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La Scheggia di vetro nello skyline di Milano

Il grattacielo Gioia 22, nato dalla volontà di Intesa Sanpaolo di concentrare in un unico complesso il “wealth management” e l’innovazione digitale del Gruppo, è un’architettura smart e responsabile, che coniuga innovazione e spazi progettati per garantire il benessere lavorativo

Denominato Scheggia di vetro per il suo profilo sfaccettato che protende verso il cielo di Milano, il grattacielo Gioia 22 sorge nel quartiere emergente di Porta Nuova e si affaccia sulla Biblioteca degli alberi, il giardino botanico contemporaneo che, con i suoi 10 ettari di estensione, porta il verde nel cuore della città.

Un landmark contemporaneo progettato, per Coima, dallo studio Pelli Clarke Pelli Architects (PCPA) autore di alcuni degli edifici più iconici al mondo, tra cui il World Financial Centre di New York, le Torri Petronas di Kuala Lumpur e il Centro Internazionale di Finanza a Hong Kong.

Alto 121 metri e sviluppato su 26 piani fuori terra e quattro interrati di parcheggi, il grattacielo è un esempio di architettura smart e responsabile, che coniuga innovazione, sostenibilità e spazi progettati per garantire il benessere lavorativo.

A volerlo è Intesa Sanpaolo che sceglie così di concentrare in un unico complesso il “wealth management” e l’innovazione digitale; Gioia 22 accoglie infatti oltre 3.000 persone che lavorano nelle divisioni Insurance, Private Banking, Asset Management ed è sede della neonata Isybank, la nuova banca digitale del Gruppo.

Parliamo di 27mila metri quadri, progettati a misura d’uomo per garantire una vita lavorativa di qualità elevata con soluzioni ingegneristiche di avanguardia in termini di illuminazione, acustica e comfort degli spazi, e spazi delle facilities che includono il ristorante, disponibile anche per riunioni informali, incontri, eventi, la caffetteria, un’ampia terrazza panoramica e la palestra, con attrezzature di ultima generazione. Scelte che hanno portato ad avviare la procedura per l’ottenimento dello standard Well Gold, che certifica una progettazione attenta al benessere delle persone che ci lavorano.

L’edificio coniuga infatti design a misura d’uomo e approccio green. È il primo grattacielo a Milano NZEB – Nearly Zero Energy Building, con certificazione Leed Platinum, il livello massimo per il rispetto dei parametri ambientali, anche grazie a 6.000 mq di pannelli fotovoltaici integrati in facciata per un totale di 225.000 pannelli fotovoltaici. Il 65% del fabbisogno energetico dell’immobile, con ricariche per auto elettriche, è prodotto da fonti rinnovabili consentendo di risparmiare circa 3.000 tonnellate di CO2 ogni anno.


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Nuove logiche spaziali
per nuove modalità di lavoro

Progettati dall’Ufficio Progettazione e Standard del Servizio Project e Facility, all’interno della Direzione Immobili e Logistica di Intesa Sanpaolo, gli ambienti di lavoro seguono i principi del “Next Way of Working”, il programma lanciato da Intesa Sanpaolo nel 2021 e incluso nel programma industriale 2022-2025, come raccontano Roberto Cascella executive director, People Management and HR Digital Transformation e Annalisa Barzi, head of HR Change Management & Communication di Intesa Sanpaolo: “L’obiettivo è garantire la migliore esperienza professionale ai dipendenti del Gruppo, con una crescente attenzione alla loro motivazione, al loro benessere e al loro sviluppo, riducendo al contempo l’impatto ambientale in un’ottica di maggiore sostenibilità.

Il programma promuove e incoraggia l’adozione di comportamenti inclusivi e, con nuovi strumenti tecnologici, supporta le persone nell’utilizzo, in modo equilibrato e volontario, di una modalità di lavoro ibrida, basata su un mix di lavoro in ufficio e in Smart Working, garantendo la massima flessibilità nell’organizzazione del tempo e delle attività nel lavoro individuale e di gruppo”.

I progettisti hanno collaborato fin da subito con la struttura HR per declinare al meglio il nuovo paradigma del lavoro agile. Il risultato è un design di ambienti di lavoro innovativi ed accoglienti, che punta sulla qualità dello spazio fisico e del tempo che si trascorre in esso.

Già prima del covid-19 Intesa Sanpaolo era stata tra le prime società italiane a introdurre il concetto di Smart Working. “Dopo la pandemia la volontà della Banca è stata quella di ampliare questa nuova modalità di lavoro di cui Gioia22 rappresenta il modello target di riferimento per le successive realizzazioni della Banca” ha chiarito Simone Sprecapane, responsabile Servizio Project e Facility Management.


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Il layout e il design degli spazi interni

Per assecondare il lavoro agile e garantire la produttività, gli ambienti di lavoro sono stati progettati promuovendo l’efficienza con spazi organizzati sulla base delle reali esigenze lavorative e dotati di tecnologiche smart per supportare il lavoro a ibrido. Spazi che semplificano l’organizzazione del proprio tempo di lavoro in modo facile e snello. È stata inoltre favorita la flessibilità necessaria per lavorare bene, sia individualmente sia in team, e la responsabilità per gestire in modo consapevole e ordinato gli strumenti e gli spazi di lavoro comuni. 
“Se oggi è possibile lavorare da casa, l’ufficio diventa il luogo dove coltivare le relazioni. I nuovi spazi aziendali sono stati progettati con l’obiettivo di creare occasioni di incontro utili a rafforzare la collaborazione, la condivisione e il senso di appartenenza; tutto ciò concorre a favorire la socialità, intesa come risorsa preziosa per liberare la creatività e la contaminazione di idee. Questo è il principio che ci ha guidato fin dall’inizio nello sviluppo del concept” ha affermato Maristella Casillo, responsabile Ufficio Progettazione e Standard di Intesa Sanpaolo.

La scelta relativa alle finiture e degli arredi è stata orientata al benessere dell’utente finale, con l’adozione di materiali ecosostenibili e l’attenzione al comfort acustico e visivo.

Il progetto lookandfeel, al quale ha collaborato Coima Image, è stato studiato per essere accogliente e un ambiente familiare definito dalla presenza di piante e dall’utilizzo di materiali naturali e dei colori della terra, toni caldi e pastello.

La distribuzione degli ambienti sui vari piani asseconda le necessità specifiche dei team e delle divisioni che li abitano. Per garantirne la piena funzionalità, gli spazi non sono concepiti come semplici luoghi di lavoro, ma come ambienti accoglienti che tengono conto del comfort, del benessere, delle esigenze professionali e delle specificità delle attività svolte. 

Sono state pensate aree con caratteristiche differenti, in rispondenza alle diverse esigenze lavorative, che permettano un alto benessere e un’efficacia lavorativa. 

A completamento delle funzioni operative, sono stati progettati e realizzati un ristorante aziendale per 220 posti utilizzabile anche come area di lavoro informale con un ampio dehor, per eventi anche serali, e una palestra di circa 500mq a cui è connesso un Healthy Bar per soddisfare le esigenze di coloro che desiderano un pranzo più veloce e salutare.

I piani operativi (dal piano 3 al piano 21) ospitano spazi che favoriscono la socializzazione e la collaborazione, così come la concentrazione.

Gli open space sono organizzati con bench, sia fissi che elevabili in altezza, prenotabili. Attorno a essi gravitano tutta una serie di spazi specializzati per tipologia di attività a partire dai cluster, ossia salotti di piccole dimensioni, per massimo 4 persone, voluti per garantire concentrazione e riservatezza; le sale riunioni per meeting, videoconferenze e lavoro in team; gli energy corner con distributori di acqua, cibo e bevande per uno spuntino veloce; le aree di relazione pensate per stimolare momenti di svago, piacevolezza e anche ispirazione, nonché l’interazione e la connettività tra colleghi guardando lo skyline della città essendo posizionate negli spazi dei piani operativi con la vista più spettacolare.

Su tutti i piani sono anche presenti i locker personali numerati e gli armadi destinati al materiale di team di frequente utilizzo. 

Trovano invece collocazione ai piani 22 e 23 gli uffici del top management e delle varie Divisioni presenti nell’immobile, collocati in un unico piano nella logica di migliore collaborazione e integrazione. Sono inoltre presenti le sale per i Consigli di Amministrazione e la grande sala eventi a doppia altezza e a triplice esposizione per una vista spettacolare sullo skyline milanese.

“Il risultato finale rappresenta un valido esempio di come l’architettura e la declinazione dello spazio debba essere pensata, non solo come elemento di accompagnamento, ma piuttosto come spinta e vero stimolo al cambiamento, inducendo i comportamenti caratterizzanti il nuovo modo di lavorare – ha sottolineato Luca Tedesi, responsabile direzione centrale immobili e logistica di Intesa Sanpaolo –. Maggiore spazio alle relazioni, all’inclusività ed elementi tangibili di attenzione al benessere e sviluppo delle persone sono il vero elemento differenziale nelle organizzazioni”.


Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste