’ambiente di lavoro, dimostrando il suo impatto positivo sulla produttività e sul benessere dei lavoratori.
IACC è conosciuto a livello internazionale per le sue linee guida sul colore. Come queste direttive si sono adattate al contesto specifico di un’azienda che produce vetro e quali benefici specifici sono stati riscontrati?
Abbiamo applicato le linee guida dell’IACC International nella pianificazione cromatica e dell’illuminazione, basandoci sui principi dell’ergonomia del colore, che offrono una guida sicura e consolidata per i progettisti. Il processo di progettazione del clima cromatico e dell’atmosfera luminosa si articola in quattro fasi principali: analisi approfondita dell’ambiente e delle esigenze specifiche dell’azienda produttrice di vetro, considerando gli effetti dei colori e dell’illuminazione sulle percezioni visive e sull’efficienza lavorativa; sviluppo di soluzioni cromatiche e di illuminazione che rispondano alle peculiarità del settore del vetro, come la gestione dei riflessi e l’ottimizzazione della visibilità dei prodotti; applicazione pratica delle soluzioni cromatiche e luminose, assicurando che le specifiche tecniche siano rispettate e che le modifiche siano integrate efficacemente nell’ambiente di lavoro; monitoraggio continuo e raccolta di feedback dalla committenza per valutare l’efficacia delle soluzioni adottate e apportare eventuali aggiustamenti. Adattare le direttive IACC al contesto di un’azienda che produce vetro ha portato a benefici specifici, tra cui il miglioramento della visibilità e della precisione, riducendo i riflessi indesiderati e migliorando la chiarezza visiva, facilitando il lavoro di precisione e la qualità del prodotto finito; l’aumento del comfort e della produttività, con un ambiente di lavoro più ergonomico e stimolante, che ha contribuito a ridurre l’affaticamento visivo e migliorare il benessere generale dei lavoratori; e l’ottimizzazione dell’estetica e della funzionalità, valorizzando gli spazi e i prodotti, migliorando l’immagine aziendale e facilitando l’interazione con i clienti e i fornitori.
Secondo lei, quanto è importante progettare il colore in modo responsabile in contesti aziendali, non solo per scopi estetici ma soprattutto per migliorare la salute psicofisica e il benessere dei dipendenti?
Progettare il colore in modo responsabile in contesti aziendali è estremamente importante non solo per ragioni estetiche, ma soprattutto per migliorare la salute psicofisica e il benessere dei dipendenti. Un design cromatico ben studiato può avere un impatto significativo su vari aspetti dell’ambiente di lavoro. I colori possono influenzare l’umore, il livello di stress e la concentrazione dei lavoratori. Utilizzare tonalità appropriate può ridurre l’affaticamento visivo e migliorare la qualità del riposo, contribuendo così al benessere generale e alla produttività. Un’adeguata progettazione cromatica può creare ambienti più accoglienti e stimolanti, migliorando l’atmosfera e favorendo un clima di lavoro positivo. Questo può contribuire a ridurre il turnover e aumentare la soddisfazione dei dipendenti. Colori formulati per migliorare la visibilità e la chiarezza possono ottimizzare le prestazioni lavorative, facilitare la focalizzazione e ridurre gli errori. Ambienti ben progettati cromaticamente possono sostenere meglio il ritmo circadiano dei lavoratori e migliorare la loro capacità di adattamento ai diversi compiti. I giocano un ruolo cruciale nella segnaletica e nelle indicazioni di sicurezza, migliorando la comunicazione visiva e riducendo il rischio di incidenti.
Come vede l’evoluzione dell’applicazione del colore nelle aziende italiane? Quali sono i principali ostacoli che ancora incontrate come IACC Italia nella diffusione di questa cultura progettuale?
L’evoluzione dell’applicazione del colore nelle aziende italiane sta attraversando una fase di crescente consapevolezza e sofisticazione. Sempre più aziende riconoscono il valore strategico del colore non solo per scopi estetici, ma anche per il suo impatto sul benessere e sulla produttività dei dipendenti. Tuttavia, ci sono ancora alcuni ostacoli significativi nella diffusione di questa cultura progettuale.
La consapevolezza del valore del colore è in aumento, e molte aziende stanno iniziando a integrarlo nei loro progetti come componente chiave per migliorare l’ambiente di lavoro e l’esperienza del cliente. Tuttavia, la diffusione di questa cultura può essere ostacolata da diversi fattori. La scarsa consapevolezza e formazione tra manager e decision-maker può limitare l’adozione di approcci avanzati. Inoltre, può esserci resistenza al cambiamento, con alcune aziende che vedono il colore come un aspetto secondario rispetto ad altre priorità. Budget limitati possono anche rappresentare una barriera, poiché i progetti cromatici spesso vengono considerati spese aggiuntive piuttosto che investimenti strategici. L’integrazione del colore con altri aspetti del design e della progettazione ambientale può essere complessa e richiede un approccio olistico che consideri la relazione tra colore, illuminazione ed ergonomia. Infine, dimostrare i benefici tangibili del colore può essere difficile, e le aziende potrebbero richiedere dati concreti e studi di caso per vedere un ritorno sull’investimento. Per affrontare questi ostacoli, è fondamentale educare il mercato, fornire esempi concreti di successo e lavorare per integrare la progettazione cromatica come una componente strategica nelle aziende. Con il tempo e con l’aumento della consapevolezza, è probabile che la cultura progettuale legata al colore diventi sempre più radicata e apprezzata nel panorama aziendale italiano.